Centro Rodari. Finalmente si riaprono le porte.

#PassoDopoPasso anche il Centro studi #GianniRodari riapre le porte ai visitatori ed agli studiosi. Vergaglia: “Buone notizie per la #cultura. Torna fruibile una collezione che non ha eguali al mondo, tutti noi del consiglio di amministrazione del centro ne siamo orgogliosi.”

Una storia travagliata quella del centro studi Gianni Rodari di Orvieto. L’orgoglio di ospitare come emanazione diretta del comune il centro culturale per eccellenza dedicato al più grande autore per l’infanzia italiano del 900 aveva purtroppo lasciato il passo alla visione burocratica che negli anni delle spending review non aveva trovato di meglio da fare che ridurre al minimo i servizi comunali, e quindi trasformare realtà vive ed attive come il centro studi in archivi polverosi.

Il trend si è invertito su iniziativa di Lucia Vergaglia, poi nominata come rappresentante comunale del consiglio di amministrazione dell’ente, e degli eredi della famiglia di Rodari ed ora finalmente almeno il sabato si potrà cominciare a poter consultare il catalogo ed a proporre anche nuove iniziative per il centenario dell’autore.

Tuttavia sono ancora tante le realtà come il centro Gianni Rodari che nella nostra Regione e nella nostra Italia restano ferme con le quattro frecce e non sono feconde per l’inerzia della politica soprattutto locale.

«Sono tantissime le realtà culturali nazionali e regionali che hanno bisogno di essere riportate nel circuito di quelle attive dall’antro polveroso dell’oblio dove la burocrazia ha deciso di regalarle per poi dimenticarsi di loro. Per paradosso si spendono milioni di euro nella cultura e però si concentrano soltanto in realtà specifiche ed il cui impatto viene rendicontato solo contabilmente, è quasi mai nell’efficacia che hanno avuto dal migliorare la qualità della vita di cittadini e territori e neppure nella fecondità delle iniziative. E così accade a Spoleto con la fondazione per il restauro dei beni librari, che fu voluta dalla regione Umbria, e così è successo anche per il Centro studi Gianni Rodari di Orvieto. Tuttavia con l’impegno le cose possono cambiare. Dal Consiglio comunale e come consigliera di opposizione sono riuscita a coinvolgere l’unanimità delle forze politiche a darci la possibilità di ripartire. Gutta cavat lapidem dicevano i latini, la goccia scava la pietra, e con l’obiettivo del centenario di Gianni Rodari nel 2020 passo dopo passo siamo arrivati a completare la complessa e ciclopica catalogazione, che non è un mero e semplice elenco ma la pubblicazione secondo gli standard internazionali dei contenuti delle opere all’interno dei sistemi bibliotecari pubblici, ed a rendere nuovamente accessibili e fruibili gli spazi. Come promotrice di questa iniziativa ne vado orgogliosa, come rappresentante del consiglio di amministrazione del centro finalmente posso dirmi soddisfatta di questa prima fase.

E se ci siamo riusciti in un piccolo comune a maggior ragione é possibile riuscirci in Regione. L’occasione è tra un mese con le elezioni regionali alle mi avvicino con consapevolezza e rispetto e per le quali sto lavorando per essere presente tra i candidati in corsa. Qualora reputiate che questo mio modo di operare sia degno del vostro sostegno vi invito a considerare di diffondere questo articolo e seguirmi in questa competizione elettorale. Grazie.» Lucia VERGAGLIA, Movimento 5 Stelle Umbria2019