In quasi tutte le città d’arte e centri storici d’Italia e d’Europa il natale è atteso con trepidazione.
Per mesi in vista della stagione turistica natalizia, la stagione della tredicesima, una delle poche che ancora funziona in tutta la nazione, si pianificano le iniziative, la viabilità e le aperture straordinarie per le festività invernali. Le amministrazioni organizzano aree di mercato KmZero e mercatini di natale. Regolano viabilità e mobilità in modo da favorire il godersi dei centri e la fruizione dei beni culturali locali. Rendono ancora più favorevole il contesto turistico e commerciale permettendo biglietti combinati, mettendo a disposizione personale, centri informazioni e, più recentemente, portali web ed infosocial. Promuovono il territorio attraverso premi ed azioni mediatiche, invitano personalità di richiamo, sponsorizzano le proprie personalità locali nei luoghi dove il loro appeal possa portare attenzione anche sulla città.
Creano in poche parole quell’ecosistema turitico-commerciale che porti sviluppo e lavoro quando manca e permetta ai tanti cittadini di godersi la propria città durante le ferie.
La natura religiosa della festa non viene messa in discussione e le iniziative della Chiesa sostenute e valorizzate, ed anche per questo favorite e spinte in ogni modo le iniziative “secolari”, come commercio e turismo, e soprattutto le iniziative culturali. Tutti i politici che abbiamo avuto fino ad ora hanno descritto le potenzialità di Orvieto nelle festività snocciolando i paragoni con Salisburgo, Praga ed i centri più noti e vivaci del Trentino… con quali risultati? ZERO!
Anche questo Natale Orvieto chiude per ferie.
Praticamente tutti gli alberghi in centro e larga parte della ristorazione va in vacanza, forse a Salisburgo, a Praga od in Trentino. Orvieto intento resta chiusa per ferie, qui il turista non è benvenuto. La città si è arresa, la resa natalizia è soprattutto di quegli attori del mercato che dovrebbero stare tra loro in regime di concorrenza, non di cartello, e che sono soliti lamentarsi con le amministrazioni anche quando sono in crescita.
Viene da chiedersi se quei commercianti, quelli con i “fondi” in posizioni di rendita come via del Duomo, che non vogliono la pedonalizzazione del centro storico, a partire da Piazza del Popolo, lo sanno come fanno i loro colleghi in altri centri storici e città d’arte. Viene da chiedersi a chi conviene una città che langue e muore dappertutto tranne in certi posti. Viene da chiedersi chi possa permettersi i famosi “studi legali romani” degli amici di Renzi. Viene da chiedersi con che faccia gli operatori che fanno cartello vengono a protestare in Comune.
Intanto i fatti sono che Orvieto a Natale resta chiusa per ferie, e non per mancanza di domanda, ma per assenza totale di offerta professionale nella latitanza operativa dei tanti pontificatori del passato.
Orvieto non può più permettersi “cartelli commerciali al ribasso”, o posizioni di rendita che danneggiano tutti, e vorremmo tanto che le associazioni di settore, se esistono per davvero, si facciano sentire non solo quando si tratta di fare lobbysmo in Comune o bussare cassa ma anche, e soprattutto, a colmare queste incredibili, inaccettabili lacune.
A questo punto ci vediamo costretti a proporre un regime d’utilizzo degli avanzi della Tassa di Soggiorno proprio per il periodo in cui commercio e turismo soffrono di più, ovvero sin d’ora per il Natale prossimo. Vediamo se riusciamo ad invertire quest’assurda, stupida ed autolesionistica tendenza o se dobbiamo passare a parlare di “albergo diffuso” ed “accoglienza familiare” da sponsorizzare sulle piattaforme social in mancanza di operatori professionali del settore che siano in grado di mantenere un livello minimo di servizio causando, al tempo stesso, un notevole danno d’immagine alla vocazione turistica della nostra città.
Una città turistica, nelle ferie, deve restare aperta e fruibile.
Hai ben detto in altre cittadine, dove probabilmente l’amministrazione COMUNALE è VALIDA non come ad Orvieto , siete tutti bravi ad aprire bocca e dargli fiato ma a risolvere i problemi di questa MIA adorata cittadina no.
In fin dei conti avere una bella poltrona sotto il culo fà comodo a tutti.
Noi non ci adagiamo propio sù nulla , te lo ripeto anche NOI VOGLIAMO PASSARE LE FESTE CON LE NOSTRE FAMIGLIE, e se UJW2015 non ci sarà vorrà dire che passeremo l’ultimo dell’Anno come lo passi Tu a fare baldoria invece di LAVORARE come sempre
Beh…
liberissimi di chiudere, meno liberi di dire la sciocchezza che non avevamo considerato le esigenze dei commercianti.
Del resto nessuno può obbligare chi vuole lavorare a stare chiuso od a stare aperto. Ma poi non bisogna lamentarsi.
L’attacco personale lo puoi fare a chi come me ha fatto i mercatini di Umbria Jazz quando stavano a via FIlippeschi e non al calduccio nel negozio, mentre il resto dell’anno lo passavo nel chiosco di Piazza Cahen od in fiera (Orvieto Comics) e nel tempo tra una “resa” dei giornali e l’allestimento esterno (con la pioggia, con il vento e con il sole) mi costruivo la ditta d’informatica che è il mio vero mestiere portando a Palazzo dei Sette il Cloud prima di tutti e portando Orvieto alla presentazione di Umbria Digitale in regione mentre amministrazione ed aziende locali affermate latitavano.Libera di attaccarmi, però fai attenzione che finisce che ti chiedo chi sei e che lavoro fai per pretendere di fare la maestrina piccata.
I commercianti veri, gente che seleziona merci e poi vende, ad Orvieto ci sono e si distinguono (fai un salto a La Lavanda del Lago, vai a fare spesa anche la domenica da Metà, prendi i dolci dai siciliani, prova a trovare chiusa la Silvia all’inizio del corso Cavour, goditi l’esposizione di Roberto Ferrari Frutta), i nostri spettacolari artigiani artisti (da Michelangeli al Bellini di La Corte dei Miracoli) fanno grande la città, i ristoratori di livello (ieri al QSV c’era “Il Maurizio”) sono la prima linea dell’incoming. Tuttavia c’è anche qualche bottegaio, con pedigree da stanziale (sesseme orvietane) che c’ha il negozio ricordando i bei tempi dei militari, in posizione di rendita che danneggia tutti.
Dovete solo scegliere, e questa è una scelta “politica”, se preferite che a Natale gli investimenti li facciamo in centro Rupe o altrove, e le alternative non mancano.
Buon Natale
Caro Silvio , si fà presto a parlare quando una persona non è del settore.
Tu le TUE FESTE dove le passi ???? probabilmente a casa con i tuoi famigliari ( e non solamente il Natale)o magari come TU HAI SCRITTO a Salisburgo, Praga o in Trentino. Sono 47 anni che vivo ad Orvieto e di mercatini natalizi non ne ho mai visti Tu si???? Sono le solite 4 bancarelle che vengono ad Orvieto per qualsiasi manifestazione , non certo paragonabili a quelli delle località sopracitate.
Noi del settore ( sia alberghiero che ristorativo) invece le nostre feste ce le passiamo tutte al lavoro, quindi se decidiamo ti passare una sola delle festività a casa con i nostri famigliari non potete condannarci, sai abbiamo una famiglia anche noi.
Non mettiamo di mezzo questa maledetta tassa si soggiorno che serve a tutto meno che a contribuire all’accoglienza turistica ad Orvieto o a rendere la MIA Città più pulita e più accogliente , pronta alla domanda del turista.Penso Tu ben sappia per quale motivo è stata applicata oppure sei l’unico ad Orvieto che non ne è informato !!!!
Se avessi un albergo o un ristorante Tu pensi staresti aperto per accogliere 2-3 camere o avere a pranzo o cena che sia 7-8 persone ??? non credo fai i tuoi o i nostri conti, è più la spesa che l’impresa.
Quindi prima di parlare magari fatti un giro per alberghi e ristoranti, e chiedi ai diretti interessati del perchè decidono di chiudere per il periodo Natalizio.
E’ la politica che fà morire e languire Orvieto( come così è sempre stato) non di certo i commercianti , ristoratori o albergatori
Sarà… ma succede solo qui. Altri colleghi Vostri, in altre cittadine, intanto organizzano feste eventi e milioni di altre cose. Non sarà che qui vi siete adagiati su UJW?
E se nel 2015 salta che farete?
Vi lamenterete della politica che non fa nulla nelle feste di Natale?
Roba da matti.
Non sfuggiamo però alla necessità di chiarimenti e di una soluzione positiva al problema: a questo punto ci non resta che invitare pubblicamente, associazioni e rappresentative dei ristoratori e degli albergatori alla sala Consiliare del Comune di Orvieto, venerdì 28 novembre 2014 alle ore 21,00, per contribuire assieme al Quadro Strategico di Valorizzazione per le festività natalizie, a partire dalla raccolta rifiuti alle attività di promozione.
Se avete idee e proposte noi ci siamo, e Vi sosterremo, in mancanza capiremo che resta a noi la responsabilità di tracciare la strada e state certi che non resteremo con le mani in mano.
Vi aspettiamo.