Inutile, questo regolamento così come è fatto è soprattutto inutile. E’ “confessionale” nel senso che costringe il Comune o l’organizzatore di eventi all’acquisizione del parere della Curia Vescovile e dell’Opera del Duomo (di entrambi) per poter avere l’autorizzazione all’uso della Piazza di tutti i cittadini, e questo non va bene; inoltre, a nostro avviso, è scritto in maniera maldestra, e questo è molto più grave.
Il giudizio sul nuovo “Regolamento per l’uso ed il decoro di Piazza Duomo” è quindi lapidario. L’assessore Vincenti non ha lavorato come si dovrebbe, anzi ha commesso gravi errori, scelte politiche opinabili come quelle del subordinare un bene pubblico ad enti religiosi confessionali e lasciato gravi lacune. Siamo d’accordo che sia necessario regolare l’uso ed il decoro di questa importante piazza, ma non certo in questo modo; solo per questo non abbiamo dato un giudizio negativo in Consiglio, ma l’astensione nella previsione che a brevissimo dovremmo metter mano a numerose modifiche per rendere Piazza del Duomo fruibile in modo vitale e pulsante, nell’interesse di tutti i cittadini e del territorio.
Si tratta di un regolamento scritto in maniera maldestra perchè ci sono continui rimandi all’arbitrio ed alla discrezionalità della Giunta od a criteri (come quello di sobrietà dell’art. 11 o quello della volgarità all’art. 7) assolutamente attinenti alle sensibilità personali del funzionario “controllore”.
«Siamo in palese contraddizione con ogni standard qualitativo della pubblica amministrazione moderna, del dettato costituzionale e dei principi uniformatori dell’Unione Europea. Stiamo nuovamente dando alla burocrazia ed ad enti esterni alla rappresentanza cittadina margini decisionali “imbarazzanti” sulle cose pubbliche e potere sanzionatorio non disciplinato da criteri oggettivi.
In pratica, oltre a ricopiare le norme vigenti, e ci mancherebbe altro, si vede benissimo che non si stabiliscono regole, ma piuttosto si indicano i mezzi d’ostacolo che l’Amministrazione può decidere di porre, applicando le regole “alla lettera” per alcuni ed “interpretandole” per altri. Straordinario poi il potere di veto degli enti confessionali il cui parere, previsto sin dal primissimo articolo del regolamento, è necessario all’avvio di ogni pratica “non religiosa” (sic!) e non tradizionale. Essi però non sono vincolati in alcun modo nei tempi di risposta; infatti, in linea ipotetica, se la Curia o l’Opera del Duomo danno parere negativo un evento, questo, potrebbe essere realizzato comunque ma se uno dei due non rilascia il parere il meccanismo intero, stando alla lettera del provvedimento, si blocca in un’attesa sine die.»
(Lucia Vergaglia, portavoce M5S)

Fin qui un giudizio politico e delle osservazioni tecniche per le quali chiederemo, come spiegato in seguito, i doverosi approfondimenti. Ma troviamo ancora più pesanti le lacune come la mancanza della norma transitoria per le manifestazioni già approvate da tempo ma non ancora realizzate, dato che il regolamento è già entrato in vigore e che quindi sono comunque assoggettate nella realizzazione a queste nuove regole (tecnicamente un dirigente od un funzionario potrebbe revocare gli atti in autotutela bloccando a catena il processo autorizzativo), in questi casi non sono previste ne efficacie retroattive, ne meccanismi di adeguamento in “sanatoria” ne alcuna previsione di comportamento.
Magari non succede nulla ma il regolamento ad oggi resta monco, ed anche questo non va bene e rappresenta un pessimo segnale su come sta lavorando la confusa Giunta Germani tra i suoi numerosissimi, troppi “delegati”, siano essi assessori o consiglieri. A questo si aggiunga che l’inserire in regolamento elementi tecnologici (Art. 4 “l’accesso dei veicoli a Piazza Duomo sarà regolamentato mediante l’utilizzo di sistemi elettronici di sorveglianza e di selezione dei veicoli in transito“) non ancora deliberati e per i quali è necessaria una copertura economica non è il top dell’eleganza istituzionale: va fatto un bando ad evidenza pubblica, in trasparenza, con le relative coperture economiche ben specificate.
Presentiamo quindi tre iniziative:
- un’interrogazione all’Assessore competente, il vicesindaco Cristina Croce, che ha la delega agli affari legali, per capire secondo il Comune, in punta di diritto, se sono esatte le nostre osservazioni ed i nostri timori e se ha intenzione di chiedere integrazioni e rettifiche al regolamento stesso.
- Successivamente, in II Commissione, quella dei regolamenti, chiederemo doverosamente l’audizione dell’Assessore Vincenti, per verificare i margini di modifica e se ritiene di poter accettare delle integrazioni e delle modifiche.
- Infine ricordiamo all’Amministrazione che i regolamenti relativi al centro storico andrebbero, ai sensi della legge regionale 12/2008, inseriti nel Quadro Strategico di Valorizzazione e quindi partecipati ai cittadini ed agli enti a vario titolo coinvolti. Ed anche in questo caso abbiamo già segnalato al city manager, architetto Olivaldese, al Sindaco ed agli assessori competenti la nostra richiesta, urgente, di porre la questione all’Ordine del Giorno.
Siamo davvero spiacenti di dover sollevare questioni simili, considerato che con tutte le forze che ha messo in campo il Sindaco ci si aspettano risultati e semplificazioni, non certo burocrazia e confusione. Speriamo si riesca a metterci rapidamente una pezza, col contributo di tutti.
3 pensieri riguardo “Regolamento Piazza Duomo: Interrogazione all’Assessore Croce ed altre iniziative…”
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