Hanno creato un mostro e osano anche chiamarlo “Turismo”.

Da cittadino nato e cresciuto ad Orvieto quale sono, nonché da operatore del settore turistico di incoming, non posso piú tacere le innumerevoli occasioni mancate negli ultimi anni per creare un indotto turistico di alto livello ad Orvieto, oltre alle decine di disastri voluti e spesso pianificati a tavolino.
orvieto dall'alto

La nostra cittadina storicamente conta una densitá in numero di attrattive per “isolato quadro” che farebbe impazzire di gioia molti altri comuni italiani, nonché esteri. Tanti ci invidiano la varietá e la bellezza della nostra cittá, ma nessuno ci invidia il modo di fare turismo e accoglienza: non ne siamo dotati.
Vorrei evitare di fare paragoni fra Orvieto e qualsiasi altra realtá turistica estera, in quanto dovremmo fustigarci quotidianamente, se non peggio. Siamo indietro secoli luce e dobbiamo solo vergognarci di cosa offriamo come cittá ai NOSTRI visitatori (quindi NOSTRI clienti).
Noto ormai da anni un totale disinteresse a fare Turismo da parte delle istituzioni locali e, ahimé spesso, a fare turismo coordinato fra gli stessi privati del settore. È stata – secondo me volutamente e ripetutamente – creata una “patina”, una nebbia stagnante sul turismo orvietano, la quale ci ha portati ad offrire oggi una cittá sulla carta incredibile e unica ma, sul fronte ricettivo e dell’accoglienza al turista, pessima se non penosa. Parlo di accordi di interesse personale, di partito, presi da dirigenti incompetenti e fannulloni, che avevano la riuscita del “prodotto Orvieto” in fondo alla propria lista di interessi.
Ma vorrei fare un passo indietro. Girando l’Italia ed il mondo per studio e lavoro, negli ultimi vent’anni ho avuto la fortuna di poter visitare e conoscere tanti luoghi bellissimi e altri meno belli. E proprio quelli per mio gusto personale “meno belli” sono spesso quelli che lavorano meglio sul comparto turistico. Con impegno costante e costruttivo.
Orvieto sul piano dell’offerta attrattiva non sarebbe seconda a nessun’altra realtá umbra e del centro Italia. Ce lo dicono i libri di storia dell’arte, storia. In realtá non è cosí, Orvieto nasconde i suoi tesori dietro ad una inaccessibilitá turistica assurda.

Va da sé, quindi, che come operatore del settore turistico che ha volutamente deciso di restare, vivere, lavorare ed investire ad Orvieto, io non possa piú tollerare di veder gestita la MIA cittá, il MIO quartiere, rione, contrada, distretto, da persone del tutto disinteressate al comparto ricettivo.
Chiedo pertanto come prima cosa le scuse pubbliche da parte dei fautori di questo sfacelo. Dopodiché, esigo che si torni a parlare di Turismo orvietano seriamente, solo da persone motivate e competenti. Nessuno nasce imparato, tantomeno io, ma chi vuole imparare e migliorarsi, puó e deve farlo se vuole lavorare e far crescere Orvieto. Altrimenti, ognuno è libero di andarsene da qui e lasciare spazio a chi vuole DAVVERO fare turismo. Io sono uno di questi.

Abbiamo idee nuove, fresche, a budget zero che possono fortemente contribuire alla rinascita di questa “Necropoli Turistica abbandonata dai suoi dirigenti”.

David, candidato M5S al Comune di Orvieto per la lista Orvieto5Stelle