Imu Agricola

Anche ad Orvieto gli effetti deleteri del pasiccio con l’Imu sui terreni agricoli.
Il problema nasce dal fatto che la “riforma” dell’#IMUAGRICOLA è partita dalla coda, cioè dall’esigenza di trovare in qualche modo i 350 milioni già scritti nel decreto sul bonus Irpef.
imu terreni agricoliL’assurda tassa, per eliminare la quale sono pronti emendamenti #M5S alla #leggestabilità e che è incostituzionale nella sua formulazione, può essere soppressa grazie agli emendamenti dei parlamentari #M5S della Commissione Agricoltura; l’introduzione dell’IMU rurale che gli agricoltori dovrebbero onorare il prossimo 16 dicembre (con un probabile rinvio all’anno prossimo) sta destando scompiglio nell’intero settore primario.

In queste ore si sta cercando lo strumento tecnico per far slittare la scadenza. Il governo, sottoposto a grande pressione è infatti già tornato sui suoi passi e secondo il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta presto arriverà un decreto legge da far confluire nella manovra od un emendamento alla stessa legge di stabilità per far slittare la data.
Il rinvio sarà però accompagnato da una certificazione, un vero e proprio “accertamento convenzionale” dell’entrata, perché i 350 milioni che i proprietari non più esenti avrebbero dovuto pagare sono già stati spesi per il bonus Renzi da 80 euro e a dicembre i conti dei Comuni non possono più essere corretti. In pratica il governo sposterà la data del pagamento di quest’anno, ma non lo bloccherà
Per il #M5S si tratta di una tassa assurda, contraria alla ragione, alla legge ed al buon senso. L’articolo 53 della Costituzione, infatti, dispone che ciascuno contribuisce alla spesa pubblica in base alle proprie capacità contributive, mentre l’IMU in questo caso viene modulata in base all’altitudine dei terreni.
E chi possiede un terreno che si estende su una superficie che per una parte si trova a 280 metri e per qualche centinaia di metri a 283 cosa fa?
Per non parlare, poi, della violazione dello Statuto del contribuente che sancisce l’obbligo per le disposizioni tributarie di rispettare precisi termini ai fini dell’efficacia. Uno Statuto che vorremmo elevare al rango di norma costituzionale come previsto da una proposta di legge a prima firma Carla Ruocco . Questo per dare una leva ai contribuenti così da non essere schiacciati da Governi che tramite decreti legge bypassano i principi dello statuto stesso, come del resto è accaduto col il decreto ministeriale emanato lo scorso 28 novembre. L’IMU sui terreni agricola è una tassa illogica che serve solamente a fare cassa.
Faremo il possibile per impugnarla anche qui in Comune. Domani sarà uno degli argomenti caldi della I Commissione Capigruppo, sabato sarà motivo della convocazione dell’assemblea straordinaria dell’ANCI.
 Nell’incontro di capigruppo porremo anche, al Sindaco ed all’Assessore Gnagnarini presenti in convocazione, la questione dell’esenzione del pagamento dell’IMU per i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile.

Infatti il Dm Mef del 29 luglio 2014 , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° agosto 2014 n. 177, ricordava che, entro meta settembre, i Comuni, ai fini della compensazione del minor gettito Imu derivante dalle esenzioni di cui sopra, avrebbero dovuto inserire nell’apposita sezione del Portale del federalismo fiscale i dati relativi ai terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile non situati in zone montane o di collina, ai quali è riconosciuta l’esenzione. E’ altrettanto importante non perdere l’introito IMU che ne sarebbe derivato usufruendo, per il Comune, del ristoro così come disposto dall’art. 22, comma 2, del Dl 66/2014.