Abbiamo colto l’occasione d’essere a Bruxelles al Parlamento Europeo per ripercorrere i passi dei nostri nonni e padri che vennero a gettare le fondamenta di quella che sarebbe divenuta l’Unione Europea.
In passato, in forza degli accordi della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) l’Italia emigrò letteralmente decine di migliaia di nostri compatrioti verso le miniere del Belgio, ed anche dai territori di Bolsena e dell’orvietano furono molte le richieste di passaparti in quel periodo. Oggi molti di loro sono divenuti di cittadinanza belga, altri sono tornati in Italia e, spesso, ricevono una pensione maggiore per i versamenti lasciati in Belgio di quella nazionale. Altri ancora sono invece sono caduti nelle tragedie minerarie come quella di Marcinelle, il loro sangue è parte delle fondamenta d’Europa.
Oggi tanti Italiani sono costretti a riprendere la via dell’emigrazione come in quei tempi che pensavamo lontani, mentre la cosa passa sotto il silenzio dei media.
Noi abbiamo ben presente la situazione e siamo stati di persona a Liegi e Milmort e, annunciamo, abbiamo già contatti con l’Ambasciatore Bastianelli e ricevuto indicazioni d’interesse dalla comunità italiana locale, quindi ci torneremo con l’intenzione di tener viva quella memoria anche nei nostri territori e riportare quelle testimonianze qui ad Orvieto e poi in tutt’Italia.
Guardiamo ad un futuro migliore, facendo in modo che i sacrifici del passato non siano stati inutili.