Negli scorsi giorni la messa a dimora dell’Albero dei Popoli ed una manifestazione di stampa ambientalista, quella contro il geotermico speculativo, che ha visto in prima fila anche il primo cittadino di Orvieto (da qui i motivi della nostra assenza seppur promotori degli atti che hanno imposto la presa di posizione del nostro Comune, come la recente mozione approvata all’unanimità in doppia firma con SEL) ed oggi il ritorno alla realtà con il brutto risveglio di chi soffre a veder abbattere gli alberi nella propria città. L’amara considerazione che qui non batta il cuore verde d’Italia incide con dolore i segni nell’animo di chi vorrebbe un più equilibrato rapporto tra essere umano e natura all’interno dei luoghi in cui si vive.
«E’ dal nostro ingresso in Consiglio Comunale che abbiamo affrontato le tematiche dell’Ambiente, partendo dal Pinicidio di Ciconia che è stato il nostro primissimo atto di sindacato ispettivo. Poi le tante proposte ed iniziative rivolte necessariamente al Sindaco, che resta tutt’ora Assessore all’ambiente nonostante le nostre richieste di delegare quest’importante compito.
Richieste disattese, Germani probabilmente ritiene che si possano conciliare i ruoli di sindaco, responsabile dell’ambiente, del turismo e della sanità anche se poi è stato in qualche modo costretto a delegare i consiglieri di maggioranza per i compiti più svariati e “fidarsi” degli uffici comunali per la gestione delle varie attività non solo ordinarie.
Ne abbiamo una gestione della cosa pubblica che va in ordine sparso o segue le leadership dell’assessore più “carismatico” (ed infatti ogni iniziativa che possa esser gradita all’Assessore al Bilancio come la creazione di parcheggi avanza spedita). Tuttavia la responsabilità a nostro avviso resta in capo al Sindaco.
E’ Germani che alla fine avrà oneri ed onori mentre a noi cittadini resteranno la gratitudine per l’impegno del primo cittadino o la delusione per aver lasciato la città priva della cura che merita. Per ora noi siamo tra i delusi, e sappiamo che persino nelle file dei suoi personali sostenitori la speranza sta lasciando spazio all’amarezza.
Voglia il Sindaco considerare questo richiamo per quel che è. Voglia il primo cittadino essere interprete esemplare della propria cittadinanza. Voglia Germani ricordare che il proprio ruolo istituzionale supera di gran lunga quello che è il proprio ruolo politico e di parte. Noi doverosamente continueremo a fare il nostro lavoro, senza alibi e senza sconti. Per ora sono più le belle parole che i fatti.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto