Guccini: ennesima occasione persa.

Alla fine ci fu l’incontro, breve ed incredibile.

Francesco Guccini presentava il suo ultimo libro un una piovosa Viterbo, a pochi chilometri da noi.

Come sempre quando c’è Guccini il luogo giusto dell’evento è facile da individuare, basta seguire la folla. Noi non eravamo li per la presentazione ma per il breve appuntamento che l’artista ci aveva dato dietro le quinte del palco, separati dal pubblico solo dal sipario. Pochi minuti per parlare della proposta per la sua cittadinanza onoraria presentata dal MoVimento 5 Stelle e respinta dalle forze politiche di tutti gli schieramenti.

collage guccini viterboL’incredulità sul suo volto, mentre sottovoce snocciolava i nomi dei comuni che invece hanno voluto attribuirla, il dolore nel ricordare origini orvietane del vecchio manager, il fastidio nel sentire che dal Pd è arrivata la bocciatura. No non ha fatto spallucce, come noi Francesco Guccini si è sentito colpito. Sorpreso e colpito. Ha chiesto semplicemente «Ma perchè no?» Come potevamo parlare delle patetiche scuse dal Pd di un regolamento in lavorazione, un regolamento che a distanza di tanti mesi non solo non ha avuto luce, ma evidentemente era solo la facciata dietro cui si sono voluti nascondere dalla maggioranza, un regolamento per il quale in tutto questo tempo nessun atto è stato mai presentato. Non potevamo ed abbiamo risposto che pensavamo fossero solo motivi politici, avversi al presentatore della proposta.

«Questa è l’Italia, la cultura è in ostaggio e quando si può fare qualcosa c’è sempre il bilancino degli interessi delle parti e questo fa malissimo al nostro paese. Un riconoscimento come questo avrebbe portato attenzione e fari, gli scrittori ne avrebbero scritto, gli autori fatto canzoni già solo per il fatto che avevate riconosciuto l’opera di Francesco»

Questo il tenore di commenti che intanto facevano attorno a noi i volontari di Caffeina Cultura, una manifestazione Culturale con la C maiuscola che, purtroppo, Orvieto neanche se la sogna, troppo impegnata a guardarsi l’ombelico ed a mantenere quell’appeal di città alta e strana che all’epoca del grand tour aveva un senso ma che oggi suona soltanto di vecchiume e noia ripetitiva, come quelle signore radical chic troppo in là con gli anni.

Spiace dirlo ma dai tempi di Giorgio Scerbanenco nessuno scrive più storie importanti ambientate nella nostra città, dai tempi di Nino Manfredi il cinema ci evita, passa per caso giusto qualche episodio di una breve fiction. Ci difendiamo con la musica, Jazz e Folk, ma l’Amministrazione in questo non ha meriti e la politica, pigra e lassista, ha perso l’ennesima occasione rinunciando ad accogliere il più importante FolkMan d’Europa tra i suoi concittadini.

Alla fine per l’artista si alza un ennesimo sipario di molti ancora che verranno, noi ci ritiriamo come dei fans, con il suo autografo, ma non su un disco, sullo “strillone” del giornale che raccontava quanta superbia inutile possa aver peccato chi, soprattutto di sinistra, siede in Consiglio.

cittadinanza negata guccini (autografata)