Taglio uffici postali: il M5S non sta a guardare

Dai territori abbiamo sollecitato una presa di posizione importante dei nostri portavoce sulla possibile chiusura il 13 aprile prossimo di alcuni uffici postali, tra cui quello di Sugano, ed il ridimensionamento di altri.

Come forza politica locale non stiamo con le mani in mano aspettando i tweet da Firenze o le telefonate da Arcore, piuttosto il contrario, è dal basso che si chiede ai nostri eletti di portare la nostra voce. Ringraziamo per la rapidità i cittadini a 5 stelle Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella sapendo che la questione non finirà qui e che continueremo a far sentire il nostro fiato sul collo dei responsabili di Poste Italiane. Nei prossimi giorni cerchiamo di interessare anche le altre istituzioni e nel prossimo Consiglio Comunale interpelleremo il Sindaco sulle iniziative possibili ulteriori.

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Tagli uffici postali, deputato Gallinella: “Schema irricevibile, la società ritiri il piano”

Il parlamentare umbro insieme alla collega 5stelle Ciprini ha presentato interrogazione al ministro Guidi

 Anche i deputati 5stelle Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini si mobilitano contro la chiusura degli uffici postali in Umbria chiamando direttamente in causa il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. Destinataria di una interrogazione a risposta scritta, già depositata a Montecitorio per fermare il piano di Poste.

“Il piano di Poste non è ricevibile – sottolinea il deputato Gallinella – Gli uffici postali umbri interessati dalla razionalizzazione sono dislocati per lo più in piccole frazioni o comuni già scarsamente popolati in cui l’ufficio postale è punto di riferimento dei cittadini, in particolare degli anziani i quali, anche a seguito delle diverse disposizioni introdotte negli anni scorsi dal Governo Monti, hanno stabilito un rapporto privilegiato con Poste Italiane per la gestione, l’accredito e la riscossione delle pensioni. Non lamentiamoci poi se alcune zone, impoverite di servizi essenziali, si spopolano”.

Per i parlamentari Gallinella e Ciprini, oltre al disservizio, la razionalizzazione potrebbe ripercuotersi anche sui livelli occupazionali. “L’Umbria – continua Gallinella – che ha perso 11 punti di Pil tra il 2008 e il 2012 rispetto ai 7 persi dall’Italia e che registra nel biennio 2013 e 2014 il fallimento di 481 imprese, non può permettersi una ulteriore emorragia di posti di lavoro. La mission di Poste Italiane, come si legge sul portale web, è di adottare e promuovere valori e comportamenti attenti ai bisogni e alle aspettative di tutti gli stakeholder. Ci aspettiamo – conclude Gallinella – che la presidente Luisa Todini e la società si comportino di conseguenza e ritirino il piano così formulato”.