La prossima convocazione del Consiglio Comunale della città di Orvieto lascia più che perplessi con la sensazione di una confusione che regna sovrana.
Oltre la probabile decina di Question Time dell’ultimo minuto sono registrate ben 15 interrogazioni ed interpellanze, parte delle quali, reputiamo, fuori tempo massimo con tematiche già ampiamente superate dai tempi portate a scapito di questioni attuali. Un vero malcostume di cui dovremo prima o poi discutere in un chiarimento tra le forze di minoranza, anch’esse in ordine sparso come la maggioranza e, forse, troppo impegnate a rendersi appetibili e cercar spazio nei listini partitici di questa campagna elettorale per le prossime regionali.
Imbarazzanti anche le iniziative, anch’esse scomposte e disorganizzate, della maggioranza che propone mozioni fatte apposta per sottrarre argomenti alle opposizioni. Su tutte evidenziamo la mozione Talanti “Orvieto Coworking Project” presentata due settimane dopo che il M5S locale presentò alla stampa locale il CoWorking nel programma di lavoro per l’anno consiliare 2015. La mozione in questione non contiene alcun progetto ma semplicemente richiede che la maggioranza consiliare, che in questo caso se la canta e se la suona, deliberi che tocchi alla Giunta predisporre un piano di Coworking. In pratica serve ad impedire preventivamente che un progetto in tal senso venga presentato, per esempio dal M5S, per essere anche solo semplicemente discusso in Consiglio. Una politica bassa, e per noi piuttosto torbida, che non porta nulla a nessun cittadino normale, una roba da vecchie scuole di partito da prima repubblica ai cui insegnamenti il Pd attuale sembra ancora troppo legato.
«E le altre mozioni ed ordini del giorno di maggioranza? C’è quella incomprensibile e contraddittoria, quasi schizofrenica, per monitorare il destino dell’ex ospedale fatta da parte di quelli che hanno votato per cederlo. Ci sono quelle quasi grilline da parte del Pd per un Comune libero da OgM e sull’agricoltura sociale a cui siamo favorevoli, facevano parte del nostro programma, attingete pure, grazie e la prossima volta metteteci anche la lotta ai diserbanti chimici e gli orti sociali così vi daremo in omaggio la spilla del MoVimento.» (Lucia Vergaglia)
Giova ricordare che con una sola portavoce in Consiglio non possiamo presentare un numero eccessivo di ordini del giorno e mozioni e, pertanto, non possiamo ripresentare il nostro intero programma ogni Consiglio Comunale. Dobbiamo presentare un numero ristretto di argomenti alla volta, per questo siamo contenti quando le iniziative a 5 stelle incontrino la sensibilità dei gruppi di maggioranza o di opposizione al punto di essere presentati a firma dei partiti, ci secca tantissimo invece quando viene usato il metodo Talanti invece per sottrarre gli argomenti alle altre forze. Speriamo solo che questa “svista” non si ripeta o, peggio, che non ci sia altro dietro, come l’inserimento degli amici “competenti” chiamati dalla giunta quali “esperti del settore” od a cui, senza la dovuta trasparenza ed una pubblica gara, sia dato incarico di sviluppare il progetto. Di situazione del genere non ne vorremmo mai vedere qui ad Orvieto e pertanto chiediamo pubblicamente al Consigliere Talanti di valutare se non sia il caso di ritirare la mozione e procedere in Commissione Capigruppo ad una proposta di deliberazione maggiormente dettagliata. Un processo partecipato e trasparente, non una lotta di emendamenti con i tempi contingentati, che lasci intendere con chiarezza che tutto il Consiglio lavora nell’interesse di tutti i cittadini orvietani.
C’è poi l’agognata presenza dell’Assessore Martino, a noi estremamente cara, che avendo le deleghe per l’artigianato, l’agricoltura, la cultura, i grandi eventi, il commercio e lo sviluppo economico relazionerà sullo statuto aggiornato dell’Associazione Italiana “Via Romea Germanica” richiedendo a noi l’approvazione alle modifiche allo statuto (ci siamo appena iscritti e già cambiamo?) e la presa d’atto tragitto di competenza del nostro territorio. Chiederemmo volentieri all’assessore, se rispondesse alle interrogazioni in tempi ragionevoli, perlomeno di dirci cosa ci dovrebbe portare questa adesione e quando ci costerà “gestire” quel tratto della via teutonica che insiste sul nostro territorio secondo gli standard previsti dall’associazione in oggetto.
Poche idee ma confuse, con maggioranza e minoranza che fin troppo spesso si scambiano di ruolo, una giunta che grazie alle deleghe esterne è quasi raddoppiata e le tante forze politiche che si sovrappongono danneggiandosi l’un l’altra. In questo bailamme Germani è il Sindaco che, col Presidente del Consiglio Comunale, resta l’unico vero punto di riferimento: leader, apparentemente, suo malgrado.
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