AD ORVIETO, IN UMBRIA ED IN TUTTA LA CIRCOSCRIZIONE CENTRALE SI È VOTATO PER LE EUROPEE E MENTRE ITALIA ED EUROPA SFONDAVANO I LIMITI DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE. OGGI SI CHIUDE IL CICLO.
È arrivato l’Overshoot Day, il giorno del sovrasfruttamento della Terra: la popolazione mondiale ha già consumato tutte le risorse – frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno – disponibili per il 2019, l’Italia ha raggiunto il suo giorno di indebitamento già da un bel pezzo cioè durante le elezioni europee mentre al livello planetario l’esaurimento della parte rinnovabile è appena avvenuto. In Europa invece è successo il giorno 10 maggio. Il quel mese abbiamo inutilmente atteso che almeno uno dei candidati europei levasse la propria voce. E niente…
I somari della classe siamo noi! Calcolando la sola Italia, l’Overshoot day è stato a metà maggio dato che occorrerebbero più di due Terre e mezza se la popolazione mondiale vivesse come gli italiani. Ed andrebbe peggio senza l’investimento massiccio in tecnologie green.
Da adesso in non solo in Europa ma in tutte le nazioni stiamo depredando il Pianeta, e immettendo in atmosfera una CO2 che non può essere assorbita.
A dirlo è il Global Footprint Network, secondo cui per soddisfare la domanda umana servirebbero ormai 1,7 Terre.
Mentre intanto qui nel nostro piccolo del territorio di Orvieto e del circondario orvietano in Umbria stavamo facendo tanto, come cittadini partendo dai Consigli comunali, in questo periodo assurdo abbiamo visto la campagna elettorale dei candidati alle Europee dare appuntamenti, fare comunicazione social “emozionale” ma senza dire un accidente sulle tematiche che riguardano il futuro con la F maiuscola.
Da parte nostra non possiamo non valutare o sottolineare tutto questo mentre da parte nostra c’è molto impegno per la gestione del presente, per il recupero degli sprechi e per avviare al riciclo i materiali, ma per il risparmio nei consumi ed energetico si fa davvero poco. Le stesse associazioni ecologiste, ha denunciato già da tempo il gruppo ECOrvietano, troppo spesso si lasciano tentare dall’industrializzazione del ciclo dei rifiuti quando la prima e definitiva regola è RIDURRE. Inoltre non ci limitiamo a domandarci come consumiamo queste risorse. Invece noi siamo sempre in prima linea per adottare soluzioni. Ecco perchè ci sembra incredibile che l’ambiente sia scomparso dall’agenda dei candidati per l’Europa e venga lasciato solo alle iniziative locali che per loro natura non rappresentano soluzioni sistemiche ma che potrebbero diventarlo: ecco brevemente un esempio da Orvieto, quello di Lucia Vergaglia, candidato “respinto” dal M5S e consigliere uscente.
Approfondite:
«Mentre la quantità di gas serra nell’aria sfonda record su record, gli inquinanti si cristallizzano nell’ecosistema contaminando ogni habitat dalle cime montane i cui ghiacciai si assottigliano e scompaiono ai fondali oceanici ormai raggiunti dalle microplastiche la politica regionale, parlamentare ed infine europarlamentare invece agire in modo risolutivo si trincera dietro la catartica Greta e non riesce nemmeno a chiudere termovalorizzatori e fabbriche inquinanti. E’ dovuto toccare a noi del territorio impedire procedure prive di valutazione per gli impianti a biomassa e biogas, è toccato a noi proporre i protocolli antispreco di cibo e beni deperibili, abbiamo dovuto noi intercettare la necessità di prevenire gli interferenti ormonali nelle mense, di far piantare un albero ogni nuovo nato, di agire contro i consumo di suolo e dare lo stop agli inceneritori. Da soli. Quando abbiamo chiesto un sostegno per la questione mercurio nel Paglia l’unico che ci è venuto dietro è stato l’europarlamentare Piernicola Pedicini, eletto in circoscrizione sud. La sua interrogazione però è stata respinta, l’inquinamento è partito da troppo tempo e tocca allo Stato farsene carico. Ed anche per quei temi apparentemente minori che invece potrebbero essere di regolamentazione europea come il vuoto a rendere oppure #OrvietoPlasticFree abbiamo fatto tutto da noi e non abbiamo avuto un cenno dai nostri rappresentanti europei, di qualunque provenienza politica, e neanche dai candidati fino ad ora. Sarà davvero dura, per chi ha nel Dna l’ambiente, decidere chi sostenere. Localmente e per chi ha seguito le vicende regionali resta anche un altro nodo, un nodo importante: le firme de La Nazione, de Il Messaggero e de Il Corriere dell’Umbria hanno descritto il mancato avallo della sottoscritta come candidato sindaco e l’impedimento a presentare una qualunque lista del M5S per le amministrative come qualcosa originato dalla fermezza, dalla mia fermezza, contro l’espansione della discarica.
Nessuno dei candidati del M5S a cui questa vicenda è nota ha mai preso pubblicamente le distanze da questa scelta o smentito tali articoli che fanno figurare quella stessa forza politica come parte del meccanismo per il quale dalla regione si tende all’allargamento di Le Crete,
e che pertanto non ci avevano pensato due volte a fare fuori un personaggio scomodo. io non voglio crederlo ma questo fatto qui ad Orvieto e nei territori a diretto contatto della discarica, così come nei comitati, sta facendo discutere, e molto. In vista delle elezioni regionali in Umbria occorre certamente un cambio di passo, il mancanza ha del quale non possiamo attendere alcun risultato diverso da quello delle amministrative.»
Il futuro se non riusciamo a prenderci cura delle nostre risorse non è per nulla roseo, neanche un po’.