La grande mobilitazione della politica sta ottenendo i primi risultati rinviando la cosiddetta “riorganizzazione” delle Poste a dopo l’estate. Questo è quanto ha ribadito il sottosegretario allo sviluppo economico Giacomelli durante la presentazione delle mozioni parlamentari, precisando che Poste italiane SpA ha confermato il differimento dell’attuazione del piano industriale a dopo l’estate e dopo un confronto con i rappresentanti dei territori, e quindi, a vario titolo anche il nostro Comune.
Noi eravamo “sul pezzo” e siamo felicissimi di aver contribuito, primi in regione, riuscendo a dare impulso alle tante azioni parlamentari a tutela dei territori svantaggiati portando la questione di Sugano e stimolando le interrogazioni parlamentari Ciprini e Gallinella e, finalmente, l’intervento del Senato della Repubblica grazie al portavoce Senatore Stefano Lucidi.
I testi appena approvati impegnano il Governo a seguire AGCOM su Poste italiane affinché, al termine del confronto con gli enti locali, pubblichino la lista completa degli uffici prossimi alla chiusura o interessati da una riduzione di orario, al fine di assicurare il mantenimento dell’operatività del servizio universale nel 96 per cento dei comuni italiani; a valutare la possibilità che alcuni servizi siano offerti non in regime di esclusiva da Poste italiane; a valutare l’impatto sociale e occupazionale della razionalizzazione degli uffici; ad adoperarsi per garantire la permanenza degli uffici postali nei comuni rurali, montani e svantaggiati che, in fondo, era la questione che ci premeva di più.

Come portavoce orvietani, sia del Gruppo Consiliare che del Meetup Orvieto 5 Stelle, abbiamo voluto essere presenti in prima linea seguendo l’iter parlamentare dal vivo nell’aula di Palazzo Madama, siamo orgogliosi del risultato positivo ed ancora di più dell’unanimità con cui è stato ottenuto. Davvero un bel momento da respirare, tuttavia sappiamo che non è ancora finita, che questo è solo il primo round e che va tenuta alta la guardia.
Adesso la palla passa per il doveroso confronto con gli enti territoriali, comuni in primis, dove noi faremo certamente la nostra parte. Ai cittadini chiediamo di partecipare alle sedute dei consigli più che ai confronti pubblici di questo o quel partito; infatti, è nei consigli che si mettono le cose nero su bianco ed è li che bisogna far sentire il fiato sul collo agli amministratori a tutti i livelli.
La tutela del territorio è anche questo.