Art Bonus assente ad Orvieto

Era da poco insediata la nuova amministrazione con maggioranza Pd, Sel e lista civica “Per Andare Avanti con Germani Sindaco” (PAA) e già si cominciava col valzer delle inaugurazioni con la campagna di scavi a Campo della Fiera, diretta dalla Prof.ssa Simonetta Stopponi, ordinario di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Perugia.

Il 28 luglio infatti Catiuscia Marini Presidente della Regione Umbria, Franco Moriconi Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Mario Tosti Direttore del Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Ateneo perugino, Francesco Scoppola, Direttore Regionale dei Beni Culturali dell’Umbria, il Sindaco Giuseppe Germani, l’Assessore alla Cultura Vincenzina Anna Maria Martino e Vincenzo Fumi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, istituto sponsor delle ricerche archeologiche, hanno visitato gli scavi e, tra l’altro, affrontato la questione dell’Art Bonus, e di tali interventi anche il sito ufficiale del Comune di Orvieto ne presenta testimonianza.

Dal 31 maggio scorso infatti lo Stato introduce “strumenti concreti ed operativi per sostenere il patrimonio culturale e rilanciare il settore turistico”.

ART-BONUSCon il cosiddetto Art Bonus, infatti, sarà detraibile il 65% delle donazioni che le singole persone e le imprese faranno in favore di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche. A fronte di ciò ci saremmo aspettati un massiccio investimento da parte del Comune, e soprattutto dell’Assessore competente, quello alla Cultura cioè la dott.ssa Martino, nella sensibilizzazione all’utilizzo di questo strumento, con incontri pubblici, la presentazione di un elenco di opere meritevoli (penso al Museo delle Maioliche che già versava in gravi difficoltà) e fare leva sulle tante istituzioni che avrebbero potuto partecipare e contribuire. Questo oltre all’evidente necessità di impostare, assieme al competente Assessore Vincenti, iniziative atte a sostenere il nostro patrimonio attraverso il Cofinanziamento Europeo. Inutile ricordare le tante mozioni ed interrogazioni depositate in tal senso da parte della minoranza in Consiglio, in larga parte bocciate o, semplicemente, inevase.
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