La proposta M5S Orvieto sui rifiuti

Argomento pregnante di questi giorni con scambi di accuse reciproci e confronti serrati tra le forze politiche sia in regione che nella zona calda di Orvieto, all’ombra della discarica più grande della regione.

Venuto al galla il bubbone dell’inceneritore la discussione si è spostata con i detrattori della cosiddetta Strategia Rifiuti Zero, fautori dell’economia circolare, sul livello di proposta. A corto di argomenti tra chi cerca un improbabile ritaglio di giornale di tanti anni fa in cui un chimico dice che una discarica è più pericolosa di un inceneritore e chi, non senza invettive personali ed accuse di scarsa serietà (o peggio), ci accusa di non avere idea di come risolvere il problema e per questo diciamo sempre no… dobbiamo davvero chiarire le cose? Non lo sanno tutti che siamo per l’economia circolare edi rifiuti zero? Va bene. Qui di seguito uno schemino facile facile.

strategia rifiuti zero orvietoPrimi passi:

Innanzitutto in pieno spirito cinque stelle i primi passi sono quelli della riduzione, del riciclo e del riuso. Azioni educative e pratiche come le misure sugli imballaggi e l’abuso di carta. Il professore americano Paul Connet, teorico della strategia rifiuti zero, afferma: “Se non possiamo riusarlo, riciclarlo o compostarlo, l’industria non dovrebbe produrlo e noi non dovremmo comprarlo. Nel XXI secolo abbiamo bisogno di una migliore progettazione industriale e di una migliore educazione al consumo.”

L’approccio allo smaltimento:

La parte avanzata e moderna del mondo punta sempre di più sul trattamento meccanico biologico (TMB) questo perchè da anni appare essere il più efficiente sistema di smaltimento dei rifiuti. Così flessibile da permettere di guardare avanti e non dover valutarne un post-mortem della struttura. Infatti gli impianti sarebbero ancora utili persino se si raggiungesse un ipotetico 100% di raccolta differenziata. La proposta di inceneritore+discarica, quella della polemica di questi giorni e promossa da Amici della Terra, nel caso di una differenziata particolarmente efficiente diventa antieconomica perchè l’inceneritore andrebbe alimentato a combustibile o spento, e quindi in prospettiva non punta affatto al miglioramento della qualità della gestione dei rifiuti.
Con il TMB, la nostra proposta, il residuo delle raccolte differenziate entra nell’impianto e viene separato meccanicamente in diversi flussi (relativi ai vari materiali presenti: vetro, metalli, plastiche…). La parte organica separata dal residuo inorganico è ulteriormente separata per sottoporla in parte al compostaggio (per creare un compost per riempimenti e opere di copertura di discariche) e in parte alla digestione anaerobica per produrre biogas (impiegato come combustibile). Alla fine del processo rimane una piccola frazione residua da mettere in discarica (attualmente stimabile in un 9% di tutti gli RSU). Ma tale frazione è inerte, 10 volte meno inquinante del caso degli RSU (rifiuti solidi urbani) non trattati nelle discariche tradizionali. E sviluppi contemporanei stanno presentando prospettive di riutilizzo anche per esso.


Maurizio Pallante nel 2008 già illustrava le differenze tra i metodi di smaltimento rifiuti

Criticità:

L’anomalia tutta italiana del TMB è che qui da noi non viene usato come alternativa agli inceneritori ed alle discariche di massa ma in simbiosi con esse per produrre CSS (Combustibili Solidi Secondari) per gli inceneritori stessi. Quindi in Italia possiamo trovare rapporti come quello dell’Ispra che pur ammettendo che il sistema è efficiente segnalano che alla fine il materiale separato finisce in discarica od in inceneritore per la maggior parte; succede in pratica i detrattori del TMB citano quel rapporto a vanvera e dicono che la tecnologia in se non serve a nulla. Cosa rispondere a questi detrattori? Che il fosforo per il corretto sviluppo cerebrale non serve a nulla se invece di assumerlo lo usi come fertilizzante per l’erba gatta?

La questione della legalità:

I rifiuti sono una ricchezza che fa gola non solo alla criminalità organizzata (che col compostaggio, col riciclo non guadagna) sia alle aziende che si sono lanciate nel business degli inceneritori. Solo questa estate sono state date alle fiamme 30 aziende e depositi destinati al TMB ed alla differenziata, una cosa mai vista e sulla quale la magistratura e le forze dell’ordine devono fare luce al più presto.

Nel Comune di Orvieto:

Il tema dello smaltimento è regionale e nazionale, i nostri portavoce sono in campo, ma non sono al governo. Avremmo sennò risolto il problema in pochi mesi, diffuso il trattamento a freddo sul territorio, spento gli inceneritori ed applicato la tariffa puntuale sull’indifferenziata. Nelle competenze comunali dove operiamo proponiamo forti riduzioni alla fonte con le iniziative di riduzione di produzione dei rifiuti come lo stop allo spreco (i cosiddetti mercati dell’ultimo minuto per i prodotti in scadenza), iniziative di riuso come la promozione dei pannolini lavabili (con un risparmio di una tonnellata di rifiuti per ogni bambino e scusate se è poco), iniziative di trasparenza come l’Osservatorio “Le Crete” (progetto che non abbandoneremo solo perchè alcune forze politiche hanno tentato di strumentalizzarlo) e soprattutto iniziative di Stop agli Inceneritori: il M5S Locale è l’unica forza politica che ha presentato una moratoria alla costruzione di inceneritori, perchè prevenire è meglio che curare, e spiegato con lettera aperta anche ai cittadini che non sono del MoVimento, in piena trasparenza, quali sono le nostre priorità in tema ambientale. Faremo ancora di più ed apriremo una stagione di confronto sul futuro di “Le Crete” partendo dalla promozione di un’idea moderna della gestione del ciclo dei rifiuti, più pulita ed efficace cominciando proprio dal Trattamento Meccanico Biologico.

Trasparenza, chiarezza, rigore ed anche tensione morale sono punti di riferimento del MoVimento 5 Stelle. E non da oggi. Già nella presentazione ufficiale della lista M5S Orvieto, a Palazzo dei Sette, Lucia Vergaglia diceva parole molto chiare sulle allora vaghe voci a favore dell’inceneritore (min 9.45 del video) il tutto dopo una presentazione dei danni degli inceneritori alla salute fatta da Gioverni Ghirga dell’ISDE (Associazione Medici per l’Ambiente) nella quale si concentrava in special modo negli effetti sui bambini. Una presentazione a dir poco agghiacciante. No grazie, niente inceneritore qui, lo diciamo da prima di entrare, lo diremo sempre.


Minuto 9.45

No Inceneritori sul nostro territorio e sostegno all’iniziativa Rifiuti Zero.