DOPO UN ANNO DI SICCITÀ ARRIVA PUNTUALE L’ALLERTA DI PROTEZIONE CIVILE RISCHIO IDROGEOLOGICO (FRANE) ED IDRAULICO (ESONDAZIONE).
Dal 2012 ad oggi abbiamo investito milioni di euro nell’organizzare una difesa idraulica fatta di argini, di un secondo ponte sul fiume Paglia e di vere e proprie opere di presa sotto mentite spoglie come al Carcaione che taglia in due il territorio tra Ciconia vecchia dagli insediamenti più recenti. Un difesa per la città e non per il territorio alle prese con blocchi stradali ed interventi di messa in sicurezza e soprattutto un difesa non dalle acque ma, visti i colori del fango e la quantità di cespugli e rami di legno trascinati, sembra più una difesa dalla mancanza di ordinaria manutenzione a monte.
E questo è un problema se si ripresenta troppo di frequente da quando sono state svuotate le casse degli enti preposti ai lavori di tutela e le loro competenze sono state ridistribuite, scollegando troppo i comuni.
Sul tema siamo da sempre stati molto chiari, presenti e puntuali.
《 le dinamiche del territorio sono figlie di una programmazione condivisa tra chi lo vive giorno per giorno e chi organizza la logica degli interventi al livello delle grandi superfici come quella delle Province e delle Regioni. Purtroppo è noto che le acque ignorano i confini fisici ad esempio tra la Regione Toscana è quella dell’Umbria. Lo stesso si deve dire per i movimenti fangosi innescati dalla ruscellazione torrentizia ed il loro accumuli di anno in anno in attesa di un innesco improvviso. La vera sfida della governance dei territori, ad esempio in termini di contratto di fiume, Sarebbe dovuta essere questa invece che ribaltare le responsabilità sul vicino successivo. E non si tratta di essere ecologisti ed ambientalisti, nossignori. Si tratta semplicemente di fare il proprio dovere nello spirito di servizio che dovrebbe caratterizzare ogni singola scelta pubblica. Invece non sta succedendo. E pertanto il livello delle manutenzioni è quello che è: insufficente.》Lucia Vergaglia, M5S Orvieto