PUR NON ESSENDO COMPETENZA DIRETTA DEI COMUNI QUELLE DELLA SALUTE E DELLA SANITÀ SONO RESPONSABILITÀ DEI PRIMI CITTADINI ED INTERESSE DI TUTTI NOI.
Nel periodo in cui è esistito il gruppo consiliare M5S Orvieto la portavoce e capogruppo Lucia Vergaglia ha attivamente cercato di tenere viva l’attenzione su questa tematica intervenendo a tutti i livelli dalla consegna gratuita dei farmaci alle piazzole presso le farmacie, dalla attivazione della commissione di studio sulle liste d’attesa nella sanità alla redazione di un piano in 10 punti per ridurre i disagi, dalla questione del centro antiveleni anche veterinario a quella della piazzola destinata all’elisoccorso, dai disservizi del CUP all’intervento per evitare le duplicazioni di attività in Umbria salute. Insomma interventi a tutto tondo per cercare di riportare al centro della discussione amministrativa e del territorio orvietano la miglior gestione della politica sanitaria e per la salute.
Viviamo però ora un momento nel quale la sanità sembra interessata e colpita da continui scandali. Ecco le sue parole:
《Qui sul territorio di Orvieto si sono perse molte occasioni perche’ ci si è dispersi su progetti per il quali manca una giustificazione oggettiva come per esempio l’incremento demografico.
In mancanza di questo ogni progetto può diventare un autogol. La Casa della Salute ad esempio può entrare in concorrenza con le attività ospedaliere e causare un depotenziamento del nostro nosocomio. Al contrario concentrare le forze potrebbe essere utile: un esempio?
Siccome la regione Lazio ha perso oltre 16.000 posti letto ospedalieri noi riceviamo moltissimi pazienti dalla zona del Viterbese ed anche oltre e questo giustifica un accordo formale con quella regione. Perché non possiamo limitarci a fare accoglienza e quindi a subire gli incrementi delle liste di attesa ma dobbiamo ricevere adeguate contribuzioni perché tale accoglienza ci permetta di mantenere un servizio di qualità elevata che punti alla salute dei nostri cittadini così come di coloro che sono costretti a transitare dal Lazio per ricevere le cure adeguate.
Ci possiamo quindi rendere promotori presso la regione Umbria che è competente per tali materie di adeguate iniziative a tutela degli standard attualmente non rispettati e dei livelli minimi di assistenza i cosiddetti Lea dei nostri concittadini, appunto in accordo con la ragione contigua che deve quindi contribuire in misura maggiore di quanto fa attualmente e non solo economicamente, ma anche attraverso tutte quelle attività collaterali a quella sanitaria come ad esempio quella universitaria che potrebbero ulteriormente migliorare la situazione è delle quali, mentre qui abbiamo lacune e mancanze, in Lazio hanno addirittura un eccesso dell’offerta. È infatti opportuno smarcarsi dalle problematiche della sanità i cui scandali hanno fatto dimettere la presidente della regione Umbria ed al tempo stesso iniziare un percorso propositivo senza perdere tempo inutilmente.》 Avv. Lucia Vergaglia, in precedenza Consigliere comunale ad Orvieto