Risposta alle #5Domande di “La Nazione” ai candidati

Oggi i giornali cominciano a pubblicare le risposte alle 5 domande fatte da “La Nazione” ai candidati della Regione. Rispondono ovviamente i candidati alla presidenza regionale attraverso i consueti canali della stampa quindi per noi risponderà Vincenzo Bianconi.

Tuttavia abbiamo giocosamente riportato dal blog le stesse domande alla candidata M5S Lucia Vergaglia chiedendole cosa avrebbe detto al loro posto.

Lucia Vergaglia candidata per la regione Umbria 2019

Ecco le sue risposte:

«Accetto La provocazione e non mi tiro indietro tuttavia voglio chiarire che ogni mia affermazione da candidata impegna esclusivamente La sottoscritta ed in nessun caso né la forza politica e neppure gli altri candidati. Così come per le affermazioni personali degli altri miei colleghi del M5S che non impegnano la sottoscritta se non condivise. Veniamo ai punti.

L’azione l’azione chiede in relazione alla mobilità ed ai trasporti quale è l’emergenza assoluta da risolvere nei prossimi 5 anni. Rispondo che la prima emergenza da risolvere e uscire dalla logica delle emergenze. Faccio un esempio: lo sblocca cantieri ha dato il via contemporaneamente a centinaia di cantieri lungo gli assi viari nazionali con “procedure di urgenza”. I cittadini si trovati una situazione in cui si sono aperti contemporaneamente uno dopo l’altro molti chilometri di lavori in corso senza che gli enti preposti potessero predisporre una viabilità alternativa. Non è così che si dovrebbe affrontare le cose ma puntando a lavorare bene, senza dare disagio ed organizzando i lavori in modo che possano essere affiancati dalle iniziative alleggerimento del traffico. Quindi senza pensare di avere la bacchetta magica risulta necessaria un rafforzamento strategico della pianificazione e non lavori buttati lì a caso per far vedere che di essere dinamici ed operativi. Poi volendo parliamo come fanno tutti di integrazione treno auto, di trasporti alternativi oppure di E45, ma la realtà è che va ridisegnato l’intero sistema uscendo dalla logica delle emergenze.

Sulle liste d’attesa in sanità ho personalmente sollevato la questione che Umbria Salute, che gestisce i Cup, applica un doppio passaggio durante le prenotazioni. Al netto delle considerazioni sulla quantità di intramoenia o di abuso di medicina preventiva oppure ancora delle convenzioni con i privati Io pongo la questione della tecnologia per la medicina a distanza e continuativa, del sistema di prenotazione e della diagnostica deflattiva con mezzi mobili che vanno sui territori a compensare gli accumuli di specifiche mancanze. Ad Orvieto è stato fatto addirittura con la risonanza magnetica quindi non vedo limitazioni tecniche eccessive. In presenza di convenzione tra le ASL dovrebbe essere alla portata di una iniziativa ancora una volta non emergenziale ma strutturale.

Quanto al turismo o meglio ai turismi la centralità regionale si deve trasformare da fisica a politica. Ricordate alle scuole le differenze cartine geografiche fisiche e quelle politiche, cioè quelle con la descrizione del territorio e quelle con i confini amministrativi? Bene il nostro territorio con le sue bellezze ed unicità deve diventare centrale nella narrazione dell’Italia all’estero. E questo oggi si fa attraverso non solo i social ma attraverso una organizzazione, ancora una volta strategica, della comunicazione reputazionale e questa deve essere una scelta condivisa con la più ampia platea di forze politiche, culturali, sociali, imprenditoriali ed anche politiche possibile. Io un tema e tre direttrici per cominciare la discussione li vedrei appunto nella centralità e nelle direttrici di sport, salute e lunga permanenza. In queste si possono innescare quei nuovi turismi da aggiungere ai nostri tradizionali viaggiatori esperienziali ed anche a quello del mordi e fuggi alimentare o festivaliero.

Sul lavoro innanzitutto bisogna trasformare il reddito di cittadinanza in occasione di formazione è di buona occupazione, ne ho lungamente parlato in Confindustria rilanciando a loro la necessità di essere protagonisti di questa fase ed ho accolto la loro osservazione che, nella attualità del periodo storico che viviamo, la accoppiata istituti tecnici sperimentali e occasioni di lavoro con percentuali altissime di successo sia qualcosa su investire dal punto di vista dei momenti di orientamento che fanno le istruzioni. Poi anche il pubblico deve fare la sua parte ridisegnando le piante organiche delle istituzioni e procedendo alle dovetose assunzioni ed al ricambio generazionale.

Quanto alla scelta degli assessori non è semplicemente una questione di merito o di distanza o vicinanza alla politica. È una questione disegno che abbiamo in mente dell’Umbria del futuro. Personalmente avrei in mente una procedura di selezione maggiormente condivisa, somigliante come fanno al Parlamento Europeo per accettare o respingere i commissari europei. Una intervista in commissione, in Consiglio regionale con domande scomode da parte di maggioranza ed opposizione, valutazioni trasparenti. Chiedo troppo?

Ripeto queste sono solo le mie valutazioni personale e non impegnano Vincenzo Bianconi o gli altri miei colleghi, e le ho date con rispetto per il ruolo di tutti e serietà, sapendo bene che in questi casi è opportuno anche evitare di prendersi troppo sul serio. Buona giornata.» Lucia Vergaglia, Candidata M5S alla Regione Umbria