Ancora una volta il “Fiato sul collo” del M5S deve provare a smuovere l’Amministrazione e permette sbloccare interventi e risorse per affrontare le questioni di cui già si è discusso ma che appaiono bloccate. Il 3 marzo è il World Wildlife Day cioè la giornata che l’Onu dedica alla vita ed all’ambiente per gli animali selvatici ed abbiamo scelto questa data per richiedere la Convocazione della Commissione di Garanzia per sapere che fine ha fatto la famosa area protetta prevista per i lupi lungo il lago di Corbara.
La vicenda parte da lontano, a fine marzo 2015 infatti ponemmo un’interrogazione – azione, cioè ponemmo una questione contenente in se delle soluzioni secondo noi praticabili ed intorno alle quali trasformare la presenza degli ormai rarissimi Lupi in una simbiotica risorsa. L’argomento era “Lupi: pericolo o risorsa” ed è diventato un caso, una sorta di braccio di ferro con la giunta finendo persino nelle mani del Prefetto.
Le cose che chiedevamo all’Amministrazione erano quasi una delibera vera e propria, si trattava di:
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Farsi promotore presso gli Enti Istituzionali Regionali, Provinciali, Corpo Forestale dello Stato e Prefettura, di un tavolo tecnico od altra formula collaborativa volta a definire e stabilire, attraverso le rispettive conoscenze, il supporto necessario per gli allevatori e per tutti coloro che intendono intraprendere nuove attività legate all’agricoltura e all’allevamento di bestiame, tenendo presente che la nostra città ha tra le principali vocazioni proprio quella dell’agricoltura e dell’allevamento di bestiame, per la sua vasta composizione in forma di frazioni del territorio, e che tali attività potrebbero rappresentare soprattutto per i giovani una nuova fonte da cui attingere lavoro;
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richiedere alle autorità competenti Provinciali, il contenimento del numero dei lupi presenti nelle nostre campagne attraverso, a titolo di esempio, la cattura degli esemplari e il loro trasferimento in ambiti territoriali diversi dove la loro presenza può essere tollerata;
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Iniziare un percorso proattivo, insieme agli enti competenti, per identificare, delimitare ed attrezzare un’area protetta, selezionandola tra le zone non destinate alla caccia di cui all’Art 21 della 11/02/1992 num. 157 (Legge sulla Caccia), in cui tale specie possa divenire da problema a risorsa come ad esempio un’oasi od un parco intorno al quale far confluire politiche di sviluppo naturalistico.
Come ripetiamo da ormai più di un anno per noi l’importante è che le cose si facciano e gli interessi dei cittadini vengano tutelati così non possiamo fare altro che ringraziare l’Amministrazione per la convocazione del Tavolo Tecnico con Provincia, Regione, Prefettura e Forestale volto ad ottemperare le richieste (qui sotto la convocazione ufficiale) continuando però a monitorare, seguire e sostenere questa azione assieme e non contro all’attuale Amministrazione.
«Da Ambientalisti convinti reputiamo che la salvaguardia del territorio nella sua biodiversità sia il miglior viatico per durature ed eccellenti produzioni locali, come fu nel passato e come vogliamo sia ancora nel futuro. Il lupo è parte del territorio e va tutelato in un ambito specifico dedicato, e così vanno sostenuti quegli allevatori colpiti duramente dalle feroci razzie del branco. Abbiamo provato ad indicare per trasformare questa minaccia in una opportunità come un’oasi protetta nell’area circumlacuale di Corbara ma la decisione finale non spetta certo a noi opposizione, che però non ci tireremo indietro e proporremo i nostri contributi, come del resto abbiamo sempre fatto. Oggi intanto l’ENPA, Il Rifugio degli Asinelli, IHP, LAV, LEGAMBIENTE, LNDC, LIPU BirdLife, Rete dei Santuari e WWF Italia presentano la “Carta di Roma” un documento condiviso per chiedere un forte impegno all’ITALIA a salvaguardia delle specie animali selvatiche, autoctone e alloctone, e degli animali tutti oggetto di sequestro e/o confisca a causa di reati contro gli animali. Un impegno che potrebbe partire proprio qui ad Orvieto affiancando all’Area Protetta anche un serio progetto di sviluppo che impegni le stesse aree interne dell’orvietano arrivando a considerare un “Contratto di Lago” per Corbara che permetta di recuperare i tanti investimenti bloccati in quelle aree» Lucia Vergaglia, Movimento 5 Stelle