Sono molte settimane che infuria una polemica sui social network e sulla stampa locale nella valutazione se Orvieto si sia impoverita oppure no. A confronto ci sono le carte che parlano d’incremento turistico in favore della città, d’altro canto è esperienza comune trovare sempre meno negozi aperti e meno gente per le strade. Entrambe le cose sono verificabili. Come M5S ci siamo sempre posti il problema dell’aumentare l’appeal del borgo antico come attrattore turistico e come “centro commerciale naturale” non per una lotta ideologica contro i centri commerciali e super aperti allo Scalo, Ciconia, Sferracavallo ed all’Arcone, ma seguendo a semplice considerazione che i soldi spesi nei negozi e negli esercizi di vicinato ricadono nel territorio invece che nei furgoni portavalore diretti lontano.
A nostro avviso centro storico di Orvieto è uno dei volani economici della cittadina, punto di riferimento di quello che la la normativa e l’uso comune generalmente con la locuzione di Centro Commerciale Naturale, punto di approdo del turismo che è una delle industrie delle occasioni lavorative che ancora tengono nel territorio.
Ma il progressivo svuotamento dai negozi, soprattutto tradizionali, e dei tanti locali lasciati sfitti per lunghi periodi le cui vetrine buie e troppo spesso impolverate contribuiscono a quel senso di vuoto e aumentano la tendenza desertificazione, indebolendone l’attrattività come luogo di socializzazione, ritrovo e svago, rendendo meno gradevole l’esperienza del vivere il cuore cittadino e riducendovi la propensione alla spesa locale. Peggio ancora le troppe vetrine sporche e non oscurate in maniera decorosa, luogo di affissione selvaggia per manifesti, volantini, fogli di giornale ed anche per comunicazioni private, inoltre gli ingressi commerciali in stato di semiabbandono dove tra i serramenti metallici forati e le porte interne si manifestano ricettacoli di sporcizia e rifiuti vari, che causando oltre a gravi problemi di igiene pubblica un forte degrado estetico. Continua a leggere Centro Storico: Impegni contro lo svuotamento e l’impoverimento commerciale →