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Ad Orvieto Piazza del Commercio è ancora senza commercio.

IN CINQUE ANNI LA SITUAZIONE DELLA PIAZZA DI ORVIETO SCO È RIMASTA FERMA AL PALO. IL COMMERCIO LANGUE E GLI ATTRATTORI SONO ALTROVE.

Anche i pochi tentativi fatti si sono scontrati con un comune ostile e degli innesti burocratici apparentemente fatti apposta per scoreggiare l’iniziativa privata. Le promesse di Germani sono state disattese ma questo era nell’aria. Anche il tentativo di Lucia Vergaglia di portare la questione delle commissioni per lavorare sul regolamento delle grandi superfici di vendita alimentare è stato reso vano dall’obbligo di farlo passare attraverso il qsv ( il quadro strategico di valorizzazione previsto dalla legge regionale) che però nel frattempo è stato sospeso.

Insomma quella parte del quartiere che era destinato a commercio e servizi è diventato un parcheggio dormitorio.
Aspettiamo adesso le mirabolanti promesse elettorali dei candidati che faranno la carrellata anche ad Orvieto Scalo proponendo soluzioni fantastiche peccato solo che quando lavoravamo per quella parte di territorio nessuno, ci ha sostenuto neanche coloro che oggi si candidano.

Parte tra le polemiche la Consulta per lo Sviluppo Economico

NOI NON CI TIRIAMO INDIETRO DALLE RESPONSABILITÀ E COSÌ ALL’APPROVAZIONE DELLA CONSULTA, CHE NON HA AVUTO IL NOSTRO VOTO, ABBIAMO COMUNQUE DATO IL NOSTRO APPORTO SIN DA SUBITO COME È GIUSTO IN DEMOCRAZIA…

Ma cos’è la democrazia?

È partecipazione, esercizio del diritto dovere di contribuire ai pubblici affari ed è rispetto delle scelte prese a maggioranza così come è rispetto dei contrappesi a favore delle minoranze.
Ed è una pratica riconosciuta da tempi antichi, non una vuota parola.
Significa però che se a maggioranza si decide qualcosa contrario al nostro voto, come questa consulta, poi comunque la si fa, al meglio delle nostre forze.

Non siamo tra bambini che se non riescono ad averla vinta poi incrociano le braccia. E poi vogliamo dirlo che non ci sono solo diritti ma anche e soprattutto doveri?

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Incontro aperto Orvieto Scalo

Il M5S Orvieto, sulla scorta della mozione a 5 stelle per le regole del commercio, approvata all’unanimità a fine aprile scorso dal Consiglio Comunale, ha appena depositato formale richiesta per la convocazione di un incontro pubblico sulla questione “licenze” supermarket e pianificazione strategica dello sviluppo commerciale ad Orvieto scalo nel quale siano invitate le parti sociali interessate, soprattutto in considerazione della riqualificazione di Piazza del Commercio e della recente cessione di Superconti.

La nostra richiesta è di un incontro che sia aperto alla cittadinanza ed alla partecipazione.

Al di la di ogni ulteriore disamina delle questioni relative alle vicende che hanno interessato il quartiere ora è il momento di guardare al futuro e farlo in condivisione con chi il territorio lo vive e ci lavora.

Possiamo certamente rivendicare l’impegno che il M5S Orvieto ha dimostrato in relazione a queste vicende ma non sarà questo titolo di merito a risolvere alcunché.

La situazione d’involuzione di un fiorente punto di riferimento della cittadina che ha visto squalificare il valore di investimenti immobiliari ed attività, che ha sofferto il dramma alluvionale e che è ancora sotto schiaffo va sicuramente gestita da parte della politica, non solo dell’amministrazione, e con la partecipazione più ampia.

Disvalore commerciale, senso d’insicurezza e d’abbandono da parte delle istituzioni, peggioramento della qualità della vita e della disponibilità di prodotti/servizi in zona. Una deriva che possiamo e dobbiamo invertire.

Per questo chiediamo la concreta partecipazione delle forze di maggioranza, opposizione ed extraconsiliari per un confronto con le proposte di cittadini, comitati ed imprese con l’Amministrazione.

Come sempre noi porteremo spirito collaborativo, idee e proposte, senza la pretesa che le nostre soluzioni siano le migliori ma con la volontà di contribuire e far camminare le istituzioni ed i cittadini un pochino più vicini. Crediamo che sia possibile e lavoreremo per riuscirci.

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Cessione Superconti. Tutelare occupazione e commercio.

C’è chi parla di incertezza circa il ricollocamento del personale e delle ditte terze del gruppo Superconti, all’interno di Coop Centro Italia, e c’è ancora aperta la questione della “licenza” da Supermarket di Piazza del Commercio con la necessaria salvaguardia della vivibilità della zona.

E’ necessario ripartire dalla mozione a 5 stelle approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Orvieto il 30 aprile scorso.

Il M5S Orvieto pose la questione non appena vi furono le prime avvisaglie dell’acquisizione della catena Superconti osservando che la situazione quasi monopolio ad Orvieto Scalo da parte di un unico operatore economico non avrebbe certo favorito residenti, l’incremento di posti di lavoro ne incrementato il valore delle superfici immobiliari ed alla fine è riuscito a portarlo in discussione in Consiglio Comunale ottenendo l’unanimità sull’istituzione di una pubblica discussione sulla destinazione di piazza del Commercio e delle licenze supermarket.

E’ arrivato il momento di affrontare quel confronto pubblico interessando anche le forze sociali ed i lavoratori a rischio licenziamento. Continua a leggere Cessione Superconti. Tutelare occupazione e commercio.

QSV: Lettera alla presidente Marini

Perugia abbiamo un problema

All’ennesimo colpo di mano estivo su parcheggi, tariffe e mobilità la cittadinanza ci è abituata, resta delusa, frustrata, magari qualcuno da anche in escandescenze, ma tutto sommato ce lo si aspettava. Quello che non ci si aspettava erano le scuse che sono state una pezza peggiore del buco. Dall’amministrazione da un lato si è detto che non sono mai entrati tanti soldi dai parcheggi a pagamento del Comune e che quindi era necessario crearne di nuovi, anche nel rispetto di quanto avrebbe, a loro avviso, chiesto la cittadinanza nel QSV, cioè nel tavolo partecipativo tutt’ora in corso, per cui dalla Giunta, strano ma vero, hanno deliberato con urgenza di rimuovere le strisce bianche per i residenti e riposizionarle lontano, negli edifici già dichiarati inagibili dell’ex caserma Piave.

Uno stravolgimento del patto partecipativo con i cittadini previsto per i centri storici dalla legge regionale 12 del 2008, i cui contenuti, non ancora portati in sintesi nei tavoli tecnici sono stati “interpretati” o meglio travisati e distillati per infliggere un duro colpo alla fiducia dei cittadini negli strumenti e nei processi partecipativi. Un atto gravissimo ed arrogante per il quale ci vediamo costretti a ricorrere alla sede regionale innanzitutto con una “Lettera Aperta” alla presidente Marini, che ha fatto in campagna elettorale della democrazia e della partecipazione una propria bandiera, in quanto figura istituzionale di garanzia di tutti i cittadini della Regione.

Botta e risposta tra la Vergaglia e la presidente Marini

Alla Cortese Attenzione del
Presidente Regione Umbria
Dott.ssa Catiuscia Marini

e p.c.
P.O.P. Programmazione e pianificazione dei centri storici
Letizia Bruschi

Oggetto: Il travisamento del QSV nella città di Orvieto ed i profili di eccesso di potere e falsa applicazione di legge nei recenti dispositivi autorizzativi in ordine alla mobilità, ai parcheggi ed alle tariffe nel centro storico orvietano.

Egregio Presidente,
L’art. 62 della legge regionale 21 gennaio 2015, n. 1 “Testo unico governo del territorio e materie correlate” recepisce le disposizioni dell’art. 4 della l.r. 12/2008 che istituisce il Quadro Strategico di Valorizzazione del centro storico e stabilisce che i Comuni con popolazione superiore a diecimila abitanti o con il centro storico di estensione superiore a quattordici ettari di superficie territoriale redigano il Quadro Strategico di Valorizzazione (QSV). Durante la redazione di tale piano aggiornato, tra il termine delle rituali sessioni di partecipazione con dibattito e l’atteso e previsto istituirsi dei tavoli tematici, con una disinvolta e, soprattutto, spregiudicata interpretazione di quanto parzialmente emerso dal processo ancora incompleto, l’Assessore alla mobilità Andrea Vincenti ha inteso presentare una delibera “urgente” della giunta tutta, la numero 159 del 2015, in un incontro riservato il giorno 23 luglio ultimo scorso ad una selezionata e ristretta parte delle opposizioni (non la scrivente), ed il giorno 24 alla stampa cittadina. Tale deliberazione, era stata approvata e resa esecutiva però due settimane prima, il giorno 10 luglio, e conteneva dettami articolati in relazione alla mobilità, ai parcheggi ed alle tariffe nel centro storico orvietano, la cui urgenza, non altrimenti motivata, appare essere la sola messa a bilancio di nuovi introiti previsionali.

Tale impulso amministrativo stravolge di fatto il senso e la lettera della legge istituente i Quadri Strategici di Valorizzazione e lascia emergere tra la cittadinanza lo sconforto ed il senso d’inutilità della partecipazione alle iniziative come il QSV che, testualmente, vengono descritte oggi come quelle che “tanto poi fanno quello che vogliono”. Stiamo parlando di cittadini dei quali Ella si è resa garante nel senso più ampio del termine nelle recenti elezioni regionali, ed in particolare di quella sempre più risicata parte della popolazione che ha avuto fiducia nelle istituzioni ed ha inteso contribuire a vario titolo alla vita cittadina tramite gli strumenti ed i processi previsti dalla legge regionale 12 del 2008.

Al di la delle critiche di merito al contenuto deliberato il 10 luglio, che codesta opposizione porterà avanti nelle sedi appropriate e nella propria azione politica, ciò che evidenziamo da un lato è la necessità che si levi la Sua voce a tutela della cittadinanza, tutta, i cui diritti (a nostro avviso) sono stati lesi e dall’altro è il forte profilo di eccesso di potere e di falsa applicazione di legge emerso in questo atto che, se non ritirato in autotutela, espone a pesanti censure un Comune già legato alle verifiche per lo stato di pre dissesto e per il quale, in anticipo su potenziali interventi di altre autorità, reputiamo valga la pena tentare di chiedere il Suo intervento, anche quale parere pro veritate, in ordine alla natura partecipativa non derogabile del QSV.

Tanto chiediamo nel pieno e concreto rispetto della normativa, della gerarchia istituzionale e dei principi di leale collaborazioni tra istituzioni.

Augurando buon lavoro porgiamo i nostri saluti

Lucia Vergaglia, gruppo consiliare M5S
Città di Orvieto

Uno scandalo il parcheggio-discarica del centro storico di Orvieto

Dopo una campagna elettorale nella quale l’ex caserma Piave veniva presentata dall’allora candidato Germani come un fiore all’occhiello da valorizzare, ed intorno alla quale vi sono le speranze dei cittadini e tantissimi progetti di rilancio inascoltati, l’amministrazione l’ha trasformata in un parcheggio “discarica”.

Vi si spostano, deportano e scaricano le strisce bianche dei residenti, che non potranno più parcheggiare a Piazza Cahen, si attivano alcuni posti “disco”, essenzialmente a servizio di chi va negli uffici comunali adiacenti ad esempio a pagare le multe, e cento posti a pagamento pagabili, udite, tramite smartphone tanto per ignorare del tutto le proposte del Qsv di usare un sistema che “riconosca” i residenti e gli abitanti delle zone limitrofe come la tessera sanitaria per i lettori magnetici che già abbiamo,  e portare avanti un idea esclusiva dell’amministrazione per la quale già avevano chiesto, ahinoi, i preventivi.

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«Ricordiamo bene che la piazza d’armi dell’ex caserma era il parcheggio degli orvietani, un parcheggio gratuito, reso indisponibile per “piazzare” gli abbonamenti ai parcheggi sotterranei di via Roma in quegli anni che ad Orvieto non si era ancora partiti con la differenziata che c’è oggi, con i camion piccoli che girano il centro storico e che portano la spazzatura raccolta ai camion grandi in attesa sia nella stessa piazza d’armi, come fossero delle discariche mobili a cielo aperto, sia all’ingresso dell’ex caserma in via della stazione dove il lato entrando a destra è da tempo un coacervo di olezzi. Uno schifo che i turisti in visita conosceranno come primo ed ultimo profumo della città» Così commenta Lucia Vergaglia, capogruppo del M5S, alla lettura del dispositivo appena pubblicato «E’ uno scandalo poi che in barba alla tanto vantata partecipazione del Qsv, in cui nessuno si è mai sognato di proporre niente di simile, vengano presentate in un tavolo tecnico ristretto, a cui non siamo stati invitati soluzioni così invasive e per nulla condivise. E’ uno scandalo che ai pochi politici dell’opposizione invitati sia stata presentata questa delibera della giunta già esecutiva sin dal giorno 10 luglio, altro che Qsv, altro che partecipazione. E’ uno scandalo l’arroganza con cui si stravolgono le regole ed il rispetto istituzionale ed è scandaloso che le decisioni di giunta esecutive vengano pubblicate a giochi fatti due settimane dopo. E la chiamano trasparenza amministrativa? Io la chiamo paura del confronto. Quanto ai concittadini trattati come sacchetti e sballottati per mezza città, giustamente ammorbati ed infuriati per l’ennesimo colpo di mano estivo, non posso che esortare alla calma ed a richiedere ai propri rappresentanti della maggioranza di rispettare, senza interpretazioni strumentali e fantasiose, le esigenze esposte nei momenti di partecipazione come il Qsv. Noi del Movimento 5 stelle dall’opposizione prenderemo misure ed iniziative per limitare i danni, ma chi ha dato forbici e stoffa a questa maggioranza si renda conto dei danni che stanno facendo e se ne ricordi sempre.»

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QSV e questioni “animali”

Il Quadro Strategico di Valorizzazione è uno degli strumenti partecipativi del Comune di Orvieto, nasce da una legge regionale del 2008, e serve a raccogliere proposte dai cittadini, dalle rappresentanze d’interessi come commercianti, residenti, operatori del turismo e simili, e, naturalmente, dai gruppi politici. In anticipo su tutti, con grande pratica di questo tipo di strumento e grande conoscenza della legge regionale, il Pd ha presentato infatti un piano completo presentandolo in una sede storica con una impostazione costosa ed oratori professionisti, a seguire il M5S ha presentato, senza spendere un euro, una serie di interventi condivisi con cittadini su aree specifiche per poter poi discutere ed integrare un progetto d’insieme da far approvare in QSV e poi al Consiglio Comunale.

Nei prossimi giorni e nei tavoli appositi si metteranno insieme i punti e si evidenzieranno le questioni affrontate. E’ nostra intenzione però far integrare anche questioni “dimenticate” dai successivi ordini del giorno negli incontri pubblici e quindi tralasciate dalla discussione pubblica ma non dai tavoli di natura esecutiva.

regolamento animali orvieto 5 stelleIniziamo da un punto importante in cui la valorizzazione del centro storico di Orvieto, e quindi lo scopo principale del QSV stesso, s’interseca con le esigenze di residenti, commercianti e turisti ovvero il rapporto con gli animali. Individuare le migliori strategie d’integrazione delle proposte con il nuovo regolamento sugli animali, gestire la situazione delle deiezioni canine pubblicizzando ai turisti stranieri il regolamento con opportuna cartellonistica, prevedere dei cartelli d’avviso sul non lasciare gli animali nelle auto in sosta sono solo alcuni degli esempi di quanto con senso civico si deve esplorare e mettere a disposizione per un progetto davvero completo ed efficace per tutta la cittadinanza e nell’interesse di tutto il territorio.

In termini di sviluppo economico la disponibilità dei servizi agli animali è un fattore chiave per il successo turistico, così come la preclusione agli animali può recar danno come l’anno scorso, appena insediato, poté sperimentare il Sindaco Germani costretto a scusarsi in diretta sulla Rai e promettere la rimozione dei cartelloni di divieto d’ingresso ai cani affissi agli accessi della città.

In termini di vivibilità sono moltissimi residenti e commercianti chiedono di intervenire in questi ambiti e segnalano le tante mancanze che andremo ad integrare.

In termini di equilibrio e sostenibilità dei progetti legati al QSV non possiamo fare altro che registrare che il non prendere in considerazione le esigenze dei nostri amici animali significa il non prendere in considerazione le esigenze dei loro compagni di vita, dei loro padroni o, meglio, della loro famiglia umana. Comunque la si pensi un bambino padroncino di un alano, un non vedente accompagnato da un pastore tedesco, una signora che passa il tempo con dei soriani a pelo corto sono cittadini le cui esigenze vanno contemplate per avere prospettive e resilienza, per non guardare solo gli interessi dei più chiassosamente visibili. Sono un pezzo di quel tutto che è la comunità del territorio, e spesso non hanno possibilità di autorappresentazione, ma ciò non significa che non esistono.

Veniamo alla contingenza attuale: la denuncia più sentita di questi giorni di gran caldo, quella da cui partiremo, è la mancanza di una cartellonistica che indichi esplicitamente di non lasciare gli animali incustoditi in auto nei parcheggi, cosa che, aggiungono i cittadini, probabilmente potrebbe risparmiare anche le pericolose distrazioni che in qualche caso hanno coinvolto, invece che il padrone col cane, genitori con i figli piccoli. Senza eccedere in catastrofismi sicuramente la nostra sensibilità c’impone di raccogliere questo tipo di segnalazioni e riproporle per la discussione, l’approfondimento ed eventualmente l’approvazione.

Non lasciare i cani in auto al caldoSiamo certi che anche la sensibilità di molti consiglieri di maggioranza ed opposizione converrà su queste iniziative senza che sia necessario impegnare il Consiglio Comunale su questioni così ampiamente condivise, orientate benessere comune e di così limitato impegno economico.

Trasporto pubblico: la visione del M5S

Tra i documenti fondanti del M5S nazionale c’è la “Carta di Firenze” che dal 2009 è il sintetico punto di riferimento per i programmi comunali dei tanti Meetup e delle Liste Civiche Certificate, cioè quelle ufficialmente parte del MoVimento, come la nostra Orvieto 5 Stelle.

La mobilità pubblica è una delle basi su cui costruire la vita e lo sviluppo sostenibile dei Comuni ed è il collegamento trasversale alla capacità delle amministrazioni di operare delle politiche di presenza sanitaria, per il lavoro, per l’inclusione sociale dei soggetti svantaggiati, per la scuola, per il turismo, per lo sport e per il commercio. Non c’è quasi alcun aspetto della vita cittadina che non comprenda la variabile della mobilità tra i fattori di efficacia o di insuccesso della politica.

Di motivi d’insuccesso ne vediamo molti, le auto parcheggiate in doppia fila fuori scuola a Ciconia, allo Scalo, a Sferracavallo, a Canonica ed al Centro Storico sono la plateale denuncia dell’inefficacia della mobilità pubblica legata all’istruzione. I negozi chiusi e con la scritta “fittasi” ingiallita dagli anni al Borgo, al Corso Cavour ed al Fanello, cioè nei poli di attrazione commerciale cittadina, non indicano lo stesso problema?

Nello spazio partecipativo previsto dalla legge regionale del 2008 per la valorizzazione dei centri storici, il cosiddetto QSV, il MoVimento 5 Stelle sta depositando delle proposte per la discussione e l’approfondimento anche sul trasporto pubblico.

mobility

In particolare a nostro avviso va ripresa nettamente in considerazione la possibilità di ragionare sugli “autobus del commercio”, con corse che siano organizzate in funzione dei mercati rionali con arrivi nei pressi delle aree di mercato a secondo dei giorni (al Centro il giovedì ed il sabato, allo Scalo ed a Ciconia il martedì) e che inoltre preveda fermate al Borgo, a piazza del Commercio, all’interno del Fanello, e più in generale nei luoghi di concentrazione dei negozi al dettaglio. Quanto al centro storico, oggetto di un’annosa discussione sulle navette/circolari che ruotano all’esterno del centro ignorando completamente Corso Cavour (regolarmente invaso però da auto e furgoni di vario genere e dimensioni) abbiamo proposto nuovamente che i pollicini transitino e permettano le fermate lungo il corso stesso che nei tempi antichi era la via dei mercanti. L’Obbiettivo è duplice: ridurre la pressione delle auto al centro dando la possibilità ai cittadini di raggiungere i commercianti, dando loro, al tempo stesso, la chanche, la possibilità, di essere visti dal turista in visita e non letteralmente scavalcati come accade adesso.

trasporto pubblicoFondamentale poi è il recupero delle frazioni pressoché scollegate come Canale, ormai sempre più isolata e con i pochi collegamenti superstiti gestiti dall’ente laziale non da quello umbro. Questo con le conseguenti difficoltà d’informazione per l’utenza in attesa su eventuali ritardi e soppressione di corse.

Va inoltre data nel biglietto la possibilità del trasporto bici in quelle parti del territorio con grande dislivello (dallo Scalo alla Rupe, da Ponte del Sole a Sugano, a Rocca Ripisena, Prodo ecc…)

E i soldi?

Noi reputiamo che una convenzione parcheggi a pagamento (inclusi quelli a lunga permanenza come il piazzale della Stazione che potrebbe andare ad un euro al giorno sul modello di quello di Orte, e con una tariffa simbolica, ad esempio, dell’ordine di dieci euro mese per chi ha l’abbonamento ferroviario) biglietto dell’autobus possa introitare fondi ulteriori e che la gestione diretta della funicolare e di un servizio sostitutivo serale possano mettere in moto un circuito della mobilità pubblica virtuoso e che porti ricadute positive sull’economia e sulla vita sociale orvietana, contribuendo a tener vive quelle attività che rappresentano posti di lavoro e l’immagine di una cittadina sana e vitale.

La Rupe in Mobilità

In Umbria, ai sensi della vigente legge regionale del 2008, per le politiche nei centri storici sono previste delle metodiche partecipative che si chiamano QSV (Quadri Strategici i Valorizzazione).

In parole semplici i QSV sono degli incontri e dei tavoli d’approfondimento, aperti ai contributi, per redigere una proposta il più possibile condivisa tra amministrazione, soggetti portatori di interessi (associazioni, categorie, partiti ecc…) e cittadini. Non è esattamente la “Democrazia Diretta” che dal M5S auspichiamo ma è un passo avanti rispetto al puro confronto tra rappresentanti votati e tecnici e permette entro certi limiti a tutti i cittadini d’intervenire al più alto livello.

Come cittadini tra i cittadini, senza la pretesa di avere gli appoggi di gruppi di studio e di focus group come hanno inteso fare le segreterie di alcuni partiti, abbiamo semplicemente discusso e sposato la proposta dell’ex candidato M5S David Tordi, cittadino orvietano. Questa è diventata la nostra proposta per la viabilità locale da discutere nei tavoli di lavoro, questo il nostro contributo al QSV che sarebbe stato semplice arricchire di dettagli, problematiche riscontrate e proposte di soluzione, come quelli segnalati negli incontri da Silvio Torre e Lucia Vergaglia, ma che semplicemente individua la nostra visione del centro storico: arterie tangenziali, accessi per i residenti, isole logistiche di carico/scarico, equidistanza dal centro e, come chicca, uso della tessera sanitaria per il riconoscimento dei cittadini residenti ad Orvieto fuori centro storico (e paesi limitrofi) e l’accesso scontato ai parcheggi.

Come sempre siamo aperti al confronto ed alla valutazione di ogni proposta, e non ci tiriamo indietro portando idee e soluzioni.

Tordi M5S: Proposta QsV viabilità

Qui di seguito il dettaglio della proposta: Continua a leggere La Rupe in Mobilità

Regolamento Piazza Duomo: Interrogazione all’Assessore Croce ed altre iniziative…

Inutile, questo regolamento così come è fatto è soprattutto inutile. E’ “confessionale” nel senso che costringe il Comune o l’organizzatore di eventi all’acquisizione del parere della Curia Vescovile e dell’Opera del Duomo (di entrambi) per poter avere l’autorizzazione all’uso della Piazza di tutti i cittadini, e questo non va bene; inoltre, a nostro avviso, è scritto in maniera maldestra, e questo è molto più grave.
Il giudizio sul nuovo “Regolamento per l’uso ed il decoro di Piazza Duomo” è quindi lapidario. L’assessore Vincenti non ha lavorato come si dovrebbe, anzi ha commesso gravi errori, scelte politiche opinabili come quelle del subordinare un bene pubblico ad enti religiosi confessionali e lasciato gravi lacune. Siamo d’accordo che sia necessario regolare l’uso ed il decoro di questa importante piazza, ma non certo in questo modo; solo per questo non abbiamo dato un giudizio negativo in Consiglio, ma l’astensione nella previsione che a brevissimo dovremmo metter mano a numerose modifiche per rendere Piazza del Duomo fruibile in modo vitale e pulsante, nell’interesse di tutti i cittadini e del territorio.
Si tratta di un regolamento scritto in maniera maldestra perchè ci sono continui rimandi all’arbitrio ed alla discrezionalità della Giunta od a criteri (come quello di sobrietà dell’art. 11 o quello della volgarità all’art. 7) assolutamente attinenti alle sensibilità personali del funzionario “controllore”.

«Siamo in palese contraddizione con ogni standard qualitativo della pubblica amministrazione moderna, del dettato costituzionale e dei principi uniformatori dell’Unione Europea. Stiamo nuovamente dando alla burocrazia ed ad enti esterni alla rappresentanza cittadina margini decisionali “imbarazzanti” sulle cose pubbliche e potere sanzionatorio non disciplinato da criteri oggettivi.

In pratica, oltre a ricopiare le norme vigenti, e ci mancherebbe altro, si vede benissimo che non si stabiliscono regole, ma piuttosto si indicano i mezzi d’ostacolo che l’Amministrazione può decidere di porre, applicando le regole “alla lettera” per alcuni ed “interpretandole” per altri. Straordinario poi il potere di veto degli enti confessionali il cui parere, previsto sin dal primissimo articolo del regolamento, è necessario all’avvio di ogni pratica “non religiosa” (sic!)  e non tradizionale. Essi però non sono vincolati in alcun modo nei tempi di risposta; infatti, in linea ipotetica, se la Curia o l’Opera del Duomo danno parere negativo un evento, questo, potrebbe essere realizzato comunque ma se uno dei due non rilascia il parere il meccanismo intero, stando alla lettera del provvedimento, si blocca in un’attesa sine die.»

(Lucia Vergaglia, portavoce M5S)

#NonCiFermateTour
Immagine dal #NonCiFermateTour del 2014

Fin qui un giudizio politico e delle osservazioni tecniche per le quali chiederemo, come spiegato in seguito, i doverosi approfondimenti. Ma troviamo ancora più pesanti le lacune come la mancanza della norma transitoria per le manifestazioni già approvate da tempo ma non ancora realizzate, dato che il regolamento è già entrato in vigore e che quindi sono comunque assoggettate nella realizzazione a queste nuove regole (tecnicamente un dirigente od un funzionario potrebbe revocare gli atti in autotutela bloccando a catena il processo autorizzativo), in questi casi non sono previste ne efficacie retroattive, ne meccanismi di adeguamento in “sanatoria” ne alcuna previsione di comportamento. Continua a leggere Regolamento Piazza Duomo: Interrogazione all’Assessore Croce ed altre iniziative…