Il turismo è “il complesso delle manifestazioni e delle organizzazioni relative a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di istruzione” (Devoto, Oli, 2011).
E’ vero quanto scrive l’assessore al Bilancio, Gnagnarini, su Orvieto quale destinazione turistica e non semplice autogrill di transito. Aumentare i pernottamenti e divenire destinazione finale è un obbiettivo auspicabile ed alla portata di un’amministrazione con chiarezza di visione. Ricordiamo però all’assessore al bilancio che le ambizioni non fanno il risultato e che lui non ha la delega al turismo, attualmente ancora in mano al sindaco Germani; per queste ragioni proponiamo all’amministrazione ed alla cittadinanza un percorso d’avvicinamento al risultato voluto un passo alla volta. Cominciamo con l’affrontare la spinosa questione degli autobus turistici con le parole di David Tordi, operatore del turismo e dell’incoming, responsabile di OrvietoViva ed ex candidato del M5S al Consiglio Comunale.
Che la questione dei parcheggi dei bus turistici ad Orvieto non lo si scopre certo oggi, tuttavia vorrei precisare e soprattutto proporre una soluzione alla questione anche con dati statistici alla mano.
Da 9 anni opero nel settore del turismo di incoming, sia sul territorio orvietano, che nel centro Italia (Umbria, Lazio, Toscana, Marche).
La mia idea è quella di differenziare le tariffazioni di parcheggio fra bus 50 posti, bus 25 posti e bus/van 9 posti, in quanto – evidentemente – essi occupano una superficie di parcheggio notevolmente diversa.
A tal proposito, suggerirei alla Giunta ed al Consiglio Comunale di valutare le seguenti tariffe che, numeri alla mano, porterebbero benefici e numeri superiori alle case comunali:
Bus 50 posti – € 45.00 al giorno (€ 0,90 a persona).
Bus 25 posti – € 35.00 al giorno (€ 1,40 a persona).
Bus 9 posti (detti anche van) – € 15.00 al giorno (€ 1,66 a persona).
Va considerato che la stragrande maggioranza dei flussi turistici cittadini arrivano con mezzi propri o medio piccoli (sono cambiati i tempi in cui arrivavano i famosi pullman a dozzine…). Oggi il turista viaggia in gruppi piccoli, meglio organizzati e soprattutto con poco tempo a disposizione. L’accesso alla città va agevolato, non negato.
I turisti statisticamente più “abbienti” e che quindi spendono di più in città sono nord americani ed asiatici. Molti di essi si muovono con van 9 posti.
Obbligarli a pagare € 45.00 al giorno sarebbe come dirgli: “Si, grazie, salite ad Orvieto, poi chi vivrà vedra…”. Invece no! Dobbiamo far sì che questi ritornino a visitare la nostra città e tutti gli operatori devono sapere che gruppi piccoli (che hanno quindi anche più tempo per fare shopping o consumare pasti, rispetto ai grandi gruppi) possono tornare facilmente ad Orvieto.

Sappiamo bene che la struttura geologica della rupe di Orvieto non permette l’accesso a troppi mezzi pesanti in centro storico. Va altresì detto che ogni giovedì e sabato il mercato di piazza del Popolo conta decine e decine di mezzi pesanti al centro della città. C’è qualcosa che non va…
Sicuramente vanno attuate misure congrue al flusso turistico, flusso che porta alle casse comunali e soprattutto alla maggior parte delle attività commerciali entrate economiche FONDAMENTALI per la sopravvivenza.
Con una tariffazione di parcheggio mirata, ogni tipo di turista avrà comodo accesso al centro storico e potrà godere della nostra meravigliosa Orvieto senza problemi.
Poi, qualora i mezzi “pesanti” non possano sostare in centro storico, non lo vedrei come un problema. Basterebbe permetterli di scaricare i gruppi in centro e riportare il bus vuoto fuori rupe (Piazzale della Pace, ad esempio), per poi tornare in centro e riprendere il gruppo a fine visita.
Certo, ideale sarebbe che il gruppo stesso si fermasse e soggiornasse ad Orvieto per almeno 1 o 2 notti, ma questo è un altro problema, ben più grande. Se non ci decidiamo a promuovere Orvieto nel mondo nei modi corretti e soprattutto tramite gente preparata, di certo il tempo di permanenza medio del turista ad Orvieto non salirà mai e non raggiungerà quei numeri che potrebbero facilmente far vivere la città di autosussistenza turistica.
Aggiungiamo infine che il famoso checkpoint, ovvero la prenotazione degli spazi parcheggio per i bus, non è possibile da parte degli operatori locali presso gli uffici della “municipale”, ma solo due giorni alla settimana presso gli uffici del Comune. In epoca di last minute la lentezza burocratica è una mannaia sulle nostre imprese. Anche questo è un punto da rivedere, ed in fretta.
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