Un cambiamento epocale quello del Catasto, che ora guarderà ai metri quadrati prima che ai vani delle case con un potenziale impatto negativo per i cittadini che pagano le tasse e le tariffe come la Tari.
Nell’ottica di prevenire i problemi come gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Comunale ad Orvieto lo anticipavamo dallo scorso aprile, ne abbiamo discusso pubblicamente, lo abbiamo chiesto formalmente in giugno indicandolo tra le priorità da inserire nel bilancio 2015.
L’Amministrazione è stata sorda ed ha perso l’occasione di dimostrarsi un passo più avanti degli eventi.
Ci siamo mossi concretamente, nei limiti oggettivi che ha l’opposizione, con un congruo anticipo ma, come spesso accade ai cittadini orvietani, non siamo stati ascoltati da ci ci governa.
Ora la riforma cade dall’alto e siamo costretti a subirla senza aver posto in essere alcuna strategia difensiva. In giugno scrivevamo a Gnagnarini:
«In questi giorni si da il via ad una rivoluzionaria riforma del Catasto che, in scenari sviluppati da importanti centri studi, appare prevedere un notevole aumento delle tassazioni sulla casa, la riforma è talmente imponente da essere stata “congelata” dopo le proteste della cittadinanza, ma il dubbio che venga approvata d’estate o d’autunno sussiste per cui richiediamo clausole di salvaguardia e tutela nell’adeguamento catastale, nella forma che l’Amministrazione preferisce, che rendano limitato e progressivo l’impatto per le famiglie in difficoltà. E’ una minimale operazione di resilienza sociale che chiediamo all’Assessore di prendere seriamente in considerazione.»
E’ mancata una minimale operazione di resilienza sociale.
Oggi constatiamo che i nodi vengono al pettine e che, probabilmente, dovremo affrontare con le logiche tipicamente emergenziali di una politica italiana che stenta a pianificare percorsi anche di breve periodo anche questa vicenda. E diciamo di più: in quanto soggetto particolarmente controllato dagli organi di sorveglianza per via del predissesto noi siamo costretti ad affrontare sin da subito questa vicenda non potendo contare sulle “scappatoie” di artifizi contabili che altri comuni potranno mettere in atto.
C’è stata una forte polemica sugli aumenti della Tari e non scendiamo in quel merito ma diciamo che l’anno prossimo, considerati anche le potenziali ricadute dei tanti scandali rifiuti su costi e tariffe, potrebbe andare molto peggio se non si affrontano le questioni come questa della riforma catastale, che non si sono volute anticipare e prevenire.
Con l’avvicinarsi del bilancio consuntivo, si avvicina la discussione sulle disponibilità di correzioni e salvaguardie per le quali chiediamo di poter impegnare quei famosi 215.000 euro dei trasferimenti statali extra, arrivati fuori tempo massimo per il bilancio previsionale, che potrebbero essere dedicati per un sostegno alle categorie più colpite dai prevedibili aumenti ed inoltre chiediamo anche di studiare l’impatto e le ricadute della riforma per essere tra i primi a chiedere i trasferimenti al Governo nel caso vi siano disponibilità di risorse, che per loro natura sono limitate e vanno solo a chi riesce ad accedere per tempo alle domande.