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A 40 anni dalla sua morte Gianni Rodari è più vivo che mai.

Di Lucia Vergaglia, consigliere di amministrazione del centro studi Gianni Rodari di Orvieto.

In tanti oggi proveranno a commemorare Gianni Rodari, uno degli autori italiani più tradotti al mondo, in questo anniversario della sua morte avvenuta il 14 aprile 1980. Da promotrice della riapertura della centro studi di Orvieto a lui dedicato invece voglio fare il contrario e ricordare che ancora vive.

Centro studi Gianni Rodari di Orvieto
Centro studi Gianni Rodari di Orvieto

Sissignori Gianni Rodari vive, vive nelle storie che ha raccontato, vive nelle lezioni che ci ha lasciato, vive negli occhi di chi lo legge e racconta di lui, dei suoi pensieri e dei suoi personaggi. Vive e rende vive le librerie che oggi riapriranno dopo il lungo fermo dovuto alla pandemia del coronavirus, e non solo negli spazi dedicati ai ragazzi. Vive tra gli insegnanti che gli dedicheranno moltissime delle lezioni che ancora tengono a distanza con gli studenti. Vive nelle filastrocche e nelle canzoni, nelle ninne nanne ed ogni volta che qualcuno adopera la parola fantasia.

La prima volta al voto regionale? Le 7 cose che non ti hanno mai detto.

Gli under 23 si avvicinano a queste elezioni regionali in Umbria circondati dai faccioni nelle strade e fuori da scuole ed università, con Instagram invasa dai selfie dei politici nei posti più assurdi a cominciare da feste di piazza e sagre di paese. Tra quelle facce sui cartelloni c’è anche la mia, che noia.

Ognuno di loro con il suo slogan con parole d’ordine che parlano di dinamicità e di energia. Ma dove? Nel 90 forse…

E poi la domanda delle domande: che hanno fatto questi signori per me e che ne sanno di essere e vivere come uno della mia età?

Ahi… Ci manca solo che qualcuno risponda “Guarda che sono stato giovane anch’io” oppure scambi per millennials la generazione successiva. No signori non è così che si fa. La verità è che ognuno conosce la sua epoca ed inquadra in quel modo qualsiasi cosa venga dopo. Tuttavia siamo in gioco ed a Voi, proprio a Voi, tocca votare per la Regione che si occupa guarda un po’ di tante cose che riguardano anche coloro che sono nati dopo il 2000. Le scuole superiori e l’università per esempio, oppure l’impiantistica di grandi dimensioni, la politica energetica e quindi climatica, tanti ambiti delle questioni che riguardano le iniziative per il lavoro e per la formazione, anche per l’alta formazione. I fondi per lo spettacolo e per la musica. E la cosiddetta aggregazione giovanile. Le biblioteche ed il sistema museale che sono fermi ad un passato lontano mentre in altre regioni parlano i linguaggi del contemporaneo ed anticipano quelli prossimi venturi. Sul piano sanitario c’è la questione delle vecchie e nuove dipendenze ed infine c’è la questione delle opportunità di impegno civico, sociale e culturale per chi volesse. Io già nel mio territorio ho voluto portare avanti molte di queste iniziative.

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Centro Rodari. Finalmente si riaprono le porte.

#PassoDopoPasso anche il Centro studi #GianniRodari riapre le porte ai visitatori ed agli studiosi. Vergaglia: “Buone notizie per la #cultura. Torna fruibile una collezione che non ha eguali al mondo, tutti noi del consiglio di amministrazione del centro ne siamo orgogliosi.”

Una storia travagliata quella del centro studi Gianni Rodari di Orvieto. L’orgoglio di ospitare come emanazione diretta del comune il centro culturale per eccellenza dedicato al più grande autore per l’infanzia italiano del 900 aveva purtroppo lasciato il passo alla visione burocratica che negli anni delle spending review non aveva trovato di meglio da fare che ridurre al minimo i servizi comunali, e quindi trasformare realtà vive ed attive come il centro studi in archivi polverosi.

Il trend si è invertito su iniziativa di Lucia Vergaglia, poi nominata come rappresentante comunale del consiglio di amministrazione dell’ente, e degli eredi della famiglia di Rodari ed ora finalmente almeno il sabato si potrà cominciare a poter consultare il catalogo ed a proporre anche nuove iniziative per il centenario dell’autore.

Tuttavia sono ancora tante le realtà come il centro Gianni Rodari che nella nostra Regione e nella nostra Italia restano ferme con le quattro frecce e non sono feconde per l’inerzia della politica soprattutto locale.

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Meetup Orvieto: Luna dimenticata

NELLA CITTÀ DI MAOLONI DURANTE LA SETTIMANA DEI 50 ANNI DALLO STORICO PRIMO PASSO SULLA LUNA SI PERDE OGNI OCCASIONE DI CELEBRAZIONE E STASERA C’È L’ECLISSI.

Stasera ad Orvieto tutti potremmo assistere allo spettacolo. Peccato per la nuova amministrazione non aver lasciato aperto lo spazio alla fortezza o trovato una location in cui ridurre la pubblica illuminazione per goderci assieme l’evento. Questo nonostante ad Orvieto ci sia una mostra sui viaggi spaziali e sulla missione lunare e che questa sia la settimana in cui la missione Apollo abbia portato i gli uomini sulla Luna, e che qui ad Orvieto nella collezione Maoloni ci sia l’originale della prima pagina de Il Messaggero preparata dal grande grafico esposta al Moma di New York proprio per festeggiare l’allunaggio.

Tornando al fenomeno astronomico, trattandosi di un’eclisse parziale, la Luna non sarà totalmente immersa nell’ombra ma ne verrà coperta per circa il 65%. Lo spettacolo sarà comunque unico, la luminosa

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Orvieto patrimonio Unesco. Facciamo il punto.

SIAMO NELLA “TENTATIVE LIST” DAL 2006 MA NON ABBIAMO AVVIATO ANCORA TUTTE LE PROCEDURE.

Sulla questione UNESCO ci siamo spesi molto per il riconoscimento della biodiversità ambientale ma non abbiamo, nel periodo in cui eravamo presenti in Consiglio comunale , sollevato il coperchio da quel vaso di Pandora che è il lavoro da fare per rendere tutta la città anche solo alcuni specifici monumenti patrimonio dell’umanità, con tutto quello che in termini di vincoli e di disciplinari può esserne conseguenza.

Ci interessava infatti che una eventuale seconda candidatura sul territorio evitando non ostacolasse quella ambientale, che è stata ottenuta ed é oggi alla fase successiva con la elaborazione ed applicazione dei progetti di governance.

In ogni caso nel giugno del 2018 mentre Vittorio Sgarbi lascio lanciava la sua provocazione sul candidare solo il Duomo come World Heritage Unesco la nostra portavoceLucia Vergaglia aveva già posto le basi per la discussione quando si sarebbe insediata la successiva amministrazione del 2019, e se avessimo avuto la possibilità di presentare la lista e quindi di essere quantomeno presenti in Consiglio comunale, se non addirittura in amministrazione, con questo argomento che sarebbe sicuramente all’ordine del giorno.

Però non ci tiriamo indietro, ne abbiamo parlato col Lucia vergaglia ed ecco cosa ci siamo detti:

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Meetup Orvieto. Servizi museali aggiuntivi.

IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE E LA NECROPOLI DEL CROCIFISSO DEL TUFO POTREBBERO GARANTIRE NUOVI POSTI DI LAVORO ADEGUANDO I SERVIZI MUSEALI ACCESSORI.

Ottime news dal ministero per i Beni Culturali nelle regole del ministro Bonisoli. Abbiamo finalmente sbloccato le procedure per far ripartire i bandi per le concessioni e i servizi aggiuntivi nei luoghi della cultura statali.
Grazie a un disciplinare sottoscritto da Mibac e #Consip, abbiamo finalmente posto le condizioni per superare la grave anomalia delle proroghe ripetute. Questo significa anche che ci potrebbero essere nuovi spazi per la progettazione di servizi museali accessori nei nuovi progetti di gestione.

Codice dei beni culturali indica quali possono essere (art. 117) e in quali forme debbano essere gestiti (art. 115) i servizi al pubblico nei luoghi della cultura.

I servizi al pubblico includono un’ampia gamma di servizi di ospitalità e assistenza culturale e svolgono un ruolo fondamentale per la valorizzazione del patrimonio e per la promozione della conoscenza culturale.

Essi comprendono:

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Lucia Vergaglia (M5S Orvieto): premio STEM Europeana per il patrimonio culturale

20.000 EURO DI PREMIO PER RENDERE VIVO IL PATRIMONIO CULTURALE ATTRAVERSO LE NUOVE TECNOLOGIE.

Orvieto, si dice, è ricca ed il suo oro è il patrimonio culturale. Verissimo. Tutto sta a valorizzarlo davvero mentre invece si tengono chiusi e nascosti (o si lasciano ad ammuffire) tanti beni che dovrebbero poter essere fruibili ed invece non lo sono. Un vero peccato.

Nel 2013, su iniziativa di Lucia Vergaglia e Silvio Torre, fu organizzata #CloudCity, una manifestazione dedicata alla possibile città futura. Europeana era presente e raccontava la complessa attività di salvaguardia e rilancio di cui, per conto dell’Unione europea era protagonista.

L’allora governo cittadino del centro destra non ne volle o seppe far tesoro. In seguito lo stesso vuoto di politica culturale è stato interpretato dalle varie giunte di centrosinistra. Niente filantropia, art bonus o fruibilità delle collezioni (Rodari, per esempio oppure Maoloni). E c’è di più…

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Giornata mondiale del riciclo

OGGI UN CITTADINO ORVIETANO CI HA CHIESTO COME MAI SIAMO NETTAMENTE CONTRO GLI INCENERITORI MENTRE ALCUNI STATI RICCHI SONO A FAVORE… BEH… SEMPLICEMENTE SIAMO PER UN AMBIENTE PULITO E SANO.

di Sergio Costa, ministro per l’ambiente.

Oggi in tutto il mondo si celebra una pratica semplice quanto rivoluzionaria: il riciclo.

Nel passato considerata un’attività utile ma marginale, fin dai primi giorni del mio governo ho voluto renderla centrale per rivoluzionare non soltanto il paradigma ambientale ma anche economico del Paese.

Come?
Innanzitutto ho creato una competenza specifica sull’economia circolare nel Ministero dell’Ambiente. Sembra una piccola cosa, invece è importantissimo.

Fino ad oggi tutti ne parlavano ma senza una vera e propria competenza ministeriale erano tutte parole al vento: non esisteva una politica strutturale, capacità di spesa, e neanche una cabina di regia sul “chi fa cosa”. Bene, dal 10 agosto di quest’anno tutto questo esiste.

Dal giorno dopo ho insediato una task force di esperti per scrivere più decreti End of Waste possibili: voglio che pannolini, pneumatici, scarti di lavorazione dell’edilizia, plastiche miste… tanti più rifiuti possibile, smettano di essere considerati tali per diventare nuova materia creando quindi una nuova economia e, anche, più posti di lavoro.

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Orvieto. Teatro protagonista ed istituzioni distratte

MAGNIFICA PRIMA NAZIONALE de “IL GABBIANO” AL MANCINELLI ORVIETO. SUBLIME MASSIMO RANIERI E STREPITOSA ALCHIMIA DELLA COMPAGNIA. PECCATO LA CITTÀ POCO COINVOLTA DALLE ISTITUZIONI “DISTRATTE”.

(Di Lucia Vergaglia.)
La mia non può essere là recensione dell’opera teatrale rappresentata perché ” semplicemente” abbiamo assistito alla cultura che ci aspetta e ci accoglie sul palco è stato l’incontro tra le pagine del romanzo e i tormenti di ciascuno di noi allorquando si presta attenzione ai graffi della propria anima. Occorre coraggio e fede per sfidare la propria capacità di lasciare entrare la potenza delle suggestioni e delle evocazioni con l’incognita di non sapere quali possano essere gli effetti e il coinvolgimento personale. Spesso le difese creano troppi ostacoli.
Come le resistenze che incontra la dedizione completamente DISINTERESSATA di coloro i quali investono energie, tempo e risorse nei progetti di rilancio del Teatro Mancinelli e dunque di Orvieto.
Il nostro piacere di cittadini è innanzitutto di gratitudine nei loro confronti, ma soprattutto di sostegno economico e partecipazione: il teatro costa e se si vuole mantenerlo di livello nazionale occorre che si sia orgogliosi di acquistare il biglietto per godere della felicità che solo il palcoscenico può regalare.
Quando si applaude chi ha creato per noi è una rivincita sulla passività su certi giorni della passano inosservati. È un’esperienza di vita condivisa con gli attori: entrambe le parti possono raccontare di “quella volta quando ad Orvieto…”
Per questo con rammarico, ho osservato la risposta empatica del cittadini e il disinteresse delle istituzioni.

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ORVIETO. MANCA LA DIALETTICA CULTURALE

AL NETTO DELLA PREPARAZIONE DEI SINGOLI LA POLITICA CULTURALE ORVIETANA NON È FECONDA NONOSTANTE LE POTENZIALITÀ PERCHÉ MANCA LA DIALETTICA E LA RELAZIONE TRA POLITICA E MONDI DELLA CULTURA.

Gaio Cilnio #Mecenate è ben riconosciuto come uno dei fautori del successo politico e culturale di Ottaviano Augusto e della affermazione, in epoca classica e successive, del potere che hanno arte e conoscenza nel sostenere la prosperità dei territori piccoli e grandi.
Antesignano dei moderni “ministri della cultura” operò innanzitutto la costruzione di solidi legami con i poeti del tempo, come Orazio, Virgilio e Properzio, protagonisti indiscussi di quella stagione della storia di Roma. A lui dobbiamo anche la sapiente accortezza di indirizzare i big del suo “circolo” letterario verso generi diversi, evitando rivalità e gelosie che altrimenti avrebbero vanificato l’intero progetto di crescita culturale.

Ben più ampia fu la portata del mecenatismo rinascimentale da parte nobiliare e quello ottocentesco che vide la borghesia protagonista.

In epoca repubblicana è lo Stato ed il territorio che diviene protagonista ad esempio seguendo quelle iniziative che diedero origine ai teatri stabili come servizio pubblico, sulla falsariga delle proposte manifesto di Paolo Grassi e Giorgio Strehler.

Ecco. Giungiamo ai nostri giorni ed al nostro territorio cuspide tra Lazio, Toscana ed Umbria dove invece questo sistema di relazioni è assolutamente avulso alla iniziativa politica dell’attuale Assessorato alla cultura orvietano.

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