Nuovo sito del Comune? Bocciato

Dopo 12 anni la montagna ha partorito un topolino. Il nuovo sito del Comune (http://www.comune.orvieto.tr.it/) mostra già i suoi limiti. Abbiamo provato ad usarlo e le nostre considerazioni le abbiamo segnalate all’Amministrazione sin da subito così come le riportiamo anche pubblicamente.
Cominciamo col dire che ci sono i punti di riferimento che ogni buon architetto web dovrebbe avere a mente, e ci permettiamo di dare questo giudizio dopo mesi di monitoraggio ed attenzione a questo importantissimo strumento di contatto con i cittadini, forti dell’essere la prima forza politica ad avere esplicitamente nella propria ragion d’essere la stessa rete ed i concetti di connettività (che è una delle famose 5 stelle del MoVimento).  Questi i capisaldi delle nostre valutazioni.test sito comune orvieto primo giorno iphone

  • #MobileFirst: ovvero progettato per dispositivi mobili. Oggi questo manca del tutto e non va bene. Invitiamo i responsabili del Comune a fare le proprie prove con i propri smartphone od utilizzare servizi di testing come MobileTest per verificare di persona quanto vengano tagliati e resi illeggibili  contenuti.
  • #Accessibility: ovvero accessibile a chi usa terminali braille o lettori audio, in questo senso il sito funzionicchia, tuttavia non è efficace che parzialmente secondo i test effettuati.
  • #Usability dotato di un design che risponda alla potenzialità degli utenti di usarlo ed anche qui ci sono delle grosse pecche soprattutto nella mancanza degli standard per la gestione della stampa. La pagina stampata infatti ha caratteristiche diverse dall’immagine visualizzata e va “formattata” secondo canoni specifici o si rischia di sprecare carta, inchiostro e soprattutto il tempo.
  • #Seo ovvero search engine optimization (con tutte le sottocategorie collegate) ovvero la possibilità per i motori di ricerca e per le directory web di indicizzare sito e contenuti per parole chiave. La trattazione sarebbe molto tecnica ma siamo proprio lontani dal minimo sindacale.
  • #Internationalization il sito non ha una versione internazionale (in inglese semplificato) neanche per la parte relativa all’incoming turistico. Molto male.
  • #friendly ovvero quanto risponde alle necessità dell’utente? Qui forse qualche punticino il sito lo riesce a centrare. Non si individuano immediatamente le sezioni e le aree top, non è immediato l’utilizzo soprattutto con l’area segnalazioni che costringe a riempire numerosi campi e non permette la segnalazione via social network pure approvata dal Consiglio. Non sono presenti le aree per lo streaming pure approvate mesi fa dal Consiglio. Insomma c’è ancora tanto da fare

Non è che volessimo la fantascienza di applicativi web che guardino al futuro, con gli eventi georeferenziati e raggiungibili con le funzioni di “navigazione” ed orientamento più comuni, Social friendly e possano essere acceleratori dell’interazione con le istituzioni e con il loro personale invece che puramente sostitutivi. Volevamo un sito che nel 2015 fosse almeno compatibile con quanto di standard offra il mercato.

Abbiamo fatto dei test sommari ed alcuni più approfonditi. In generale è una bocciatura, non senza appello, ma una bocciatura. Siamo certi che dall’Amministrazione stessa avendo qualche chiave di lettura possano richiedere le opportune modifiche, ma intanto il sito, bisogna ammetterlo, così proprio non va.

test sito comune orvieto primo giorno

I risultati dei test infatti sono davvero scarsini. A questo si aggiungono le considerazioni tecnologiche quali quella di essere basato su software proprietario (Microsoft) e su server basati su Windows in contraddizione con il dettato consiliare (Mozione Talanti, Pd) recentemente approvato e delle stesse dichiarazioni di Germani che indicava nell’open source (Linux) la strada della connettività e del software comunale. Poi va considerato che nelle tante interrogazioni ci si è sempre riferiti ad uno sviluppo del sito alla società in-house Umbria Digitale (ex Webred) di cui siamo soci e per la quale avevamo già destinato risorse. Ecco questo sito risulta invece “ospitato” da una Srl commerciale.

Il sito dovrebbe essere l’esempio di efficienza, efficacia e trasparenza, il biglietto da visita dell’Amministrazione. E le pecche che ha il sito molti osservatori qualificati, ed anche secondo una parte crescente della cittadinanza, sembra averle l’Amministrazione stessa. Noi non ci accontentiamo e vorremmo invece un sito all’altezza di una città bellissima ed internazionale e non smetteremo di fare pressing anche su questo. Negli anni dell’agenda digitale e dei fondi europei di Horizon 2020 l’aspettativa è tutt’altra.

Germani non lo consideri un puro attacco politico, lo consideri piuttosto un elenco di problemi da affrontare e risolvere partendo dalle sue stesse parole di risposta alle nostre domande

«Lo sviluppo delle reti informatiche sul territorio sarà essenziale per accompagnare lo sviluppo economico e sociale che è al centro del nostro programma, come sarà essenziale legare all’informatica tutta una serie di servizi al cittadino che serviranno a migliorare le condizioni di vita della collettività. Per far questo utilizzeremo le numerose competenze delle aziende locali che dispongono di alta qualità innovativa e che sono in grado di fornire prodotti d’eccellenza. Già all’interno del Partito Democratico avevamo affrontato questo problema ed elaborato un progetto che avevamo chiamato Orvieto 2.0 per rendere più immediata l’idea della nostra azione. Comunque di open source e di smart cities si parla nel nostro programma e farà parte della nostra azione integrata tra Città antica e Città moderna.» Giuseppe Germani, giugno 2014

Ecco noi non dimentichiamo e con competenza e concretezza sosterremo le azioni positive e richiameremo in presenza di errori od omissioni, nel rispetto dei ruoli e delle parti. Che siamo un’opposizione attenta ed ostinata quanto costruttiva Germani lo ha capito, adesso è anche avvisato che per noi quella dei servizi online sia una voce fondamentale nel mondo moderno, soprattutto guardando al futuro sviluppo della città ed al livello di servizio dei sui cittadini.

Spazio all’indirizzo politico

In relazione al Consiglio Comunale del 28 settembre 2012

«Un Consiglio Comunale non può semplicemente essere l’occasione di ratifica dell’operato di Sindaco e Giunta, ne limitarsi ad essere vetrina delle risposte alle doverose interrogazioni delle parti di minoranza, ancor meno l’occasione di fare i bellocci nel rispondere ad un question time della propria maggioranza, in pratica veri e propri assist da schema preparato a tavolino per segnare a porta vuota i gol-propaganda dell’Amministrazione.

Così non va bene, così è quanto di più lontano dalla politica e dallo spirito democratico che deve il caposaldo di qualsiasi attività istituzionale, questa è per definizione la manifestazione concreta dei significato di “ANTIPOLITICA”.

Non deve mai più accadere che le mozioni si protraggano per oltre tre mesi, fuori da ogni criterio di efficacia e tempestività, in contraddittorietà col dettato di leggi e dello stesso regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, prima di essere calendarizzate e discusse, salvo poi, come è appena successo, di nuovo, essere ancora rinviate.

Adunanze per fare assestamenti che potevano essere prevenuti, comunicazioni di parte che diventano pure arringhe politiche, ratifiche di dispositivi già decisi in Giunta o Commissione e poi non resta tempo e spazio all’impulso politico, alla proposta da parte di chi non è in Giunta e non ha altra sede per avanzare i doverosi atti di indirizzo e di sindacato ispettivo. Un vero smacco alla democrazia. Una autentica pantomima a danno della pluralità di opinione. Una pericolosa deriva che abbiamo il dovere di denunciare pubblicamente e tentare di far rientrare nei canoni della corretta dialettica tra le parti.

Ancora una volta si reinviano le discussioni su “Reddito di Cittadinanza”, “Stop Inceneritori” e “Baratto Amministrativo”. Tematiche importanti ed urgenti che andranno inevitabilmente a sovrapporsi con quanto di nuovo verremmo portare in discussione.

Anche per quanto concerne lo spazio dedicato ad interpellanze ed interrogazioni fino ad ora con senso civico e spirito costruttivo il MoVimento 5 Stelle ha accolto e dato seguito alla richiesta giunta dalla presidenza di limitarsi nel depositare un numero ragionevole di questioni da affrontare in Aula. A tale disponibilità ci saremmo aspettati la stessa osservanza, leale e collaborativa, da parte delle altre forze politiche. Invece il nostro rispetto degli spazi democratici semplicemente non ha eguali.

A tale denuncia, ribadita già in Consiglio alla richiesta, per raggiunti limiti di orario, di rinviare persino la trattazione del Geotermico, che va in scadenza il giorno 30 di settembre, la nostra fermissima risposta è stata: “La prossima volta è adesso!”

Ci si siamo avvicinati alle istituzioni con grandissima umiltà credendo di aver tanto da imparare, ma alla luce dei fatti e dei comportamenti, crediamo davvero di poter chiedere da pari, e non da alunni, il rispetto dell’alta istituzione cui apparteniamo che che si dia spazio anche alle proposte e voce all’indirizzo politico di chi è, come noi, all’opposizione. Senza alzare la voce, senza battere pugni o far saltare tavoli, ma con fermezza noi esigiamo che ci venga lasciato lo spazio e vengano discusse de nostre argomentazioni.» Lucia Vergaglia, portavoce M5S Orvieto

Regolamentare le centrali geotermiche

Centrali sperimentali, leggi confuse, una regione impreparata.

Questo è il quadro intorno cui i comuni devono affrontare il fiorire di progetti geotermici più o meno invasivi sui loro territori.

In assenza di chiarezza normativa e nella discussione tra critici assoluti e studi finanziati dalle ditte che sembrano rasentare la propaganda televisiva i cittadini chiedono alla politica una presa di posizione a loro tutela e nel loro interesse.

In contemporanea alla mozione di opposizione ai progetti pilota a Castel Giorgio che Sel e M5S presentano assieme, in un quadro non inedito, arriva in regione la risposta sulla questione normativa richiesta dal M5S orvietano, sulla scorta dei progetti della ToscoGeo a Monterubiaglio, ottenuta attraverso i portavoce Carbonari e Liberati in regione.

risposta interrogazione toscogeoRoba da saltare sulla sedia.

Innanzitutto la Strategia Energetico Ambientale Regionale (SEAR) non risulta ancora approvata e questa avrebbe una sezione dedicata (la C3) a criteri generali di progettazione e criteri di inserimento degli impianti in zone di particolare interesse paesaggistico, oltre all’individuazione di nuove aree non idonee.

Situazioni apertamente dichiarate “conflittuali” tra stato e regione con la specifica tutta italiana che l’impianto di Castel Giorgio (un impianto pilota) non risulta di competenza regionale, tutti gli altri invece si e che il territorio italiano, per usufruire di queste risorse andrebbe “zonato” cosa che adesso non è.

Insomma una situazione in cui è reso difficile al cittadino raccapezzarsi e capire quale ente andrebbe interessato e quale invece è carente di competenza.

Il M5S, a tutti i livelli, da quello dei cittadini attivisti con i portavoce nei comuni come il nostro, via via a salire alla Regione, al Parlamento ed in Europa stanno lavorando per prevenire eccessi ed abusi che in questo far west avrebbero spazio, cercando di chiarire le regole ed evitare speculazioni nell’interesse primario di tutelare il territorio.

Castel Giorgio, Monterubieglio e Torre Alfina sono ad un tiro di schioppo da noi e gli stessi comitati di cittadini dovranno affrontare competenze, normazione e procedure statali nel primo caso, regionali dell’Umbria nel secondo e regionali del Lazio nell’ultimo caso. Una vera mission impossibile anche per ambientalisti ferrati e temprati alle insidie. Inoltre eventuali azioni legali dovranno essere fatte presso Tribunali diversi, con grande dispendio ed impegno, e nel frattempo si lascia mano libera ad imprese serie ed anche a quelle che serie non sono.

Compito della vera politica è anche ridurre e dirimere queste controversie. Il nostro impegno è anche lungo questa strada a tutela di tutti noi. Nessuna speculazione deve essere tollerata, nessuna prevaricazione dei potenti sui cittadini è scusabile, da parte nostra c’è grande impegno per la salvaguardia dell’ambiente e per una produzione energetica davvero pulita in un ambiente incontaminato, ed il marchio che ci contraddistingue: quello di prendere decisioni condivise con chi nei territori ci vive e li conosce.

Lettera aperta alla Cgil

E’ solo un anno che il M5S è nelle stanze del Comune di Orvieto ed in questo periodo la volontà di confronto e la capacità di provare a dare diverse chiavi di lettura e di soluzione ai problemi si è potuta misurare sia nei numerosi atti consiliari che nelle tante iniziative portate anche all’attenzione dei palazzi romani.

Proposta per lavoro comune maggioranze ed opposizioni
Proposta per lavoro comune maggioranze ed opposizioni

Di tutto ci si può accusare meno che di mancanza di sensibilità o di inerzia pertanto è, a nostro avviso, normale che nel leggere le analisi e le proposte della Cgil e della Camera del Lavoro di Orvieto, che rievocano in larghissima parte il nostro operato di quest’ultimo anno, reputiamo opportuno fare alcune considerazioni e redigerle in una lettera aperta indirizzata al Sindacato nella persona di Anna Rita Manuali, responsabile orvietana dal 15 dicembre scorso.

«Gentile dott.ssa Manuali,

Riscontro la secca e triste analisi dello stato del nostro tessuto commerciale, produttivo ed industriale ed in generale del tessuto socioeconomico orvietano, che il Suo ufficio ha voluto portare all’attenzione pubblica. La mappa della crisi, pur nella necessaria stringatezza comunicazionale, affronta molti temi dei quali il gruppo consiliare M5S orvietano si è speso in numerose occasioni. Interprete di una visione politica ed istituzionale non sempre condivisa dal resto del Consiglio Comunale, tra l’ex maggioranza di centro destra e l’attuale maggioranza di centro sinistra, la nostra compagine non ha desistito dal presentare e proporre approcci alla risoluzione dei problemi e di salvaguardia della capacità di sviluppo del territorio, penso alle crisi Electrosys e Tione, all’impegno per la progettazione europea che tanto può contribuire alla sostenibile crescita dell’occupazione, alla tutela delle tipicità intorno alle quali ruotano tantissimi addetti, allo sviluppo turistico, alla rimozione di ostacoli al commercio.

Per quanto concerne il tessile abbiamo addirittura ipotizzato lo sviluppo di un cluster del wearable, coniugando le naturali tendenze della locale industria informatica e le famose 400 maestranze che operavano tra Grinta, MManifattura e le tante ditte locali, cogliendo l’opportunità di far valere la peculiare caratteristica del distretto produttivo di Fontanelle di Bardano che è al centro esatto d’Italia in una proposta di Centro del Made in Italy, purtroppo malamente bocciata.

Il nostro impegno, anche al livello più alto, affianca la possibilità di riavvio del circuito delle piccole e medie imprese attraverso lo strumento del “Microcredito“, chimera presso le banche locali nonostante le nostre pressioni nei confronti delle istituzioni creditizie cui anche Lei ha inteso rivolgersi.

Non Le possiamo nascondere la sorpresa nel riconoscere molto di quanto da noi proposto in questi ultimi mesi nelle ricette che Lei suggerisce. Non Le possiamo nascondere che forse, dico forse, un Suo interessamento per approfondire quanto stavamo provando a proporre avrebbe potuto chiarire i tanti dubbi verso il M5S, da sempre costretto ad affrontare quella denigrazione fatta da un lato accuse di antipolitica e dall’altro di nomignoli “grillini”. Non Le possiamo nascondere la possibilità che un minimo cenno di sostegno da parte dell’istituzione sindacale, che dal 15 dicembre scorso Lei rappresenta, avrebbe potuto stimolare verso politica locale, tutta, ad un maggiore impegno nel confronto.

Doverosamente mi rivolgo alla Sua persona ma è alla comunità degli iscritti ed all’istituzione sindacale che chiedo in futuro meno cautela verso le proposte a cinque stelle, una maggiore apertura quando vi è convergenza su singoli aspetti da approfondire e da affrontare, pur mantenendo rispettivi ruoli e funzioni. Noi continueremo questa via di trasparente attività di analisi, valutazione e proposta nella consapevolezza che il tempo scorre e i numeri delle prestazioni dei cosiddetti “Ammortizzatori Sociali” sono tali che la proposta pentastellata di “Reddito di Cittadinanza” sembra più attuale che mai. Noi crediamo fermamente che la rotta debba essere cambiata e lavoriamo per questo-, per ogni approfondimento costruttivo o critico, Suo e dell’istituzione sindacale, restiamo a disposizione così come è per la cittadinanza tutta.

Gentile dottoressa Manuali anche noi vogliamo che “buon lavoro” resti un saluto e non diventi un auspicio per il futuro, pertanto, in conclusione, voglia cogliere un sincero augurio di buon lavoro ed il ringraziamento per le osservazioni che ha voluto condividere con tutti noi cittadini.»

Lucia Vergaglia, M5S Orvieto

Cinema. Una risorsa da valorizzare

Inizia in questi giorni la lavorazione del film “Il giorno dopo” grazie anche alla collaborazione ed alla logistica curata con la locale associazione Umbria FilMovie. Orvieto è ricca di location suggestive e particolarissime e con il suo circondario potrebbe ritagliarsi uno spazio di riferimento importante.

Già nel lontanissimo 1898 nella nostra città fu scelta dall’inglese British Mutoscope & Biograph Company per un documentario sulla processione del Corpus Domini. Cinema muto, in bianco e nero. Per arrivare al colore ci vorranno lunghi anni col “Barabba” di Richard Fleischer, con Antony Quinn e Vittorio Gassmann e con “Io la conoscevo bene” con Stefania Sandrelli e Nino Manfredi. Nei nostri pressi, nella zona di Montecchio, a Melezzole, fu girato “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore del 1993, con Gerard Depardieu, Roman Polansky e Sergio Rubini. Gianni Amelio muoveva i primi passi nel mondo della regia e sceglieva le incantevoli chiese di Orvieto come scenografia per la RAI. con la produzione sperimentale “La città del Sole”. Più recentemente ad Orvieto sono stati girati “La casa Bruciata” di Massimo Sanno con Giulio Scarpati e Ornella Muti e la fiction televisiva “Il bello delle Donne”.

io la conoscevo bene orvieto

Ecco quello della presenza mediatica cinematografica e televisiva, a nostro avviso, può essere un elemento di valorizzazione importante del territorio per il quale anticipiamo la proposta di iniziative invitando le forze politiche di maggioranza ed ex maggioranza a proporne a loro volta. Si pensi ad esempio quanta influenza la fiction Don Matteo abbia nel comparto turistico di alcune cittadine della nostra regione o quanto abbia influenzato la scelta di viaggio dei nipponici un singolo film, Amarufi: Megami no hôshû,  da (soli) 10 milioni di euro ambientato ad Amalfi, con Rocco Papaleo, praticamente sconosciuto qui in Italia.

In base a queste premesse invitiamo l’Amministrazione a cogliere l’occasione odierna per iniziare un percorso di dialogo e partecipato con le realtà locali che hanno visto allontanarsi e perdersi vestivale ed eventi che avrebbero potuto promuovere la nostra città come location cinematografica, in special modo il locale festival del fumetto, Orvieto Comics, ed il Fantasy Horror Award internazionale che pure aveva attratto tanti attori e registi.

Questi rapporti e relazioni vanno ricuciti, la presenza di Orvieto nel panorama cinematografico e delle fiction va  assolutamente promossa e sostenuta. Non è solo un’affermazione culturale od una strategia di marketing territoriale, deve essere ul vero volano di sviluppo che questa nuova epoca di nuovi media può garantire a chi voglia coglierne l’opportunità.

A margine osserviamo che è sempre di oggi la polemica in base alla quale gli spazi utilizzati dal Umbria FilMovie e l’intera ex Caserma Piave risultino essere inagibili, e con loro risulterebbero esserlo anche quelli occupati per lungo tempo dalla protezione civile oppure lo spazio concesso per i pregiati costumi, metalli istoriati e tessuti della Lea Pacini, quelli del Corteo Storico per intenderci. La questione la pone Cittadinanza Attiva che si è vista negare l’utilizzo di spazi nell’ex Caserma per questioni di agibilità a fronte di un riconosciuto ed eccellente impegno sociale. Incredibile!

A lungo l’Assessore Andrea Vincenti ci ha rassicurati sul prossimo regolamento di utilizzo degli spazi dell’ex caserma, sia in sede di QSV che in altre occasioni pubbliche. E’ fondamentale che le attività che portano lustro alla nostra città e che andrebbero ulteriormente sostenute non vengano danneggiate, e che sia fatta chiarezza su questa vicenda dell’agibilità. In quegli stessi spazi infatti insistono i parcheggi dei cittadini e gli stalli di stazionamento degli autobus e non è pensabile che si faccia un’operazione del genere in aree inagibili.

Chiediamo pubblicamente una parola di chiarificazione all’Amministrazione ed, eventualmente, la ricognizione delle ordinanze passate che, soprattutto se conflittuali tra di loro, risulterebbero carenti dei requisiti di legge e cagionerebbero ingiusto nocumento alla cittadinanza.

Stop GuardRail Killer

Orvieto, via della Stazione od una via simile, solito incidente sciocco col mezzo pesante che perde olio o nafta e chi scende dietro la curva perde il controllo e va fuori strada, a volte se è un motociclista ci scappa il morto, qualche volta è un turista e qualche volta un orvietano. Sicurezza Stradale per le due ruote? Una sconosciuta, a fare il paio con gli stalli di sosta.

Il M5S Orvieto è molto attento alla tematica della mobilità e ben due anni fa veniva approvata dalla Commissione Trasporti della Camera una risoluzione del pentastellata (prima firma Michele Dell’Orco) che impegnava il Governo a rimuovere i GuardRail killer ed installare barriere ‘sicure’ anche per gli utenti della strada che utilizzano cicli, motocicli e scooters. La risoluzione era stata votata da tutte le forze politiche.

E oggi?
A parte qualche singolo caso virtuoso, le nostre strade sono ancora piene di guardrail killer!
Tantissimi cittadini motociclisti ci stanno segnalando queste barriere ghigliottina che in caso di caduta e scivolamento posso essere letali. La più gettonata è proprio via della Stazione, seguita a stretto giro dalla strada di Canale, dall’UmbroCasentinese (che è appunto statale) ed i curvoni tra Colonnetta di Prodo ed Orvieto.

Il MoVimento orvietano richiede formalmente al Sindaco, nella sua veste di ufficiale di stato responsabile della salute, ed all’assessorato competente alla viabilità di intervenire se intendano intervenire per questa operazione di messa dando attuazione, tra l’altro, alla legge 120 del 2010 come già richiesto in precedente interrogazione del M5S Orvieto del 21/10/2014 sulla destinazione delle multe per un miglioramento sostanziale della #SicurezzaStradale.

Splash guardrail killerLa nostra personale idea è di utilizzare proprio parte dei proventi delle multe per queste manutenzioni migliorative in attesa degli apposito fondi ministeriali, resta da vedere se chi ha responsabilità in capo alla sicurezza stradale sia disposto a fare altrettanto. In aggiunta a ciò chiediamo al Sindaco quali iniziative intenda invece prendere per la sicurezza specifica dei ciclisti e per rendere le nostre strade #bikefriendly, più amichevoli per gli affezionati delle due ruote.

M5S Orvieto, Fiato sul Collo nel rispetto per l’ambiente, per le regole della strada e per la vita.

A scuola con troppe barriere

Oggi finalmente scuole aperte,

Arrivano da soli od accompagnati, i grembiuli i più piccini, gli zainetti nuovi, qualche traccia residua di abbronzatura i più grandi. Sorrisi, pacche sulle spalle, che bello rivedersi, ciao sei nuova? Gran confusione le auto, il bus giallo che fa manovra, lo scampanio di una bicicletta nonostante le gocce di pioggia, il vociare, le risate, un bambino che chiama la mamma. Infine suona la campanella e i piccoli via di corsa sulle scale degli ingressi. Gioia dipinta sui volti, genitori commossi, e calca all’ingresso.

Tutto bene è il primo giorno di scuola, tutto bene o quasi. Quasi perchè ancora troppe delle nostre scuole hanno scale ed altre barriere, all’ingresso ed all’interno. Quei piccoli limiti che per chiunque altro non significano nulla, ma per chi ha bisogno d’aiuto significano un ingiusto limite, un muro che da soli è invalicabile. Insegnanti, personale, genitori e comunità sono sempre vicini, sostengono ed incoraggiano ma il problema c’è, gli edifici pubblici, le scuole in particolare, della nostra città sono in larga parte ostativi e non adeguati alle esigenze di chi non può proprio salirle le scale, od ha altri tipi di limitazioni fisiche o sensoriali e deve lottare molto più degli altri per ottenere gli stessi uguali risultati, per raggiungere con successo le stesse opportunità.

«Il M5S Orvieto basa i programmi comunali sulla Carta di Firenze che prevede esplicitamente un piano di mobilità per le persone diversamente abili e fa un vanto del proprio slogan”Nessuno deve rimanere indietro” che si esprime anche e soprattutto nel diritto di libero accesso allo studio quando si parla di scuola. Abbiamo voluto che ripartisse la Commissione Pari Opportunità e che considerasse argomento di diritto, in qualità di vero e proprio principio giuridico oltre che di civiltà, il permettere liberamente l’accesso alla vita cittadini, quindi anche alla scuola, di qualsiasi individuo indipendentemente dalla propria disabilità.

Pertanto porteremo in ordine del giorno della Commissione Pari Opportunità proposte ed iniziative cominciando dalla richiesta all’Assessore competente di contribuire allo sviluppo di un piano di mobilità per gli individui che soffrono di disabilità e deliberare la ricerca di fondi e progettualità per affrontare la situazione delle barriere architettoniche negli edifici scolastici. Questo è il minimo che una città civile debba fare da subito per non discriminare i propri cittadini più in difficoltà.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto

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«La questione dei cittadini svantaggiati è scomparsa o quasi dall’agenda politica occupata da tante altre priorità, oggi che ricominciano le scuole bisogna fare forse come i più piccini che si preparano al futuro e cominciano a ragionare in “prospettiva”, andando oltre la contingenza dell’oggi. E’ compito della politica proporre discussioni che non siano semplicemente focalizzate su eventi temporanei o limitati nel tempo, ma dare una visione della città futura desiderata, con meno barriere e limitazioni e più vicina alle esigenze di tutti i cittadini. Compito dell’Amministrazione è il governo della situazione attuale e l’organizzazione del lavoro in piani pluriennali di massimo 3 anni, all’Amministrazione non si chiede più di questo. Chiediamo quindi a chi governa la città intanto di mitigare i problemi ove possibile, ma alla politica ed alla partecipazione cittadina chiediamo di contribuire a progettare l’Orvieto degli anni a venire sin da subito. Noi la nostra parte la faremo.«»

La proposta M5S Orvieto sui rifiuti

Argomento pregnante di questi giorni con scambi di accuse reciproci e confronti serrati tra le forze politiche sia in regione che nella zona calda di Orvieto, all’ombra della discarica più grande della regione.

Venuto al galla il bubbone dell’inceneritore la discussione si è spostata con i detrattori della cosiddetta Strategia Rifiuti Zero, fautori dell’economia circolare, sul livello di proposta. A corto di argomenti tra chi cerca un improbabile ritaglio di giornale di tanti anni fa in cui un chimico dice che una discarica è più pericolosa di un inceneritore e chi, non senza invettive personali ed accuse di scarsa serietà (o peggio), ci accusa di non avere idea di come risolvere il problema e per questo diciamo sempre no… dobbiamo davvero chiarire le cose? Non lo sanno tutti che siamo per l’economia circolare edi rifiuti zero? Va bene. Qui di seguito uno schemino facile facile.

strategia rifiuti zero orvietoPrimi passi:

Innanzitutto in pieno spirito cinque stelle i primi passi sono quelli della riduzione, del riciclo e del riuso. Azioni educative e pratiche come le misure sugli imballaggi e l’abuso di carta. Il professore americano Paul Connet, teorico della strategia rifiuti zero, afferma: “Se non possiamo riusarlo, riciclarlo o compostarlo, l’industria non dovrebbe produrlo e noi non dovremmo comprarlo. Nel XXI secolo abbiamo bisogno di una migliore progettazione industriale e di una migliore educazione al consumo.”

L’approccio allo smaltimento:

La parte avanzata e moderna del mondo punta sempre di più sul trattamento meccanico biologico (TMB) questo perchè da anni appare essere il più efficiente sistema di smaltimento dei rifiuti. Così flessibile da permettere di guardare avanti e non dover valutarne un post-mortem della struttura. Infatti gli impianti sarebbero ancora utili persino se si raggiungesse un ipotetico 100% di raccolta differenziata. La proposta di inceneritore+discarica, quella della polemica di questi giorni e promossa da Amici della Terra, nel caso di una differenziata particolarmente efficiente diventa antieconomica perchè l’inceneritore andrebbe alimentato a combustibile o spento, e quindi in prospettiva non punta affatto al miglioramento della qualità della gestione dei rifiuti.
Con il TMB, la nostra proposta, il residuo delle raccolte differenziate entra nell’impianto e viene separato meccanicamente in diversi flussi (relativi ai vari materiali presenti: vetro, metalli, plastiche…). La parte organica separata dal residuo inorganico è ulteriormente separata per sottoporla in parte al compostaggio (per creare un compost per riempimenti e opere di copertura di discariche) e in parte alla digestione anaerobica per produrre biogas (impiegato come combustibile). Alla fine del processo rimane una piccola frazione residua da mettere in discarica (attualmente stimabile in un 9% di tutti gli RSU). Ma tale frazione è inerte, 10 volte meno inquinante del caso degli RSU (rifiuti solidi urbani) non trattati nelle discariche tradizionali. E sviluppi contemporanei stanno presentando prospettive di riutilizzo anche per esso.


Maurizio Pallante nel 2008 già illustrava le differenze tra i metodi di smaltimento rifiuti
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Sorella Acqua (pubblica)

L’anno scorso, complice anche il recente referendum sull’acqua pubblica stravinto da chi si oppone alle “privatizzazioni” dei beni comuni, quello del ritorno alle municipalizzate, ora chiamate società in house, era uno dei temi di campagna elettorale. La posizione pentastellata è chiara: acqua bene di tutti, nessuno deve lucrarci e nessuno deve rimanere indietro.

acquapubblica1 Noi però non abbiamo vinto. Al ballottaggio andarono Germani con la compagine di centro sinistra e Concina con quella di centro destra. Noi decidemmo di non dare indicazioni di voto ma informazioni precise a chi ci aveva dato fiducia e ponemmo #5domande.
L’attuale sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, in risposta alla  domanda precisa prima posta dal ‪#‎M5S‬ assicurò che avrebbe lavorato per tornare a rendere pubblica l’acqua degli orvietani.

«La cosiddetta privatizzazione era disciplinata da una legge dello Stato e fu, a fine anni ’90, un processo ineludibile. Ora, non solo la volontà popolare espressa dal referendum va rispettata, ma è nostra convinzione che oggi ci siano le condizioni per poter ritornare a soluzioni “in house” che garantiscano un buon servizio ad un prezzo adeguato. Ci lavoreremo, perché siamo convinti della validità di questa azione.» (Giuseppe Germani, alla vigilia del ballottaggio 2014 in cui fu eletto Sindaco di Orvieto)

germani vergaglia

Prendemmo nota, pubblicammo per informare della risposta, con quella che impegnava invece il centro destra di Toni Concina, attuale parte della minoranza consiliare, le cui parole, da noi pure pubblicate,  invece furono:

«Come noto, l’acqua è stata privatizzata dalle vecchie amministrazioni. Ne abbiamo discusso molto spesso in sede ATI e stiamo cercando soluzioni percorribili per riaverla indietro.» (Toni Concina, ex candidato Sindaco per Orvieto, ex capogruppo di minoranza ora libero cittadino per sue dimissioni)

Non commentammo durante il ballottaggio, ovviamente preferivamo mille volte l’impegno netto di Germani allo smarcarsi di Concina, ma non volendo dare indicazioni di voto ma solo informazioni per una corretta scelta ci limitammo a domandare ed informare. Tempo ne è passato, la nostra posizione in consiglio è netta e tutti sanno che andiamo per la nostra strada non facendo sconti a nessuno e sostenendo le iniziative meritorie di tutti, rasentando anche il limite dell’apparire ingenui condividendo le nostre proposte o quello di apparire rancorosi quando attacchiamo certe politiche od il lassismo di certi amministratori ed il doppiogiochismo di certi politici. Il tema dell’acqua pubblica è un tema fondante per il MoVimento ed un punto di riferimento vitale per i cittadini tutti. Secondo noi, secondo gli italiani che si sono espressi con un referendum e secondo l’attuale Sindaco, che ha impegnato anche la sua coalizione, è un bene pubblico, deve tornare tale e bisogna seriamente lavorarci. Siamo persone concrete e ci rendiamo conto che il processo sarà lungo ma, detto questo, noi non abbiamo visto alcuna iniziativa concreta o paventata in tal senso.

Per noi è una materia importante e, francamente, crediamo che sia interesse di tutti viste le bollette, visto che sarebbe un diritto, visti i distacchi forzosi e vista la pretesa di deposito cauzionale piuttosto rilevante senza gli acuti miglioramenti di qualità promessi ai tempi delle privatizzazioni dalla politica (di svendita) dell’epoca.
Provocatoriamente vogliamo ricordare che era un argomento tipico della sinistra, quella che dopo gli choc della scomparsa del nemico di Arcore e l’apparizione del Fiorentino non riesce proprio a trovare punti di riferimento.
Oggi abbiamo depositato formale interrogazione al Sindaco se intenda ancora onorare la propria parola rispetto all’acqua pubblica e se intenda proporre un cronoprogramma per il raggiungimento del risultato. 

Oltre a ciò abbiamo consegnato formale istanza al Presidente del Consiglio Comunale, dott. Pettinacci, per far scomparire le bottigliette di plastica dai banchi del Consiglio e lasciare a disposizione dei Consiglieri caraffe d’acqua di rubinetto modificando quindi l’attuale cerimoniale delle convocazioni ed adunanze di Commissioni e consiliare. In generale i portavoce del #M5S fanno questa stessa richiesta con una mozione chiedendo il parere di tutta la politica, noi qui ad Orvieto vogliamo ricordare che se c’è una politica a favore delle bottigliette di plastica debbano essere gli eletti che la sostengono a fare il primo passo esponendosi e dichiarando la necessità di votare per levarle o per farle rimanere. Secondo noi anche questo è una forma di rispetto dei cittadini, di fiducia nella qualità dell’acqua di tubatura ed una dimostrazione di onestà intellettuale.

«Ricordiamo che questa è la terra di San Francesco di Assisi, patrono d’Italia, che quasi ottocento anni fa nel Cantico delle Creature scriveva “Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta” ed ancora oggi quelle parole sono verità profonde, oggi che i nostri figli nelle scuole bevono dalla fontana, come la maggioranza dei cittadini fa nelle case o sul lavoro.I Consiglieri, la Giunta, il Sindaco ed anche gli ospiti invitati non possono forse fare altrettanto? Noi crediamo di si, anzi siamo sicuri che nella loro veste pubblica, nella casa degli orvietani che è il Comune, debbano essere da esempio.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto

Ordine del Giorno: No Inceneritori

Inceneritori,

Prendiamo la questione ambiente molto seriamente qui al M5S e cogliamo l’occasione del rinvio al giorno 24 della conferenza stato regioni sullo Sblocca Italia per dare modo alla nostra amministrazione di dire un secco no agli inceneritori, termovalorizzatori o termodistruttori anche qui ad Orvieto. Avremmo voluto presentare questo atto di indirizzo politico assieme ai tanti che si erano avvicinati alla questione discarica ma in queste ore abbiamo visto che l’endorsement allo SbloccaItalia di Renzi è piuttosto trasversale. Adesso la questione andrà ai voti e sarà discussa, noi anticipiamo ogni impegno e disponibilità ad indurire ulteriormente il testo che presentiamo.

«Dal nostro punto di vista la pratica dell’incenerimento è medievale, è una resa agli interessi di pochi, non è sostenibile e mette in pericolo la salute dei cittadini. Noi quindi porremo la questione in Consiglio Comunale nella pia speranza che un ambiente sano, un ciclo dei rifiuti moderno ed un’aria sgombra da fumi e residui pericolosi come i particolati siano punti di riferimento non solo del M5S ma di tantissimi cittadini e che questi si facciano sentire dai propri rappresentanti in Comune. Davvero non vorremmo un domani vedere una cartolina con la rupe sospesa tra i fumi invece che sulla nebbia come accade nelle mattine d’inverno e quindi ci rimbocchiamo le maniche con atti concreti e non solo con il fiato sul collo. L’Ambiente è la nostra prima stella e noi siamo, e saremo sempre, leali al nostro mandato ed ai cittadini.» Lucia Vergaglia (M5S Orvieto)

orvieto_futura_inceneritore

E senza voler estremizzare la situazione il problema dei fumi (smoke) combinati nella valle del Paglia con la nebbia (fog) è una delle nostre maggiori preoccupazioni stante la tendenza di questa combinazione (smoke+fog= smog) ad acuire e moltiplicare effetti che anche minuscole concentrazioni sulla carta non dovrebbero dare. Noi in ogni caso ci batteremo senza nasconderci dietro frasi in politichese perché questo inceneritore semplicemente non si deve fare.

Qui di seguito il testo dell’Ordine del Giorno.


Al Presidente del Consiglio Comunale
Al Sindaco
Loro sedi

OdG “No Inceneritori”

Premesso

  • CHE la pratica dell’incenerimento, detta anche termovalorizzazione o termodistruzione, dei rifiuti è sempre meno incentivata a livello europeo vista la scarsa rilevanza economica e gli enormi pericoli per la salute pubblica che tale pratica comporta;

  • CHE paesi come l’Olanda e la Germania tengono spenti molti dei propri inceneritori a causa della riduzione della “materia prima” disponibile e pertanto accettano di buon grado i rifiuti provenienti dal nostro paese

  • CHE l’unione europea prevede il conferimento in inceneritore solo ed esclusivamente come ultima possibilità preceduta dall’indicazione circa la necessità di incentivazione di politiche quali: riduzione alla fonte, riuso dei materiali, riciclo dei materiali, potenziamento della raccolta differenziata

  • CHE la stessa ‘unione europea, in particolare nel 7° programma ambiente del 2013 prevede il divieto assoluto entro il 2020 di conferimento in discarica di riciclabili e compostabili rendendo quindi ancor meno vantaggioso in termini economici la costruzione di un inceneritore in previsione di un drastica riduzione dei quantitativi di rifiuti conferibili ad incenerimento;

Preso atto

  • CHE è capofila di molte iniziative della comunità territoriale e degli enti amministrativi del circondario e che è il punto di riferimento per le azioni virtuose nel comprensorio;

  • CHE sul Comune già insiste una discarica e relativi impianti industriali per il trattamento rifiuti e tanto è sufficiente a giustificare un aggio per disagio ambientale riconosciuto;

Osservato

  • CHE che la raccolta differenziata unitamente ad altre iniziative possibili per una gestione più virtuosa dei rifiuti consentirebbe un drastica riduzione del quantitativo dei rifiuti che il territorio conferirebbe in discarica con conseguente allungamento della vita operativa delle soluzioni attuale e la possibilità d’integrazione delle soluzioni alternative relative al ciclo dei rifiuti;

  • CHE alla luce di quanto sopra la costruzione di un inceneritore non si renderebbe necessaria per sopperire alle esigenze della popolazione ma per sopperire magari ad emergenze di altri territori e città a tutto svantaggio della salute dei residenti

Impegna

il consiglio comunale, il sindaco e la giunta a non prevedere la costruzione di impianti di incenerimento per il trattamento dei rifiuti solidi urbani ed a mettere in atto, nell’ambito delle proprie competenze, ogni azione volta ad impedire la costruzione di impianti di incenerimento nel territorio del Comune, a promuovere, avviare ed incentivare iniziative volte al trattamento virtuoso dei rifiuti quali, ad esempio, la gestione di raccolta e conferimento a centri di compostaggio del rifiuto umido.

Impegna altresì ad inviare copia presente OdG ai comuni contigui di Allerona, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Ficulle, Montecchio, Porano e San Venanzo, alla Provincia di Terni ed alla Regione Umbria.

In attesa di un pronto riscontro l’occasione ci è gradita per augurare buon lavoro e porgere

Distinti Saluti

Cons. Avv. Lucia Vergaglia