Il Quadro Strategico di Valorizzazione è uno degli strumenti partecipativi del Comune di Orvieto, nasce da una legge regionale del 2008, e serve a raccogliere proposte dai cittadini, dalle rappresentanze d’interessi come commercianti, residenti, operatori del turismo e simili, e, naturalmente, dai gruppi politici. In anticipo su tutti, con grande pratica di questo tipo di strumento e grande conoscenza della legge regionale, il Pd ha presentato infatti un piano completo presentandolo in una sede storica con una impostazione costosa ed oratori professionisti, a seguire il M5S ha presentato, senza spendere un euro, una serie di interventi condivisi con cittadini su aree specifiche per poter poi discutere ed integrare un progetto d’insieme da far approvare in QSV e poi al Consiglio Comunale.
Nei prossimi giorni e nei tavoli appositi si metteranno insieme i punti e si evidenzieranno le questioni affrontate. E’ nostra intenzione però far integrare anche questioni “dimenticate” dai successivi ordini del giorno negli incontri pubblici e quindi tralasciate dalla discussione pubblica ma non dai tavoli di natura esecutiva.
Iniziamo da un punto importante in cui la valorizzazione del centro storico di Orvieto, e quindi lo scopo principale del QSV stesso, s’interseca con le esigenze di residenti, commercianti e turisti ovvero il rapporto con gli animali. Individuare le migliori strategie d’integrazione delle proposte con il nuovo regolamento sugli animali, gestire la situazione delle deiezioni canine pubblicizzando ai turisti stranieri il regolamento con opportuna cartellonistica, prevedere dei cartelli d’avviso sul non lasciare gli animali nelle auto in sosta sono solo alcuni degli esempi di quanto con senso civico si deve esplorare e mettere a disposizione per un progetto davvero completo ed efficace per tutta la cittadinanza e nell’interesse di tutto il territorio.
In termini di sviluppo economico la disponibilità dei servizi agli animali è un fattore chiave per il successo turistico, così come la preclusione agli animali può recar danno come l’anno scorso, appena insediato, poté sperimentare il Sindaco Germani costretto a scusarsi in diretta sulla Rai e promettere la rimozione dei cartelloni di divieto d’ingresso ai cani affissi agli accessi della città.
In termini di vivibilità sono moltissimi residenti e commercianti chiedono di intervenire in questi ambiti e segnalano le tante mancanze che andremo ad integrare.
In termini di equilibrio e sostenibilità dei progetti legati al QSV non possiamo fare altro che registrare che il non prendere in considerazione le esigenze dei nostri amici animali significa il non prendere in considerazione le esigenze dei loro compagni di vita, dei loro padroni o, meglio, della loro famiglia umana. Comunque la si pensi un bambino padroncino di un alano, un non vedente accompagnato da un pastore tedesco, una signora che passa il tempo con dei soriani a pelo corto sono cittadini le cui esigenze vanno contemplate per avere prospettive e resilienza, per non guardare solo gli interessi dei più chiassosamente visibili. Sono un pezzo di quel tutto che è la comunità del territorio, e spesso non hanno possibilità di autorappresentazione, ma ciò non significa che non esistono.
Veniamo alla contingenza attuale: la denuncia più sentita di questi giorni di gran caldo, quella da cui partiremo, è la mancanza di una cartellonistica che indichi esplicitamente di non lasciare gli animali incustoditi in auto nei parcheggi, cosa che, aggiungono i cittadini, probabilmente potrebbe risparmiare anche le pericolose distrazioni che in qualche caso hanno coinvolto, invece che il padrone col cane, genitori con i figli piccoli. Senza eccedere in catastrofismi sicuramente la nostra sensibilità c’impone di raccogliere questo tipo di segnalazioni e riproporle per la discussione, l’approfondimento ed eventualmente l’approvazione.
Siamo certi che anche la sensibilità di molti consiglieri di maggioranza ed opposizione converrà su queste iniziative senza che sia necessario impegnare il Consiglio Comunale su questioni così ampiamente condivise, orientate benessere comune e di così limitato impegno economico.