Gli sfascisti del finto green

Con la noiosa petulanza al pari quella di certi parenti durante le feste comandate gli orvietani si trovano a dover sopportare le lagne, le paternali ed i moniti fuori luogo sulle questioni di inquinamento e rifiuti da parte di chi in anni non è stato in grado né di prevenire il ritrovarci sul groppone la discarica a “Le Crete”, né di evitarne la svendita e la cessione alla romana Acea per una cifra davvero misera e neppure sul piano puramente ideale di avanzare proposte che abbiano la dignità di attrarre la pubblica discussione in virtù di una concreta fattibilità operativa.

Così l’associazione Amici della Terra, dopo aver contribuito a rendere vano il tentativo di creare un “Osservatorio” condiviso basato su di un solido manifesto di intenti (il cui manifesto è depositato in Comune), aver tentato di cogliere l’occasione del decreto Renzi, che con il c.d. Sbloccaitalia, che prevedeva nuovi inceneritori, “ipotizzando” un’istallazione di tale struttura qui ad Orvieto. Tutto questo, occorre ricordarlo, dopo essersi finalmente vista espellersi alla assemblea generale di Friends of the Earth, tenutasi nello Sri Lanka, con la motivazione di greenwashing ovvero di dare una patina di credibilità ambientale a proposte che di ambientale non hanno nulla, ora arrivano a fare il gioco che va di moda: il tiro al sindaco Virginia Raggi. E’ sui giornali infatti l’attacco agli impianti del riciclo e recupero presenti su Le Crete e la loro richiesta che l’Amministrazione a cinque stelle di Roma si tenga i rifiuti a Roma, ventilando sospetti e chiedendo chiarezza.

Dunque chiarezza sia:

Lucia Vergaglia (M5S)«I cittadini preoccupati dal futuro della discarica, dai costi del sistema rifiuti e dalla questione dei sospetti gettati ad arte meritano risposte chiare e, soprattutto, soluzioni concrete, moderne e di lungo periodo dopo anni di cambio di idee in spregio ad una qualunque visione strategica o programmazione persino economica. Non starò a ripetere la triste storia della discarica i cui costi sono collettivizzati, in cui guadagna il privato subentrato per cifre assolutamente non da mercato, però sia chiaro che l’allarmismo è cominciato quando il M5S ha preso Roma. Da allora abbiamo visto un susseguirsi di richieste ai romani di tenersi i rifiuti di Roma mentre intanto il problema reale e soprattutto attuale sul territorio umbro sono i sequestri e gli stop alle discariche regionali che, in caso di emergenza, davvero potrebbero tentare l’accesso d’imperio alla discarica territoriale di Le Crete. I romani dal canto loro hanno presentato il nuovo piano di stop ai camion ed alla trasferenza rifiuti, anticipandolo a fine gennaio in commissione ecoreati, ed in particolare il differenziato organico, che tanto preoccupa la presidente Tommasi di Amici della Terra; infatti l’assessore Pinuccia Montanari che ha sviluppato il piano potenziamento del trattamento organico di comunità assieme ad istituti prestigiosi e su questo stop è stata molto chiara. Altrettanto alla Tommasi ed agli altri avventori dei Consigli Comunali Aperti sul ciclo dei rifiuti però tengo a ricordare che mentre loro giocano allo sport nazionale del tiro alla Virginia Raggi e spostando ad uso e consumo l’attenzione sulla giunta M5S romana il problema delle bombe ad orologeria delle discariche di Borgogiglione e Pietramelina dato che vanno smaltiti ancora 120.000 tonnellate di indifferenziato annuo regionale. Detto questo anticipo che non abbasseremo la guardia ed anzi chiederemo alle forze in Consiglio di convergere su iniziative a tutela di territorio ed ambiente ed aggiungo che come Movimento proprio non accettiamo lezioni da chi solo due anni fa chiedeva gli inceneritori.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto