Il Centro Studi della Città di Orvieto è da tempo in difficoltà economica e gestionale.
Non staremo qui, oggi, a ripercorrere le alterne vicende che hanno portato questa struttura, una Fondazione di Partecipazione voluta dal nostro Comune, alla situazione attuale. Ci interessa, come sempre, intanto cercare di mettere in sicurezza il bene, i lavoratori e l’indotto e per farlo, da forza di minoranza quale siamo, proponiamo, argomentandole, soluzioni e descriviamo sommariamente i mezzi per raggiungerle; non siamo noi che possiamo dire ai dirigenti del Comune e delle partecipate come operare, ne possiamo stabilire la direzione operativa che è della giunta. Noi facciamo la proposta politica ed in questo caso la includiamo in un atto d’indirizzo raccomandandone la presa in carico da parte dell’Amministrazione, se avremo il beneplacito della maggior parte dei consiglieri.
«Le fondazioni che hanno successo, che cioè producono un buon servizio alla collettività nel rispetto delle intenzioni dei fondatori, debbono potersi valere di almeno due fattori: una fonte autonoma e stabile di reddito (generalmente, ma non esclusivamente, di fonte patrimoniale); l’esistenza di un consenso di fondo sostanziale sugli obiettivi istituzionali e sulle modalità di perseguirli all’interno degli organi di governo e controllo. In mancanza di queste due caratterizzazioni le fondazioni rischiano di vivere una vita grama e di produrre assai più problemi di quanti non riescano a risolverne» (Fonte: monitoraggio del settore in Italia da parte del Centro di documentazione sulle fondazioni della Fondazione Agnelli).
Sulla base di queste considerazioni abbiamo proposto al Consiglio un Ordine del Giorno atto a raccomandare l’aggiunta formale di un nuovo dipartimento nell’alveo formativo del CSCO da dedicare alla formazione continua obbligatoria degli ordini professionali. Gli ordini infatti sono tenuti alla formazione dei propri associati sulle novità normative e dello stato dell’arte. Per fare un esempio l’Avvocatura orvietana, più di cento iscritti, a breve dovrà adeguarsi ai livelli di formazione ed alle metodiche previste dall’avvocatura ternana con cui si sta per fondere. Portare queste ore di formazione obbligatoria e continua, come quelle degli altri ordini professionali, all’interno del CSCO permetterà di mantenere la centralità professionale sul territorio con le relative positive ricadute e rappresenterà parte di quella fonte stabile ed autonoma di reddito per il Centro rivalutandone le potenzialità e ravvivando le iniziative di Orvieto Città degli Studi da tempo trascurate.
Qui di seguito l’Ordine del Giorno Continua a leggere Nuova linfa al CSCO