Buon 2019

È STATO UN ANNO IN CUI SI È SENTITO COME POSSIBILE IL CAMBIAMENTO A TUTTI I LIVELLI. AUGURI PER UN 2019 CHE CAMBI IN MEGLIO.

Quest’anno siamo riusciti a farci strada in Italia ed a dimostrare che tutte quelle cose che davano per scontate gli intellettuali da salotto, i professoroni con numeri e tabelle e di tanti troppi esperti chiamati a denigrare le voci di chi come noi viene per così dire “dal basso” della vita dei cittadini normali, cioè di coloro che vogliono che venga riconosciuta la dignità delle proprie famiglie, del proprio lavoro e del proprio impegno civico, e che secondo quegli stessi commentato che non sarebbero stati mai in grado di farsi rispettare al governo oppure nei rapporti internazionali e men che meno e raggiungere qualche risultato in realtà non era che una narrazione di comodo perché non cambiasse mai nulla , non era che un teorema privo di una dimostrazione ed una controprova. Invece si è dimostrato il contrario e cioè che quando i cittadini entrano nelle istituzioni con idee chiare, un programma pubblico come obiettivi concreti e misurabili ed infine dopo aver fatto quella gavetta di preparazione che noi chiamiamo attivismo i risultati arrivano e la coesione non manca.

Per questo vi auguriamo un 2019 che cambi in meglio, che a chi è insoddisfatto faccia sentire in movimento verso uno scopo e non più girare a vuoto senza prospettive mentre a chi è soddisfatto via quella concreta sensazione di sicurezza ed attesa del meglio nel futuro.

Dopo anni di incertezza, crisi ed una narrazione assolutamente non veritiera della realtà italiana ed occidentale a noi sembra il minimo poter guardare al prossimo anno con maggior fiducia. Anche qui.

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Il Duca Conte

A MANOVRA APPROVATA RIPORTIAMO PER INTERO “I CONTE SENZA L’OSTE”

Per festeggiare non la manovra in se, che non è quello che volevamo ma il frutto di una (purtroppo) necessaria contrattazione, ma il superamento del primo vero scoglio, il primo vero e proprio banco di prova nel quale si deve dare dimostrazione della capacità di governo. Oggi la manovra del Popolo è legge; essere riusciti in questo non era per nulla scontato.

A nostro avviso molto lo si deve alla grande capacità il professor Conte nel ruolo di Primo Ministro ed a lui è dedicato questo Bellissimo intervento di Marco Travaglio

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Progetto Rodari

IL TENTATIVO DI RILANCIO DEL CENTRO STUDI GIANNI RODARI È STATO FERMATO SENZA MOTIVO DALLA AMMINISTRAZIONE. NOI PERÒ NON CI ARRENDIAMO.

Abbiamo depositato proposta di rilancio non limitata ad Orvieto ma nazionale della figura di uno degli autori più amati d’Italia è più tradotti con le sue decine di pubblicazioni distribuite sui 5 continenti. Un personaggio che non si è fatto forte del suo essere italiano ma piuttosto ha reso un grande servizio al nostro paese diventando un punto di riferimento della pedagogia e della letteratura per l’infanzia internazionale. Si può ben dire che in questi anni una parte dell’educazione delle nuove generazioni è stata arricchita dei testi di Gianni Rodari e questo aggiunge valore all’Italia ed all’Europa. Il minimo che potremmo fare e che dovremmo fare e rilanciare il Centro studi a lui dedicato ad Orvieto e ricordarlo nel 2020 nel periodo del Centenario della sua nascita, dei 40 anni dalla sua morte e dei 50 anni dal premio Andersen per la letteratura per l’infanzia.

Forse abbiamo ecceduto in ottimismo provando a coinvolgere un’amministrazione che si è rivelata limitata e non volenterosa in un progetto dal respiro troppo ampio per gli orizzonti di Germani e company. Se avremo la possibilità faremo dal 2019 di questo limite un vantaggio

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No al piano delle società partecipate

IL COMUNE DI ORVIETO VUOLE MANTENERE LA PROPRIA PRESENZA “STRATEGICA” NELLA S.P.A. DELLE ACQUE. NOI SIAMO PER IL RISPETTO DEL REFERENDUM.

Invece di affrontare fin da subito la questione della ripubblicizzazione delle acque potabili, come era previsto nelle linee di indirizzo del governo della città anche da parte del sindaco Germani, stiamo ancora discutendo delle quote di partecipazione nelle società private che lucrano su questo bene comune a dispetto del referendum vinto a grande maggioranza da chi chiedeva che l’acqua tornasse pubblica. Per questo il MoVimento 5 Stelle ha votato contro il piano delle società partecipate dal Comune di Orvieto.

In ogni caso si trattava di un documento per nulla ambizioso e che non guardava al futuro.

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Lavori nelle feste di Natale 2018

FIATO SUL COLLO ANCHE DURANTE LE NOSTRE FESTE NATALIZIE TRADIZIONALI. OGGI AD ESEMPIO VA COSÌ.

Alle 12:00 di oggi cioè poco più di un’ora dal momento della pubblicazione di questo articolo si riunisce la prima commissione consiliare, cioè la cosiddetta conferenza dei capigruppo, per confrontarsi col Sindaco in relazione alla sentenza 680 del Tar dell’Umbria che ci vede soccombere in un atto nel relativo ai lavori in discarica.

Questa convocazione è stata voluta con forza dalla ex maggioranza te non si lascia sfuggire l’occasione di un attacco politico e che ha riservato anche a noi un duro già chiuso dato che ci coinvolge ed accomuna al PD ogni volta che può. Alla ex vicesindaco Tardani che aveva firmato per le l’espansione delle discariche ci siamo anche un pochettino stancati di rispondere dopo quella tempesta di fake news che ha lanciato a giugno. In ogni caso se era per loro neanche partiva il ricorso al TAR e quindi fa ridere che adesso si lamentino che non sia andato bene. Invece è doveroso per noi esserci così possiamo chiedere la cronistoria delle vicende della discarica fin dai tempi precedenti al governo in cui la stessa Tardani è stata prima assessore all’ambiente e poi vicesindaco. Da parte nostra infine insisteremo nel chiedere di portare la questione dal TAR fin davanti al Consiglio di Stato per ribaltare il risultato.

A seguire nel primo pomeriggio c’è anche il Consiglio comunale

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Stortacchio

DURANTE IL GIORNO L’ALLESTIMENTO NATALIZIO, PER IL QUALE È STATO RICHIESTO IL CONTRIBUTO AI CITTADINI, LASCIA PERPLESSI. SOPRATTUTTO STORTACCHIO.

Stortacchio, detto anche Ferracchio, e quell’albero di Natale fatto di fil di ferro e luci led visibili solo di sera che campeggia in Piazza della Repubblica esattamente sotto al Palazzo del Comune di Orvieto. L’albero di Natale istituzionale della città.

Poverino è stato maltrattato nei social un po’ perché non sta diritto, un po’ perché effettivamente non sembra essere stato posizionato nel migliore dei modi. Stortacchio non è centrale e non corrisponde ad alcuno dei punti di fuga prospettici del centro storico. Non rispetta quei canoni di armonia estetica cari al tanto declamato Ippolito scalza, architetto in Orvieto, le cui figure hanno invaso il nostro centro storico nell’ultimo anno.

Fuori fuoco e fuori centro, pendente e scheletrico.

Tuttavia tra i sostenitori dell’amministrazione c’è stato più di qualcuno che si è sentito urtato dai commenti negativi e ne ha fatto una questione culturale ed una questione politica. E siccome i problemi degli orvietani sono molto più seri allora la chiudiamo qui con la polemica politica anche se ci riserviamo di controllare i costi per un lavoro che non ci sembra fatto bene.

Ci preme però sottolineare che invece per quanto riguarda la polemica culturale portata avanti con atteggiamento che oggi si definirebbe radical chic vorremmo dare il seguente contributo:

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Buon Natale 2018

AUGURI DI UN MAGNIFICO NATALE.

“In questi giorni di festa e di corse per incontrare amici e parenti che si vedono ormai solo poche volte in un anno un pensiero per tutti coloro che davvero hanno necessità e bisogno di rientrare a pieno titolo nella società attraverso il lavoro ed il reddito di cittadinanza. Siamo orgogliosi di poter fare la nostra parte per rendere un pochino i nostri territori un posto migliore per tutti i cittadini e sappiamo di non avere la bacchetta magica ma solo di poterci rimboccare le maniche e fare al meglio la nostra parte, quanto meno per portare un po’ di luce e di speranza per un 2019 che sia un cambiamento in positivo.
Salute, pace e serenità tutti voi”

Lucia Vergaglia

La sanità nella legge di bilancio 2019

L’INTERVENTO DEL MINISTRO GIULIA GRILLO E LA NOTA DI LUCIA VERGAGLIA

“Reddito di cittadinanza e quota 100 sono i principali impegni che avevamo preso in campagna elettorale e finalmente sono realtà.

Ma voglio parlare dell’importante lavoro che governo e parlamento hanno fatto sulla sanità e che mi rende soddisfatta del testo uscito ieri dal Senato.
Abbiamo aggiunto altre risorse al miliardo programmato per il Fondo sanitario nazionale.

Ci sono 4 miliardi in più da investire nel fondo per l’ammodernamento delle strutture sanitarie, contro rischio sismico e antincendio, 350 milioni in tre anni per combattere i tempi di attesa per esami e visite, ci sono più borse di studio per i futuri specialisti e medici di base, ci sono più fondi per la ricerca e per i nostri IRCSS, e una particolare attenzione al ruolo sociale delle farmacie rurali che rischiavano di sparire.

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I conti senza i revisori

ANCORA UNA VOLTA IL CONSIGLIO È CHIAMATO A DELIBERARE SUL BILANCIO IN ASSENZA DEL PARERE DEI REVISORI DEI CONTI.

In questi giorni di polemiche nei confronti del governo Conte per i ritardi nella consegna delle documentazioni complete del bilancio modificato dopo gli accordi con la Commissione Europea, con la conseguente necessaria rielaborazione da parte degli uffici per organizzare il famoso maxiemendamento giova ricordare che questo continuo lavorare di corsa è comune a molti uffici pubblici. È il caso ad esempio delle Amministrazioni comunali come quella di Orvieto che a nostra memoria non ha mai consegnato la relazione dei revisori dei conti assieme alle carte del bilancio e delle sue modifiche. Ci si muove costantemente nelle pieghe delle normative ed ai limiti della legalità pur di assorbire tutte le modifiche dell’ultimo minuto.

Persino gli atti deliberativi recitano nella loro formula di preambolo che la deliberazione avviene visto il parere dei revisori dei conti, un parere inesistente del quale lasciano vuota la data.

Resta inteso che la questione sostanziale e quella formale sono diverse e che esiste la possibilità di sanare questi atti pubblici fornendo tempestiva informazione nei tempi previsti dalla legge. Ad oggi però la questione è semplice:

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Le priorità per Orvieto 2019

ABBIAMO GIÀ UN PROGRAMMA ARTICOLATO, IN CONTINUITÀ CON L’AZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE, ADEGUATO AI TEMPI CHE VIVIAMO E PROIETTATO AL FUTURO. SU QUESTO BISOGNA DEFINIRE LE PRIORITÀ, I FAMOSI PRIMI 100 GIORNI.

Cominciare da subito a mettere in sicurezza la macchina comunale dotandosi di adeguate professionalità e competenze in linea coi tempi e con le prospettive del periodo 2019-2024? Oppure intervenire da subito sulla questione della ruolo di Orvieto e del suo territorio nella regione Umbria mettendo in discussione il rapporto malsano con i palazzi di Perugia e con la provincia di Terni per i quali la vostra città, magnifica, non è che una Cenerentola di cui ci si ricorda quando serve uno spazio in discarica. Attivare immediatamente la verifica di contratti ed accordi oppure prendersi il tempo E dedicare risposte per una dovuta diligenza che li possa confermare e possa risolvere stragiudizialmente tutte quelle clausole che ci vedono messi con le spalle al muro senza contropartita?

Insomma da quali ambiti cominciare e produrre risultati nei primi 100 giorni e cosa invece incasellare i documenti di contabilità armonizzata per i quali si assegnano le adeguate risorse ma in questo caso necessariamente vengono discussi nel consiglio comunale ed attivati dal 2020? Quali le prime ordinanze del Sindaco e quali i primi deliberati della Giunta? Quali proposte presenterà invece per la discussione la eventuale maggioranza che avrà sostenuto Lucia Vergaglia ma che eticamente andranno discusse con tutte le forze politiche in Consiglio comunale?

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