Nel nostro programma a 5 Stelle per la città di Orvieto (http://orvieto5stelle.com/programma/) c’è, tra i vari punti, la voce “Moneta Locale”. Alla luce di recenti speculazioni, proposte con scaltrezza da vecchie conoscenze orvietane ed ingenuamente attribuite a noialtri, è opportuno fare qualche chiarimento.
Innanzitutto il nostro programma in 12 punti è sviluppato internamente ad Orvieto5Stelle e deriva direttamente dal programma del MoVimento 5 Stelle e dalla “Carta di Firenze“, la sua redazione è iniziata nel 2010, quando la crisi mordeva ma si stava molto meglio di così, quindi parte da considerazioni socioeconomiche diverse dalle attuali.
Al punto 3 del programma c’è “Sviluppo: Zero Appalti Inutili, Saldi attivi nel lavoro e nel commercio, inclusione e crescita demografica” che comprende, ad oggi, 12 titoli. Il secondo titolo è quello degli interventi per il commercio ed al suo interno la penultima voce è: sperimentazione di moneta locale “scec”
Quando la crisi era assai più limitata, la gente lavorava ed i locali restavano aperti delle aree destinate a monete locali, a sistemi economici di supporto, avevano sicuramente un impatto di coesione sociale, di senso di comunità ed anche una certa efficacia economica. Oggi con i locali chiusi, la zona industriale desertificata, con il fanello e borgo che da operosi e vitali centri che dovevano essere sembrano in certi momenti set di film apocalittici noi pensiamo che la moneta locale sia praticamente il dare un’aspirina ad un malato di tumore.