DICONO: FACCIAMO UN PALASPORT AFFIANCO AL PALASPORT, UN CENTRO LOGISTICO, UN PARCO TEMATICO ED UN PAIO DI PARCHEGGI MULTIPIANO COI SOLDI DEL BILANCIO, DEI CITTADINI CHE SONO SEMPRE MENO… VERGAGLIA: PROPOSTE FUORI TEMPO MASSIMO DA PARTE E CONTRADDITTORIE CON LE AZIONI ED I VOTI IN CONSIGLIO DEGLI STESSI PROPONENTI.
Gli stessi politici che hanno bocciato l’idea di avviare a costo zero le iniziative per un cluster industriale dedicato al made in Italy ed alla tecnologia al centro Esatto d’Italia, gli stessi che hanno inquinato la possibilità di presentare un progetto per l’ex caserma Piave volto a portare il tribunale europeo dei brevetti ad Orvieto da Londra dopo la brexit, gli stessi che non riescono a tappare le buche ma sono bravissimi a fare una complanare sbancando chilometri di territorio bordo fiume per arrivare all’area industriale di Bardano dove basterebbe fare il casello di Orvieto Nord e gli stessi che stanno liquidando il centro da chi ed Adesso parlano di privatizzare La Fortezza Albornoz ed il pozzo di San Patrizio per farne un parco da far gestire ai soliti noti quando hanno rifiutato di impugnare le scelte della Regione sui cospicui finanziamenti del puc due dedicati proprio a quella parte di territorio, comprensiva di Piazza Cahen , Nonostante che il Tar avesse di fatto cancellato le graduatorie approvate oggi dicono di avere delle soluzioni stratosferiche e fantasmagoriche, oggi Dicono che col bilancio risanato cioè con i soldi dei cittadini spremuti in questi anni possono fare ad esempio un doppione del palasport. Ci dispiace ricordargli che non siamo sul set di un film ma si vive la vita vera , con le aziende che devono poter lavorare, le nostre eccellenze che devono essere valorizzate e portare benessere ed attenzione sul nostro territorio e con il crollo demografico per il quale la città è meno attrattiva con gli orvietani stessi che scelgono magari di andare alla vicina Allerona alla vicina Porano per comprare casa pur continuando ad utilizzare i servizi messi a disposizione dal centro cittadino di Orvieto. In pratica le promesse fantasmagoriche già di base sono poco credibili perché fatte da coloro che hanno bocciato impedito un serio studio ed un avvicinamento progressivo a queste tematiche oltre ad aver rinunciato ad ottenere i cospicui finanziamenti regionali che avrebbero permesso tali lavori ma , in ogni caso, nonna favoriscono una politica a vantaggio della città, per paradosso potrebbero trasformarla in un centro servizi favorendo la immigrazione dei nostri cittadini nei borghi vicini e trasformando in una attrazione turistica, una sorta di parco tematico, la città di Orvieto, a spese dei cittadini di Orvieto. Per quanto non vogliamo disconoscere alcuni meriti nell’amministrazione del giorno per giorno da parte della Giunta attuale di quella precedente oppure passino di quella dell’epoca Concina quello che manca è sicuramente la capacità di portare Orvieto non nel 2020 ma quantomeno nel 2000. Gran parte di queste proposte infatti sono da anni 80 e non sono sostenute da studi o valutazioni di opportunità e sono in contraddizione sia con le esigenze dei cittadini che con le caratteristiche del territorio. Su tutte Giova sottolineare che il pozzo di San Patrizio, siccome funziona e guadagna anzi sostiene il bilancio cittadino, fa effettivamente gola a molti. Pertanto noi ci impegneremo a che resti pubblico stringeremo ogni tipo di proposta che ne sottragga il controllo finale alla città di Orvieto.
Qui di seguito il commento di Lucia Vergaglia
Di Lucia Vergaglia.
REPETITA IUVANT…Sarebbe bastato ascoltare e ragionare apertamente quando le proponevamo in Consiglio e avremmo potuto sviluppare quelle idee e trasformarle in progetti con un piano di fattibilità serio e lungimirante. Ora si può promettere persino una base della Nasa a Bardano se c’è chi ci crede. Gli atti che sono stati portati in discussione dal M5S talvolta accolti, ma mai realizzati, più spesso respinti senza motivazioni fondate anzi nell’indifferenza dei presenti. Mi correggo l’ultima volta che ho parlato delle potenzialità dell’area di Bardano il nostro esimio Presidente Angelo Pettinacci mi apostrofò con un signorile << Noi ce potemo mette quello che ce pare, famo a capisse pure er centro del tortellino come dice la Vergaglia!!!>> In quell’occasione avevo appena finito di illustrare un’articolata mozione nella quale e, sulla scorta di uno studio internazionale che indica le esatte coordinate del centro d’Italia proprio nelle zone di Fontanelle di Bardano, auspicavo che il Comune cogliesse al più presto questa straordinaria e gratuita opportunità di vero marketig territoriale per sfruttare gli immobili esistenti e assemblare le esperienze industriali presenti sul territorio per creare il CENTRO DEL MADE IN ITALY. Aggiunsi che questo tipo di progetti se seguiti con professionalità hanno discrete possibilità di venir finanziati da ingenti risorse pubbliche. Ma neanche questo argomento vi destò dal torpore della noncuranza. E non aggiungo altro perché è tutto specificato nell’atto depositato e se mi aveste prestato un pò della preziosa attenzione forse vi tornerebbero alla mente gli esempi concreti che descrivevo. Sorvolo sulla ovvia previsione di recuperare e creare posti di lavoro Si in quel momento potevamo davvero discutere insieme con autentica partecipazione, scelta e condivisione e non escludo che ne avremmo potuto portare avanti un lavoro ben fatto. Successivamente al posto dello stemma del Comune di ORVIETO ( quindi di tutti noi cittadini ) sventola con fierezza la bandiera con il logo di un’azienda alla cui base sono riportate le medesime coordinate geografiche stabilite dalla ricerca internazionale. Fateci caso quando andate all’isola ecologica a buttare via le cose che reputate inutili!