Consumo di suolo e complanare

IL PROSSIMO TRONCO DELLA COMPLANARE VA FATTO A BILANCIO DI SUOLO ZERO, RESTITUENDO TERRA PERMEABILE NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA.

Tra il 2016 e il 2017, alla velocità di 2 mq/sec, sono stati persi oltre 52 kmq di suolo naturale in un equivalente orario pari ad una Piazza Navona ogni due ore al giorno, per ogni giorno dell’anno. In Italia, i dati lo confermano, il 7,65% del territorio è stato impermeabilizzato artificialmente con grave rischio per l’ambiente e per una superficie 23mila kmq. Questa cosa a una serie di conseguenze immediate E pone una serie di rischi, come il ruscellamento superficiale che espone ad un maggior rischio in caso di alluvione, ed una serie di problematiche misurabili continue come in quel complesso meccanismo che chiamiamo ecosistema che, per la vita di noi cittadini significa, tra le altre cose, capacità di assorbimento della anidride carbonica , (Co2, uno dei principali gas serra), minore regolazione del ciclo idrologico e del microclima urbano, peggioramento della qualità dell’aria. Tra il 2012 e il 2017 questo degradamento delle condizioni dovuto all’impermeabilizzazione ha procurato, stando ai rapporti appena pubblicati, un danno economico di oltre 2 miliardi di euro.

Precisamente dal Rapporto 2018 dell’Ispra emergono, inoltre, altre criticità e si rileva che quasi il 25% del nuovo consumo di suolo netto avviene all’interno di aree soggette a vincoli paesaggistici, con trasformazioni pericolose anche in aree protette come i parchi.

Oltre a ciò il 6% delle trasformazioni del 2017 si trova in aree a pericolosità da frana ed oltre il 15 per cento in quelle a pericolosità idraulica media.

Anche per questo non sono mancate le grida d’allarme ed anche questo sta accadendo ad Orvieto con la Complanare che avanza nella piana alluvionale e che si pone esattamente nell’area di sfogo del fiume Paglia lascia non pochi interrogativi.

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