Consiglio comunale 1 Agosto 2018

DOMANI UN CONSIGLIO COMUNALE A TRAZIONE INTEGRALE M5S. ANCORA UNA VOLTA SONO NOSTRE INFATTI LE UNICHE PROPOSTE NATE IN CONSIGLIO E NON CALATE DALL’ALTO.

C’è un atto dovuto alla prossima adunanza del Consiglio Comunale relativo alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, un atto urgente relativo ai lavori di messa in sicurezza dopo il crollo recente in Piazza Buzi, e le interrogazioni e mozioni di sviluppo economico, mobilità, sostenibilità ed ecologia del Movimento 5 Stelle di Orvieto a firma della portavoce Lucia Vergaglia relative all’istituzione di una tratta diretta con l’aeroporto di Fiumicino e per liberare Orvieto dalla plastica usa e getta aderendo alla proposta Plastic Free. Non ci sono altre mozioni od atti di indirizzo politico da parte delle altre forze rappresentate in Comune e questo ci dispiace.

«Chiunque segue il portale del M5S Orvieto oppure i nostri canali social sa bene che abbiamo molti argomenti che vorremmo trattare ma che ci limitiamo ad un numero massimo di atti per ogni Consiglio Comunale per evitare le sovrapposizioni ed i blocchi che ci furono i primi anni. E di questo non facemmo mistero dopo 10 giorni di Aventino causato proprio dalla, a nostro avviso scorretta, ripetizione di interrogazioni Copia&Incolla e di atti fatti per pura propaganda e per sottrarre tempo al dibattito concreto. Per chi come noi è in minoranza compresso dalla ex maggioranza che sosteneva Concina e dalla maggioranza attuale è stata una scelta dolorosa fermarsi, anche se solo per 10 giorni, del 2015 e ritirare platealmente gli atti per richiamare un doveroso Aventino per far capire quanto sia stato spregiudicato il comportamento che prima ci ha privato delle cariche di diritto, e poi soffocava il senso stesso della partecipazione dei cittadini occupando quasi militarmente gli spazi di dibattito. Vedere che il nostro autolimitarci però lascia il vuoto essendo proprio noi gli unici ancora con la volontà, il carattere, la capacità e, perdonateci, le idee per tenere al passo la politica locale che stancamente si ripete, ebbene lascia l’amaro in bocca. Chi in questi giorni ci ha accusato di essere fin troppo presenti non ha invece consegnato alcuna proposta per lunghi mesi eppure non è che vada tutto bene e non serva nulla.

A fronte di questa condizione il nostro autolimitarci a due atti per Consiglio continuerà per etica e per senso civico, tuttavia va sottolineato che in questi mesi c’è chi in maggioranza ed ex maggioranza ha scelto di puntare allo sfascio oppure non è proprio riuscito a toccare palla e chi si mette in gioco giorno dopo giorno, con senso delle istituzioni, del dovere nei confronti dei cittadini e rispetto per gli spazi delle altre forze rappresentate in Consiglio. E scusate se è poco per chi veniva tacciato di antipolitica.» Lucia Vergaglia, portavoce capogruppo M5S Orvieto.

Sviluppo e viabilità

SVILUPPO, INDUSTRIA E CASELLO NORD POSSONO ESSERE UNA SOLUZIONE PIÙ ECONOMICA E SOSTENIBILE DELLE COMPLANARI.

Sulla destra di questa foto scorre la A1 autostrada del Sole ed al centro dell’immagine si sviluppano i distretti artigianali ed industriali di Orvieto in particolare, esattamente al centro dell’immagine, quello di Fontanelle di Bardano che immediatamente seguito dagli insediamenti di Ponte Giulio.

Ecco secondo noi il mancato sviluppo di questa parte del territorio e soprattutto della programmazione industriale è dovuto anche da una precisa difficoltà logistica a raggiungere le province più ricche del nord durante il primo turno di guida nel rispetto delle normative come limiti di velocità e durata appunto del turno di guida le quali, ci dicono, sono delle vere e proprie barriere per chi è costretto uscendo dai capannoni delle aree nelle immagini, a tornare prima indietro ad Orvieto Scalo passando per Sferracavallo e quindi impiegando quella mezz’oretta in più prima di passare davanti al proprio capannone e sottraendo quindi km importanti per raggiungere la Emilia Romagna oppure la Lombardia. Queste sono valutazioni che vanno concretamente messe sul piatto della Bilancia quando si deve ragionare in termini di sviluppo economico e pianificazione del territorio.
Ad esempio a fronte di questa situazione vi pare una risposta intelligente costruire una nuova strada complanare lunga molti chilometri, che consuma suolo utile ed affianca un fiume in una situazione idrogeologica di rischio continuo, quando probabilmente sarebbe bastato fare l’ingresso dell’autostrada(Casello Nord, situato al centro esatto d’Italia) con un impegno economico nettamente inferiore?

La domanda è, naturalmente, pleonastica e a nostra volta dobbiamo chiarire per i soliti che fanno finta di non capire che non vogliamo gettare il bambino con l’acqua sporca. Dalla complanare Infatti viene un risultato estremamente positivo e cioè quello del secondo ponte sul paglia , Ma viene anche un risultato non positivo che è quello dei terrapieni su cui è costruita la nuova strada che rappresentano un ulteriore possibile vulnus in caso di nuova crisi idrogeologica ed eventi climatici estremi.

“Piano regolatore e viabilità sono elementi che rappresentano la visione della città da parte delle diverse sensibilità politiche. Noi vogliamo avere una visione in prospettiva che permetta di attrarre investitori e residenti, di mantenere elevato Lo standard è la qualità della vita di chi viene a lavorare ad Orvieto e di chi ci vive e soprattutto il tema della sostenibilità c’è molto caro. In troppi invece navigando a vista non riescono a dare prospettive a cittadini ed imprese. Le conseguenze in termini di riduzione dei residenti e dei lavoratori, e della scomparsa delle Industrie sono sotto gli occhi di tutti.” Lucia Vergaglia, capogruppo M5S Orvieto

Orvieto. Risparmio tradito e titoli in caduta libera.

I RISPARMIATORI ORVIETANI SONO STATI COINVOLTI NELL’ACQUISTO DI TITOLI CHE NON RIESCONO A CEDERE E CHE SI DEPREZZANO COSTANTEMENTE. UNA STORIA PER LA QUALE LA POLITICA NON HA SAPUTO DARE RISPOSTE ADEGUATE.

La storia la conoscete, una Cassa di Risparmio territoriale che è divenuta parte del gruppo della Popolare di Bari, una Fondazione che non si confronta pubblicamente, un sistema di norme che obbliga la trasformazione in SpA ed in mezzo ci siete Voi, i cittadini che hanno scelto di investire in titoli rilevatisi rischiosi. La questione scoppia con una interrogazione a prima firma Lucia Vergaglia e relativa proprio al ruolo della Fondazione; un atto doveroso visto che il Comune rappresenta i cittadini quale ente esponenenziale e, a dirla tutta, sollevando la questione di consiglieri ed assessori in conflitto di interesse perchè dipendenti proprio della Cassa di Risparmio. Apriti cielo. Subito il fuoco di fila di accuse di demagogia ai grillini populisti e l’alzata di scudi a difesa del risparmio e dell’identità cittadina. Succedeva tra la fine 2015 e la primavera del 2016 a più riprese.

Intanto ai cittadini non arrivavano risposte fino a quando, in maggio, agli approfondimenti giornalistici che cominciavano ad esserci l’intera conferenza dei capigruppo, cioè la somma delle forze politiche cittadine tranne, in quell’occasione il Movimento 5 Stelle, scrisse una dura comunicazione in cui si accusava dell’infondatezza delle notizie della necessaria convocazione di un Consiglio Comunale aperto sulla vicenda. Insomma si lasciava intendere tra le righe che i problemi dei risparmiatori erano non meritori di tale approfondimento. A nostra volta invano chiedemmo la massima trasparenza ed il Consiglio effettivamente non fu fatto, i voti a favore furono solo del PSI e del M5S. Da parte nostra portammo la questione fino in Parlamento, non per spirito polemico: erano i mesi di “Banca Etruria” ed il M5S era costantemente in piazza su questo argomento. Noi volevamo impedire il degenerare della situazione e capire come mai la Fondazione non avesse esercitato la clausola che obbligava la Banca Popolare di Bari a riacquistare almeno le quote rimaste nella pancia proprio della Fondazione. Purtroppo da soli non avemmo i numeri necessari. A questo si aggiunsero le nuove normative ed il pronunciamento della corte di giustizia europea a favore delle banche e le cose, purtroppo, si sono incardinate con il neonato Comitato dei Risparmiatori che non è riuscito ad avere voce nelle assisi pubbliche e con i risparmiatori che si sono trovati nel tritacarne del Multilateral Trading Facility nel quale, in un anno, il valore dei titoli è precipitato e per il quale vale il “price discovery”, che semplificando significa che il prezzo inizialmente determinato con atto volitivo dalla banca emittente debba poi venga effettivamente confermato o smentito in un mercato ristretto, concentrato e nel quale gli operatori hanno informazioni che vengono anche dagli altri mercati e che, nel nostro caso, si raggiunge per avvicinamenti successivi con offerte in specifici range di prezzi. Nel Mercato di riferimento per le quote in possesso dei nostri concittadini, che si chiama Hi-Mtf, le aste sono settimanali e non si vedono i compratori così il prezzo cala progressivamente. Attualmente è possibile piazzare ordini in acquisto e vendita nella fascia di prezzo che va da 3,89 euro a 6,90 euro. Chiariamo che non ci sono state offerte significative di acquisto neanche per il prezzo di 3,89 e che tale cifra rappresenta un calo del 48,13% rispetto ai 7,50 del recesso (Che l’emittente, a detta dell’ADUC, non pagherebbe) e del 59,18% rispetto al massimo precedente di 9,53.

Purtroppo in Italia spesso abbiamo visto il risparmio dei cittadini venire tradito, i risparmiatori la cui fiducia veniva portata a scambiare titoli ad alto rischio per “obbligazioni sicure” essere descritti come degli investitori professionali e spregiudicati ed il territorio impoverito subire la mancanza di una vera coscienza sociale d’impresa della quale, oggi, c’è davvero bisogno.

Nei prossimi mesi con la campagna elettorale la questione tornerà in primo piano, a noi diranno come al solito di essere impreparati a governare la città mentre loro vanteranno lauree in economia ed una solida carriera in enti pubblici, o che lavorano col pubblico od addirittura in banca.  E Voi che per dignità non avete mai mostrato la sofferenza per la perdita, o per aver avuto fiducia in loro, cosa risponderete?

Orvieto sia il giardino dei cittadini

UNA CITTÀ BELLISSIMA COME ORVIETO NON VA TRASCURATA O LASCIATA SENZA ATTENZIONE PER IL DECORO E PER GLI SPAZI DEI CITTADINI.

Vorremmo che si dicesse degli orvietani che hanno una cura per il verde urbano, che questo sia opulento per varietà, colori e profumi, racconto in forme ordinate intervallate con veri e propri tagli d’arte.

Che si possa scorgere un giardiniere all’opera perché ben riconoscibile con la pettorina col logo del Comune, è che sia indossata con fierezza.

Perché ogni cittadino ha il diritto di godere quotidianamente di uno spazio verde pulito e accogliente. Ad ogni area attrezzata che sia una piazza, una via, un campetto sia associata una varietà arborea, un prato, delle piante in fiore.

Perché ogni stagione dell’anno abbia un suo colore che non sia l’asfalto, un suo profumo che non sia quello degli scarichi delle auto, che sia viva e renda viva la città.

Un sindaco dovrebbe aver cura della propria terra esattamente come un giardiniere, perché anche le vite dei cittadini, delle imprese e del lavoro nei territori hanno i propri tempi, i propri momenti autunnali in cui c’è bisogno di cure, le proprie primavere che non devono limitate o bloccate per poter essere feconde di fiori ed infine prospere di frutti e di raccolti.

un giardiniere sa che c’è un tempo per concimare ed uno per potare, ed un giardiniere non li confonde.

Cittadini ed amministratori concorrono nella responsabilità per la città, il ruolo di coordinamento e la catena gerarchica spettano prima di tutto all’amministrazione e per tanto quando si devono valutare le condizioni cittadine è normale chiederne conto agli amministratori. Dal nostro punto di vista Orvieto deve essere da favola, quel giardino in cui i cittadini possono avere la migliore qualità della vita. (Lucia Vergaglia)

MAB UNESCO

IL MONTE PEGLIA È UFFICIALMENTE RISERVA MONDIALE DELLA BIOSFERA MAB UNESCO GRAZIE AI PROMOTORI A CUI VANNO TRIBUTATI I DOVEROSI COMPLIMENTI E RINGRAZIAMENTI. ORA BISOGNA LAVORARE PER RENDERE VIVO QUESTO GRANDE RISULTATO.

Non senza orgoglio il Comune di Orvieto è stato partecipe tra i promotori per rendere il Monte Peglia patrimonio mondiale UNESCO per la biodiversità, e non senza soddisfazione annunciamo che questo obbiettivo è stato raggiunto. La nostra portavoce, avv. Lucia Vergaglia, ha fortemente voluto che fosse l’intero Consiglio Comunale ad aderire ed in qualità di presidente pro tempore della Commissione ha promosso la presenza ed una irrituale ma necessaria e pubblica audizione nella sede consiliare del comitato promotore ed il voto del Consiglio al completo per rafforzare l’atto. Una scelta che rende tutti gli orvietani egualmente rappresentati nel momento della scelta di tentare la candidatura UNESCO ed egualmente vincitori oggi che le Nazioni Unite hanno riconosciuto il valore dei nostri territori.

lucia su orvieto24 per la marcia del rispetto 3«Soddisfazione e consapevolezza che si aprono nuove strade per lo sviluppo dei nostri territori, anche se senza i toni trionfalistici che rilancia chi parla dell’equivalenza di questo riconoscimento con un controvalore economico immediato.

La verità è che si tratta di un riconoscimento di grande valore e, se siamo così bravi da farne fondamento per nuovi spazi di crescita del territorio, che il vero lavoro comincia adesso e sarà una sfida per tutti noi.»

Estratto dalle pagine del Comune di Orvieto al momento della presentazione del progetto. Continua a leggere MAB UNESCO

OSSERVATORIO AZZARDOPATIE

ORVIETO: BRUCIATI OLTRE 600 EURO PER ABITANTE. PROPOSTE M5S AL CONFRONTO TERRITORIALE SULLE AZZARDOPATIE NELL’OSSERVATORIO NUOVE DIPENDENZE.

Durante il primo semestre del 2017, nel comune di Orvieto i giochi d’azzardo hanno raccolto 13.488.109,10 €.
Questo significa che ogni residente ha puntato, in media, 658,99 €.
Nei comuni umbri limitrofi la media è stata estremamente più bassa e questo dato ci pare preoccupante. Infatti è rappresentato in letteratura economica l’azzardo come fenomeno anticiclico cioè diminuisce in presenza di sviluppo economico e cresce in assenza di sviluppo economico e presenza di crisi.

Questo al netto della variabile patologica dovuta alla dipendenza da gioco di azzardo che può avere maggior presa all’aumentare delle occasioni proprio in periodi come questo. Per capire bene quale dinamica è puramente economica e quale dovuta a situazioni patologiche e quindi anormali è necessario osservate bene i dati e capire quale tipo di componenti si aggregano per dare un risultato così scandaloso.
E’ quasi un anno che però che purtroppo non è stato convocato l’Osservatorio nuove dipendenze a più riprese indicato come punto di riferimento della discussione sull’argomento azzardopatia. Questo nonostante ne stata formalmente richiesta la convocazione da parte della nostra portavoce Lucia Vergaglia a più riprese fino al giorno 26 giugno. A distanza di un mese, il 26 luglio, finalmente l’atteso confronto nel quale potremo portare osservazioni e proposte.
Lucia Vergaglia - M5S《Purtroppo alla fine i nodi arrivano sempre al pettine e scopriamo, purtroppo, che avremmo potuto prevenire taluni fenomeni invece che dover osservare gli effetti. Devo ricordare i numerosi interventi A tutela dei cittadini per la limitazione delle occasioni in cui si potessero subire gli effetti nefasti di una diffusione dell’azzardo che in generale sottrae, per quanto a norma di legge, all’economia del commercio e dello sviluppo locale. Ma ad avviso della sottoscritta consigliera, e portavoce del MoVimento 5 stelle, è ancora più grave non riuscire ad identificare e separare chi subisce le patologie dell’azzardo non riuscendo proprio a smettere di giocare arrivando a rovinare se stessi, le proprie famiglie e a leggerle le cronache in qualche caso coinvolgendo anche le proprie aziende causando un ulteriore ricaduta negativa su altre famiglie e sul territorio del quale abbiamo primaria responsabilità. Sarebbe stato doveroso seguire l’evolversi di questa imponente manifestazione delle difficoltà dei nostri cittadini evidenziata nel record locale di gioco d’azzardo attraverso lo strumento dell’osservatorio nuove dipendenze approvato ad inizio consiliatura. Purtroppo come è successo anche per altre lodevoli iniziative ci si è limitati ad una, futile, approvazione puramente formale mentre in sostanza di questi argomenti si è affrontato poco o niente demandando tutto agli uffici senza istruzioni di andare oltre le attività correnti con il risultato, certificato  dallo Stato e disponibile per l’analisi di tutti i cittadini attraverso gli Open data, di essere in questo territorio i peggiori della classe. Personalmente non posso fare altro che richiamare la stessa regole che ci siamo dati ed il fatto che è dal 21 di maggio dell’anno scorso, subito dopo la circolare dell’assessore regionale Barberani sull’azzardopatia, che chiedo inutilmente di portare all’attenzione queste tematiche. Purtroppo non si è dato seguito a quello che si sarebbe potuto e dovuto fare nonostante le nostre inchieste è la nostra disponibilità. Ormai siamo all’ultimo giro della consiliatura e sappiamo che c’è una parte sostanziale dell’inadeguatezza da parte politica, e che sia per visioni divergenti o per veti contrapposti francamente questo non importa nessuno. Il fallimento ad Orvieto di una politica di contenimento dei danni all’economia locale ed alle persone coinvolte nella terribile spirale della dipendenza sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti e questo sarà uno dei punti su quali basarsi per la scelta delle prossime nuove classi dirigenti. Ma non intendiamo nasconderci e non lasceremo nulla di intentato così anche a questo incontro porteremo una relazione su 5 punti sui quali si possa intervenire prima delle elezioni del 2019, facendo compiutamente il nostro dovere fino all’ultimo giorno. 5 punti su cui intervenire, non chiediamo la Luna.》 Lucia Vergaglia, Movimento 5 Stelle Orvieto

Qui di seguito un estratto dalla relazione Vergaglia M5S sull’Azzardopatia nel territorio orvietano.

  • Il Contesto: Partendo dai dati ISTAT che ci vedono penultimi come regione in Italia per PIL procapite e dalle rielaborazioni effettuate del CSCO, Centro Studi città di Orvieto, che individuano un indice di Gini, cioè una misura della diseguaglianza di distribuzione della ricchezza, di appena 0,2 (l’indice oscilla da 0, che rappresenta la massima distribuzione paritaria, a 1 che rappresenta la massima concentrazione) dobbiamo riconoscere che l’impatto di oltre 600 euro per abitante, bambini inclusi, del gioco legittimo di azzardo rappresenta una dimensione, per quanto legalmente ineccepibile, già di per se preoccupante e meritoria di analisi approfondite. In breve tali numeri influenzano maggiormente un territorio come il nostro rispetto ad altri. Ed è in questo contesto che bisogna valutare quanto di questo “mercato dell’azzardo” è frutto di libera scelta con legittimo desiderio d’evasione ed adeguata valutazione delle conseguenze e quanto invece è dovuto a gioco compulsivo ovvero azzardopatia nelle sue varie declinazioni ed ancora quanto invece per l’errata valutazione delle conseguenze personali e sociali.
  • Cambio di Paradigma: La Commissione europea ha risposto ad una interrogazione scritta, presentata ad aprile dall’eurodeputata Isabella Adinolfi, per chiedere provvedimenti contro il diffondersi dei giochi d’azzardo in Europa. Nella risposta la Commissione concorda con la necessità di attuare misure concrete, in particolare a tutela dei minori, e conferma che gli Stati membri sono liberi di disciplinare il settore del gioco d’azzardo. Ecco un passaggio della risposta della Commissione: “Il gioco d’azzardo ha spesso gravi conseguenze sul piano sanitario e sociale. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha deciso di classificare la dipendenza da gioco come disturbo della salute nel progetto dell’11ª revisione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) che sarà pubblicata nel 2018. I rischi che il gioco d’azzardo presenta per i minori sono oggetto della raccomandazione della Commissione del 14 luglio 2014 sui principi per la tutela dei consumatori e degli utenti dei servizi di gioco d’azzardo online e per la prevenzione dell’accesso dei minori ai giochi d’azzardo on line“.Nella raccomandazione citata la Commissione invita gli Stati membri a “garantire ai consumatori, ai giocatori e ai minori un elevato livello di tutela e, in particolare, a salvaguardarne la salute e indica, tra le altre prescrizioni relative alla comunicazione commerciale responsabile da parte degli operatori di gioco d’azzardo, i controlli per accertare l’età e la promozione di programmi di controllo parentale“.
    Insomma è u vero e proprio cambio di paradigma nel quale da problematica sociale la Azzardopatia diviene problema sanitario ed occorrerà un processo normativo nella ripartizione delle competenze attualmente concorrenti.
  • Il Ruolo dell’Osservatorio: Nell’attuale contesto l’osservatorio orvietano avrebbe potuto essere un esempio della capacità dei territorio di migliorare i contesti sociosanitari per i cittadini. Purtroppo il ridotto numero di convocazioni, la mancata presa in carico degli argomenti proposti ed ordini del giorno quasi notarili per accettare passivamente quanto arriva dalla Regione hanno limitato fortemente il senso stesso dell’iniziativa. L’Osservatorio deve invece avere un ruolo proattivo e responsabile, che fornisca ai decisori politici locali le conoscenze e le informazioni atte a deliberare e ricorrere, se è il caso, ad enti gerarchicamente superiori fino al Parlamento, al Governo ed all’Europa. Un risultato minore è un fallimento dell’iniziativa.
  • Azzardopatia: proposta in cinque punti per la riunione di Luglio 2018:
    • Adesione convinta ad Umbria No Slot ed alla riattivazione delle Unità di Strada come inizialmente volute dalla ASL e dal Comune di Perugia nel 1998;
    • Conoscere meglio i fenomeni sul territorio richiedendo in audizione i responsabili del Sert e dei servizi previsti dalla Legge regionale 21/2014;
    • Prevedere una diffusione negli uffici pubblici e nelle disponibilità dei pubblici ufficiali dei contatti dei presidi contro le dipendenze come quelli previsti per persone che manifestano problematiche relative al gioco d’azzardo e ai loro familiari, in forma anonima (es. il numero verde 800410902);
    • Elaborare entro 3 mesi un rapporto sui gruppi di auto-aiuto per le persone affette da gioco d’azzardo patologico ed i propri familiari come previsto dalla normativa;
    • Coinvolgere i sindaci in quanto ufficiali di Stato con specifiche responsabilità in relazione alla sanità ed al diritto salute della cittadinanza .

La piazza senza commercio

PIAZZA DEL COMMERCIO È ANCORA SENZA COMMERCIO. UN VERO SCHIAFFO A CITTADINI, IMPRENDITORI E LAVORATORI DI ORVIETO SCALO, CHE TRASCINA IN UNA CRISI INFINITA DEL VALORE ANCHE “IL BORGO” CON I SUOI SERVIZI.

Piazza del Commercio è ancora senza commercio. Così come il vicino Centro “Il Borgo” che, privati del grande attrattore che era il negozio Coop, hanno visto spostarsi ingenti flussi dei cittadini da un’area all’altra con conseguente modifica dei valori dei fondi commerciali, depositi, e delle Infrastrutture condominiali.
Mentre è vero che il comune non può e non deve sostituirsi al privato è anche vero che le attività del comune in relazione alle riqualificazioni stradali ed alla concessione degli spazi per i grandi centri commerciali insieme alla mobilità valgono nello sviluppo cittadino molte volte le leve fiscali che ogni tanto certi ex assessori pensano di presentare come una panacea. A proposito questo impoverimento diffuso è avvenuto in costanza dell’opera per l’appunto degli stessi ex assessori e, come se non bastasse, entrambi i gruppi di ex maggioranza e maggioranza attuale ci hanno lasciati soli quando abbiamo portato in discussione l’assegnazione delle licenze per la grande superficie di vendita e il problema dell’eccessiva concentrazione nelle mani della singola Coop che aveva appena rilevato il gruppo Superconti. Insomma liberisti quando conviene protezionisti quando c’è di mezzo il bacino di voti e nel frattempo la situazione è rimasta quella che c’era ormai 5 anni fa.

C’è una crisi conclamata e nessuno che abbia avuto il coraggio di prendere di petto la situazione. Coraggio ai proprietari e ai residenti. Coraggio a chi vorrebbe tornare a lavorare. Il 2019 non è lontanissimo.

Focus sul cicloturismo

IL CICLOTURISMO È TROPPO SPESSO ABDICATO ALL’INIZIATIVA PRIVATA MENTRE NEL PUBBLICO PER IL QUALE MANCANO PROPOSTE ED IDEE. NOI PERÒ SIAMO CONTROCORRENTE E CI VOGLIAMO PUNTARE IN MANIERA RIVOLUZIONARIA.

Innanzitutto dobbiamo chiarire che tra le prime attività del sindaco Germani ci fu quella di invitare ad Orvieto un proprio consulente per il turismo . Fu proprio in una pubblica audizione che quindi dai banchi della amministrazione vennero fuori, scandite nettamente, le relazioni positive in termini economici tra la lunghezza in chilometri delle aree ciclabili e l’indotto turistico.

Quindi almeno a parole questa amministrazione ha voluto indicare nel cicloturismo una possibile risorsa economica su cui puntare. Quello che però salta subito agli occhi è proprio il fatto il comune non si mai conseguente a quanto dice. E così tutte le idee e le proposte che venivano dai loro stessi consulenti non sono state seguite e sono state lasciate nei cassetti ad impolverarsi insieme ai famosi dossier dell’ex sindaco.

Dal nostro punto di vista invece la canzone ancora più semplice e bastava partire dalla considerazione che nei comuni dove sono applicate delle buone pratiche relative al cicloturismo i ritorni economici non mancano e dalla considerazione che in genere questi comuni e questi territori sono contigui tra loro ed a certe specifiche direttrici, Insomma che i comuni facciano parte di una strada battuta e che colleghi altre strade battute.

Così abbiamo voluto approfondire anche con i nostri parlamentari europei possibili sviluppi di una strategia legata al cicloturismo che possa essere inserita nei circuiti internazionali.

Noi abbiamo molti punti di forza ed una certa vicinanza a direttrici importanti. E poi abbiamo unicità da condividere con i viaggiatori che possono passare del tempo in territori come il nostro. Infine, che non guasta, abbiamo una importante tradizione sportiva.

In questi ultimi anni non c’è stata invece da parte della amministrazione una condivisione territoriale, e neppure strategica, delle prospettive legate a questo tipo di approccio al ciclismo ed al turismo. Quello che manca in termini di visione di lungo periodo si vede perfettamente anche nelle piccole cose, ad esempio durante questo anno dedicato allo sport con Orvieto, a parole, comune europeo dello sport, abbiamo lasciato il Velodromo in condizioni disastrose, dell’abbandono più totale. Come possiamo quindi credere a coloro che diranno di avere delle idee e delle proposte per il cicloturismo dati questi precedenti?

Non siamo mica in vacanza…

UNA SETTIMANA DENSA DI ATTIVITÀ PER RAFFINARE LE PROPOSTE DA PORTARE IN CONSIGLIO, PER COGLIERE SPECIFICHE OPPORTUNITÀ E FONDI EUROPEI, INFINE PER AFFRONTARE PROBLEMATICHE RELATIVE A DIPENDENZE, AZZARDO OD AMBIENTALI PARTENDO DAL CICLO DEI RIFIUTI.

C’è tanta carne a cuocere e tante questioni sospese da affrontare e risolvere. Mentre il dibattito politico stagna sulle formule consuete e ripetute della no all’assistenzialismo e del non è affare delle pubbliche amministrazioni una crisi aziendale, formule che hanno accompagnato la chiusura di Mmanifatture, Electrosys, Tione ed ora Alto e Libreria dei Sette, e mentre nessuno intanto espone un piano concreto per il rilancio di occupazione e Sviluppo di città e territorio che non sia la fortunosa iniziativa di aree interne calate dai progetti europei e dall’ex ministro Barca, tocca sicuramente anche a noi la responsabilità di proporre nuove strade e così stiamo facendo atto dopo atto mettendo in campo iniziative che per noi sono organiche, parte di un mosaico che avremmo potuto è voluto far partire in maniera sistemica nonostante il nostro ruolo di minoranza ma che purtroppo ci siamo visti ripetutamente bocciare spesso proprio chi non ha saputo dare alternative ed ha assistito alle chiusure industriali ed alla perdita feroce di posti di lavoro e di ricchezza cittadina. Quindi oltre alla consueta attività di proposta che ha una sua grande visibilità in consiglio comunale ed un suo percorso alternativo e sottotraccia attraverso le iniziative che facciamo con le commissioni degli uffici con i quali l’attività è molto maggiore rispetto a quello che si vede da giornali e dai video. In questa settimana il confronto ci sarà su tematiche che riguardano ciclo dei rifiuti, azzardopatia e risparmio. Porteremo avanti la questione della linea diretta con l’aeroporto di Fiumicino attraverso la ferrovia. Abbiamo depositato una proposta con linee guida legate anche alla programmazione comunitaria per coinvolgere il terzo settore nella questione dell’accattonaggio in quella sua parte non solo molesta ma patologica che è l’accattonaggio forzato. Stiamo studiando il modo migliore di intervenire sulla questione della geotermia in caso in cui vengano date in Regione le autorizzazioni agli impianti sperimentali ed il governo non ponga veti, a nostro avviso più che probabili: proporremo quindi la creazione di un osservatorio geotermia In quale far confluire cittadini istituzioni e le aziende coinvolte allo scopo di massimizzare la trasparenza e prevenire ogni tipo di problema. Inoltre abbiamo appena ricevuto risposta dal assessore al commercio che sia impegnato a portare in discussione, sin dalla prima convocazione della consulta per lo sviluppo economico, della questione del Palazzo dei Sette , ancora una volta ringraziamo ed andiamo avanti. Il primo agosto ci sarà la convocazione del consiglio comunale in cui affronteremo i temi del lavoro e dell’occupazione di qualità, dello sviluppo economico cittadino, da ricorso al TAR avverso l’espansione della discarica ed infine di rendere Orvieto Plastic free.