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Cambiamo la politica culturale anche ad Orvieto

UNA VERA INVERSIONE DI TENDENZA CON IL NUOVO MINISTRO DELLA CULTURA. RIUSCIRE A STARE AL PASSO È ONERE ANCHE DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI.

È nostra consuetudine parlare con rispetto anche delle amministrazioni avversarie delle quali siamo fermi antagonisti ed oppositori intellettualmente onesti , quando è il caso negli conosciamo inediti ed ammettiamo i nostri errori ma quando si deve sottolineare imperizia o cattiva volontà noi non facciamo sconti e mettiamo al primo posto l’interesse dei cittadini. È una questione di etica e fa parte della nostra cultura. A questo proposito e noto che tra le tante missioni che ha il dovere che una amministrazione comunale di portare a miglior fine quella del comparto cultura e beni culturali rappresenta la Croce e delizia del magnifico territorio di Orvieto ed un elemento riconoscibile e noto della nostra identità locale.

Siamo stati i più fermi oppositori dell’ex assessore Martino, ed altrettanto non abbiamo fatto sconti all’attuale assessore Cannistrà. Entrambe le delegate del Sindaco infatti pur essendo

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Denominazioni Comunali L’assessore risponde.

Innanzitutto il doveroso ringraziamento all’Assessore Martino che ha inteso recepire la nostra interrogazione sulle “Denominazioni Comunali (De.Co)” ed intraprendere un’azione di impulso politico oltre che rispondere.

Ancora una volta in questa consiliatura che l’intento ed il contributo all’amministrazione cittadina operato attraverso azioni di sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanze, accessi ad atti) non si limita al #FiatoSulCollo ma permette agli amministratori ed ai cittadini di fare luce e di avviare processi d’innovazione.

Cosa è successo? Nella ricognizione delle iniziative del passato che avrebbero potuto contribuire alla nostra presenza all’Expo ed al miglioramento dell’appeal turistico imprenditoriale del nostro territorio abbiamo voluto concentrarci sulla proposta Leoni, approvata in era Concina, delle De.Co. come occasione di sviluppo e di marketing territoriale. Abbiamo rilevato l’inefficacia del provvedimento e l’assenza dell’Osservatorio preposto ed abbiamo interrogato l’assessore competente.

Si ma cosa sono le De.Co.? Nel giugno 1999 il famosissimo enologo Luigi Veronelli lancia l’idea che i comuni possano valorizzare il proprio territorio attraverso le produzioni artigianali ed agricole, con le successive modifiche normative e costituzionali che hanno permesso ai comuni l’intervento nella materia agricola diventa possibile disciplinare le DE.CO., ovvero il marchio Comunale, che certifica la provenienza di un determinato prodotto (del comparto enogastronomico o artigianale) da un determinato territorio.

L’assessore Martino a questo punto non solo non ha lasciato cadere la cosa ma, anzi, si è attivata ed ha avviato le pratiche per la realizzazione e per la nomina della commissione. Speriamo che sia la volta buona e che Orvieto non si limiti alle belle parole ma metta in pratica le iniziative già approvate (e ce ne sono davvero molte).

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Noi, doverosamente, continueremo a pungolare sullo sviluppo ed il ritorno alla prosperità della nostra città, anche con queste iniziative d’attenzione e sprono. Questi sono i limiti del fatto che non siamo stati i più votati ed abbiamo a disposizione i soli strumenti dell’opposizione con i quali non si governa, si può solo tentare di far proposta, indirizzare e, come questa volta, dare una scossa di vitalità alla macchina comunale.

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Art Bonus assente ad Orvieto

Era da poco insediata la nuova amministrazione con maggioranza Pd, Sel e lista civica “Per Andare Avanti con Germani Sindaco” (PAA) e già si cominciava col valzer delle inaugurazioni con la campagna di scavi a Campo della Fiera, diretta dalla Prof.ssa Simonetta Stopponi, ordinario di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Perugia.

Il 28 luglio infatti Catiuscia Marini Presidente della Regione Umbria, Franco Moriconi Magnifico Rettore dell’Università di Perugia, Mario Tosti Direttore del Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Ateneo perugino, Francesco Scoppola, Direttore Regionale dei Beni Culturali dell’Umbria, il Sindaco Giuseppe Germani, l’Assessore alla Cultura Vincenzina Anna Maria Martino e Vincenzo Fumi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, istituto sponsor delle ricerche archeologiche, hanno visitato gli scavi e, tra l’altro, affrontato la questione dell’Art Bonus, e di tali interventi anche il sito ufficiale del Comune di Orvieto ne presenta testimonianza.

Dal 31 maggio scorso infatti lo Stato introduce “strumenti concreti ed operativi per sostenere il patrimonio culturale e rilanciare il settore turistico”.

ART-BONUSCon il cosiddetto Art Bonus, infatti, sarà detraibile il 65% delle donazioni che le singole persone e le imprese faranno in favore di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche. A fronte di ciò ci saremmo aspettati un massiccio investimento da parte del Comune, e soprattutto dell’Assessore competente, quello alla Cultura cioè la dott.ssa Martino, nella sensibilizzazione all’utilizzo di questo strumento, con incontri pubblici, la presentazione di un elenco di opere meritevoli (penso al Museo delle Maioliche che già versava in gravi difficoltà) e fare leva sulle tante istituzioni che avrebbero potuto partecipare e contribuire. Questo oltre all’evidente necessità di impostare, assieme al competente Assessore Vincenti, iniziative atte a sostenere il nostro patrimonio attraverso il Cofinanziamento Europeo. Inutile ricordare le tante mozioni ed interrogazioni depositate in tal senso da parte della minoranza in Consiglio, in larga parte bocciate o, semplicemente, inevase.
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No alle difese di ufficio.

Sul sito istituzionale del Comune di Orvieto il Sindaco Giuseppe Germani «replica alle critiche mosse dal M5S al lavoro dell’Assessore alla Cultura, Vincenzina Anna Maria Martino ed afferma: “Come ho già detto in precedenti occasioni, tutti gli Assessori hanno la piena fiducia del Sindaco”.»

drinking wineE giù a snocciolare i tanti “dossier” in campo ed a fare seguire un successivo comunicato della stessa dottoressa Martino, nella sua qualità di Assessore, ricordiamolo, a Sviluppo, Commercio, Artigianato, Agricoltura, Cultura, Grandi Eventi e Marketing Territoriale, in cui ci spiega in dettaglio delle sue recenti attività di partecipazione alla manifestazione Vinitaly; ne invitiamo la piena lettura e ne estraiamo la parte saliente:

«Quella del Comune di Orvieto al Vinitaly è stata una partecipazione importante per incontrare e confrontarci con i produttori locali sui temi che riguardano non solo la produzione e la commercializzazione del vino, ma anche la promozione dell’enogastronomia e del territorio orvietano.

Le vendite del vino, specialmente verso i paesi esteri, sono in aumento e continuano ad aprirsi nuovi mercati nei quali l’Orvieto si sta imponendo con forza. Sicuramente queste buone prospettive di vendita confermano l’eccellenza dell’Orvieto che resta uno tra i vini bianchi più ricercati»

Ora a parte che andare al Vinitaly per incontrare i produttori di vino di Orvieto da parte di un Assessore del Comune di Orvieto, magari a spese dei cittadini di Orvieto tra cui gli stessi produttori, è una roba da monologo di Crozza, dobbiamo necessariamente prendere le distanze dalla difesa d’ufficio che ha voluto fare il primo cittadino a favore della dottoressa Martino.

Maurizio-Crozza1A noi, in questo caso, non interessa quanta carne è stata messa a cuocere, quanta confusione venga fatta per mostrare dinamismo. Noi abbiamo posto domande precise sullo sviluppo della zona di Bardano, nella quale nel frattempo le ditte hanno chiuso e gli operai sono andati a casa e non stanno certo brindando al Vinitaly, e sull’inconsistenza della politica culturale del Comune. Domande rimaste inevase, senza risposta ed a noi spiace vedere un sindaco arrampicarsi sugli specchi a difendere l’indifendibile, Continua a leggere No alle difese di ufficio.

Sviluppo: dopo 4 mesi l’assessore risponde.

Dovremmo ringraziare l’assessore Martino, responsabile per il comune di Orvieto delle aree Sviluppo, Cultura, Commercio, Artigianato, Grandi Eventi e Marketing Territoriale?

La dottoressa Martino ci ha risposto ad una interrogazione a Lei nota sin dal 20 ottobre scorso e concernente sui piani di rilancio del distretto industriale di Fontanelle di Bardano. Dopo 4 mesi pieni finalmente ci ha risposto; sappia l’Assessore che mentre ci pensava la storica Tione è fallita, mentre meditava Electrosys, azienda i cui strumenti hanno permesso il Nobel italiano al CERN, passava di mano al proprio diretto (ex) concorrente, che le lavoratrici ex Sphera ed Mmanifatture si sono federate in cooperativa e l’opzione che avevamo lanciato sul il centro fisico d’Italia è stata utilizzata prima dai privati ed infine se ne è appropriata la più sveglia giunta di Narni.

cultura-3Assessore, responsabile anche dell’impalpabile comparto cultura, si informi che negli stessi mesi si perdeva, pignorato via dalla città, il Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali Orvietane. Era possibile intervenire? In presenza di un assessorato capace noi diciamo di si pensando all’accesso ai fondi dell’Art Bonus. In assenza di una politica culturale purtroppo non ne siamo stati protagonisti, anzi siamo, come Comune di Oriveto, risultati lassisti ed incapaci di attrarre risorse aggiuntive al settore  culturale, neanche per interventi di manutenzione, protezione, restauro di beni culturali. Eppure quel dispositivo (ancora attivo per la programmazione 2016) permette anche di consentire ad un numero di soggetti più ampio, pubblico e privato, di decidere quali investimenti finanziare. Ma un piano, sia pure sommario, non ci è mai stato presentato.

Almeno è stata richiesta la partecipazione della “filantropia” come ultima chanche? L’Art Conservation Project di Bank of America ha un plafond interessante per sostenere gli sforzi dei piccoli borghi come il nostro, e non è certo l’unico fondo interessato all’arte italiana non “mainstream”, non sotto i riflettori della ribalta come Pompei o i musei Fiorentini. Nossignori, quella dell’assessorato è una politica per noi troppo misteriosa ma i risultati ad oggi, per fare una metafora calcistica, sono da esonero dell’allenatore.

Che dire dell’impostazione del Marketing Territoriale e la sua ricaduta al comparto turistico? Oppure della situazione del commercio, sia al dettaglio che le grandi e medie superfici? Quali iniziative per i nostri artigiani? Quali grandi eventi sono attesi? Il Sindaco è stato persino costretto a ricorrere a deleghe ulteriori per gestire le iniziative come Expo, Slow Food ed Aree Interne, ed è stato costretto ad agire in prima persona per partecipare come Capitale Italiana della Cultura, con la città di Todi, al bando del ministero.

Caro Assessore Martino stia serena, oggi non le porremo interrogazioni, si risponda da sola se merita di rimanere al Suo posto.

Centro d’Italia: preso da Vetrya

Negli scorsi mesi abbiamo provato a lavorare nell’interesse della comunità d’imprenditori, anche in crisi, nel distretto industriale di Fontanelle di Bardano proponendo di trasformare la peculiarità che in quel luogo insista il centro d’Italia in un valore aggiunto, posizionando una stele, poi bocciata dalla maggioranza che si faceva latrice di una posizione per la quale era l’impresa a dover fare il primo passo e non l’amministrazione.  A quest’atto amministrativo e giuridico avremmo potuto agganciare una serie di azioni di valorizzazione tra cui la nostra proposta del Centro del Made in Italy.

A queste posizioni di diniego, prontamente, ci siamo rivolti, ai sensi del regolamento del Consiglio Comunale, all’Assessore competente, dottoressa Martino, per sapere come intendesse valorizzare quel distretto industriale, ed ancora non siamo stati degnati di risposta. Specifichiamo che gli assessori hanno 30 giorni per rispondere e che il ritardo si è protratto nonostante le nostre insistenze, perorate anche personalmente, e che è già stato portato all’ordine del giorno in Commissione di Garanzia tale mancanza e che, è doveroso aggiungere, l’alternativa a questa nostra scelta sarebbe stato un esposto al Prefetto con gravi conseguenze per i protagonisti e per l’andamento dell’amministrazione cittadina.

In tutto questo lassismo, nella latitanza della politica di maggioranza, gli imprenditori intanto fanno naturalmente i propri interessi, curando il marketingdella propria azienda, mirando al profitto e lavorando per il benessere della propria filiera. Una delle imprese internazionali punta di diamante del nostro territorio non si è fatta sfuggire la ghiotta occasione di accaparrarsi questa unicità da vantare all’estero. E’ Vetrya, alla cui capacità di fare business facciamo tanto di cappello, ed ecco cosa si vede all’esterno del loro Campus.

WP_20150210_001Sopra questa altissima pietra miliare in stile Google Maps che porta le coordinate del centro della nostra nazione campeggia forse la bandiera italiana o quella del Comune di Orvieto? Continua a leggere Centro d’Italia: preso da Vetrya