OGGI UN CITTADINO ORVIETANO CI HA CHIESTO COME MAI SIAMO NETTAMENTE CONTRO GLI INCENERITORI MENTRE ALCUNI STATI RICCHI SONO A FAVORE… BEH… SEMPLICEMENTE SIAMO PER UN AMBIENTE PULITO E SANO.
di Sergio Costa, ministro per l’ambiente.
Oggi in tutto il mondo si celebra una pratica semplice quanto rivoluzionaria: il riciclo.
Nel passato considerata un’attività utile ma marginale, fin dai primi giorni del mio governo ho voluto renderla centrale per rivoluzionare non soltanto il paradigma ambientale ma anche economico del Paese.
Come?
Innanzitutto ho creato una competenza specifica sull’economia circolare nel Ministero dell’Ambiente. Sembra una piccola cosa, invece è importantissimo.
Fino ad oggi tutti ne parlavano ma senza una vera e propria competenza ministeriale erano tutte parole al vento: non esisteva una politica strutturale, capacità di spesa, e neanche una cabina di regia sul “chi fa cosa”. Bene, dal 10 agosto di quest’anno tutto questo esiste.
Dal giorno dopo ho insediato una task force di esperti per scrivere più decreti End of Waste possibili: voglio che pannolini, pneumatici, scarti di lavorazione dell’edilizia, plastiche miste… tanti più rifiuti possibile, smettano di essere considerati tali per diventare nuova materia creando quindi una nuova economia e, anche, più posti di lavoro.
MODELLO TREVISO PER L’ITALIA: PIÙ LAVORO, MENO INCENERITORI. LA RISPOSTA ALLA POLITICA CHE SI ARRENDE ED A QUEL FINTO AMBIENTALISMO CHE COPRE INTERESSI ED INDUSTRIE.
Questo è il “modello Treviso” sui rifiuti urbani previsto nel Contratto di Governo. Un modello pubblico che coniuga ambiente, salute e nuovi posti di lavoro e che va portato pure in Umbria ed ad Orvieto. Che ha guidato il Veneto al 70% di raccolta differenziata permettendo di cancellare 4 inceneritori e chiudere tantissime discariche con riduzione e raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale, più ricicli e meno paghi.
Oggi la provincia di Treviso differenzia l’85% e punta al 96% entro il 2023. Con raccolta differenziata porta a porta e impianti avanzati di trattamento meccanico biologico, recupero e riciclo materia, compostaggio, investimenti per l’ulteriore riduzione del “secco non riciclabile”, in tutta Italia si possono creare centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Il riciclo unisce le comunità. Inceneritori e discariche le dividono.
Ancora modifiche in peggio delle condizioni per la gestione del problema spazzatura ad Orvieto. La distribuzione dei sacchetti per le utenze private annunciata in questi giorni sta già causando svariate segnalazioni di completa insoddisfazione della Cittadinanza in merito al metodo di distribuzione.
Famiglie ed anziani dovranno accodarsi nella lontana zona industriale di Fontanelle di Bardano, nonostante le condizioni meteo invernali, in un’area non direttamente coperta da mezzi pubblici le cui strade nascono per trasporto merci con camion ed autoarticolati. Continua a leggere Ancora problemi di gestione del ciclo rifiuti→
Ieri abbiamo anticipato, per primi, la notizia del concreto rischio che negli impianti e nella discarica di Le Crete potessero essere conferiti i rifiuti urbani dell’emergenza romana. Nel farlo abbiamo indicato la nostra posizione in tre punti da attuare immediatamente ed in una operazione verità volta ad attribuire le responsabilità per le quali i cittadini del territorio si sono trovati privati della possibilità di opporsi ad un simile progetto. Pensavamo fosse tutto chiaro.
Ci sbagliavamo.
Stamattina hanno a più riprese chiesto un nostro pronunciamento sulla vicenda. Il Sindaco di Orvieto Giuseppe Germani ha fatto pubblicare un lungo articolo, ripreso dalla stampa, che terminava con questo auspicio “Il Sindaco Raggi deve rivedere immediatamente la sua strategia e la sua politica per quanto riguarda i rifiuti. Mi auguro che il Movimento di cui lei fa parte a tutti i livelli prenda immediatamente le distanze da una simile dichiarazione” ed addirittura la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, come riporta invece la stampa, “Ma che siamo su scherzi a parte? Attendo dichiarazioni dei 5 stelle umbri in merito ad Orvieto e Terni”.
In piena trasparenza rispondiamo pubblicamente:
« Nessuna sorpresa dello scatto nervoso del Pd regionale e locale, è comprensibile e fa parte del tentare di cogliere l’occasione per gettare su altri le responsabilità di anni di cattiva gestione. Ci meraviglia invece essere chiamati direttamente in causa dai responsabili delle istituzioni: il Sindaco di Orvieto e la Presidentessa della Regione. Siamo sorpresi perchè entrambi conoscono, o dovrebbero conoscere dato il loro ufficio, l’impegno per l’ambiente che il gruppo consiliare M5S, del quale ho l’onore di essere la portavoce, sta promuovendo in ogni sede ed ad ogni livello. Siamo sorpresi perchè non c’è nulla di anormale nell’azione di Virgina Raggi quando dice di volere verificare i contratti in essere e mettere a servizio di Roma gli impianti di proprietà della controllata comunale Acea SPA. Siamo sorpresi perchè almeno Germani c’era quando la discarica di Le Crete, con gli impianti ed il titolo autorizzativo, fu ceduta per un valore assolutamente misero all’azienda romana senza che la Regione facesse nulla per impedire questa scelleratezza.
E’ chiaro che il gruppo locale ed i cittadini orvietani, che siano o meno del M5S, vogliano scongiurare questa eventualità e sicuramente le proveremo tutte per impedire ad Acea di attivare tutto il potenziale della discarica che a suo tempo il sindaco di Orvieto gli ha ceduto. E’ chiaro che le aperture dell’Assessore Cecchini che ha già parlato di accordi tra le regioni, mentre la propaganda politica ci accusa e distrae i cittadini, ci preoccupi molto. E’ chiaro che se l’unico profilo che emerge è quello della disputa politica non vi sarà spazio per la ricerca di soluzioni immediate ed a lungo termine per la salvaguardia del territorio orvietano.
Per quanto ci riguarda direttamente la nostra posizione è trasparente ed inequivocabile: chiederemo l’immediata modifica al piano regolatore per bloccare il terzo calanco, proponiamo di creare un ecodistretto del riciclo specializzato in rifiuti tecnologici ed elettronici nell’area Ex Mabro nella zona industriale orvietana in filiera, appunto, con le aziende del comparto tecnologico che già vi operano ed incontrare pubblicamente Virginia Raggi al raduno nazionale del Movimento, la manifestazione Italia 5 Stelle, per discutere un progetto comune che scongiuri arrivi indiscriminati a Le Crete ma solo conferimenti per impianti atti al riciclo, cosa della quale a Roma sono già al corrente e perfettamente in linea con lo spirito del M5S.
Sia chiaro però al Sindaco Germani ed alla Presidentessa Marini che la vera responsabilità politica è in capo a chi ha permesso che il ciclo dei rifiuti in Umbria diventasse lo scempio attuale, con le discariche sequestrate, le numerose interdittive antimafia in tutta la regione e, ultima ma non ultima, la cessione della discarica di Le Crete avvenuta nel 2008, ad un prezzo inspiegabilmente di favore, al gruppo ACEA, al romanissimo gruppo ACEA. Questa responsabilità politica ha un nome di partito, il loro partito, che governava e governa sempre nello stesso modo. Il loro malfidato tentativo di ricerca di capri espiatori non aiuterà certo il territorio e non risolverà i problemi ma, anche in questo caso, non ci vogliamo tirare indietro e quindi se vogliono cercare delle colpe e dei responsabili siamo a disposizione per aiutarli rinfrescandogli la memoria anche intervenendo nelle pubbliche assisi che vorranno organizzare. Io personalmente e noi del MoVimento siamo presenti e trasparenti.» Lucia Vergaglia, capogruppo MoVimento 5 Stelle di Orvieto
Il M5S Orvieto e l’associazione Orvieto Civica, punto di riferimento del Coordinamento Umbria verso Rifiuti Zero, con gli enti promotori dell’Osservatorio “Le Crete” organizzano un incontro confronto con l’esperta in trattamenti rifiuti alternativi ai termovalorizzatori dott.ssa Margherita Bologna.
Dopo gli strappi e le tensioni dovute alla “strana manovra” estiva tesa a favorire l’insediamento di un inceneritore sul territorio è arrivata l’ora di condividere tra tutti gli interessati ed i cittadini le informazioni relative alle alternative come il Thor (sviluppato dal CNR) ed il trattamento biologico meccanico tese al riciclo totale ed a quell’economia circolare, senza sprechi, teoricamente realizzabile in presenza di condivisione e volontà politica. Continua a leggere A “Le Crete” trattamenti rifiuti innovativi→
Argomento pregnante di questi giorni con scambi di accuse reciproci e confronti serrati tra le forze politiche sia in regione che nella zona calda di Orvieto, all’ombra della discarica più grande della regione.
Venuto al galla il bubbone dell’inceneritore la discussione si è spostata con i detrattori della cosiddetta Strategia Rifiuti Zero, fautori dell’economia circolare, sul livello di proposta. A corto di argomenti tra chi cerca un improbabile ritaglio di giornale di tanti anni fa in cui un chimico dice che una discarica è più pericolosa di un inceneritore e chi, non senza invettive personali ed accuse di scarsa serietà (o peggio), ci accusa di non avere idea di come risolvere il problema e per questo diciamo sempre no… dobbiamo davvero chiarire le cose? Non lo sanno tutti che siamo per l’economia circolare edi rifiuti zero? Va bene. Qui di seguito uno schemino facile facile.
Primi passi:
Innanzitutto in pieno spirito cinque stelle i primi passi sono quelli della riduzione, del riciclo e del riuso. Azioni educative e pratiche come le misure sugli imballaggi e l’abuso di carta. Il professore americano Paul Connet, teorico della strategia rifiuti zero, afferma: “Se non possiamo riusarlo, riciclarlo o compostarlo, l’industria non dovrebbe produrlo e noi non dovremmo comprarlo. Nel XXI secolo abbiamo bisogno di una migliore progettazione industriale e di una migliore educazione al consumo.”
L’approccio allo smaltimento:
La parte avanzata e moderna del mondo punta sempre di più sul trattamento meccanico biologico (TMB) questo perchè da anni appare essere il più efficiente sistema di smaltimento dei rifiuti. Così flessibile da permettere di guardare avanti e non dover valutarne un post-mortem della struttura. Infatti gli impianti sarebbero ancora utili persino se si raggiungesse un ipotetico 100% di raccolta differenziata. La proposta di inceneritore+discarica, quella della polemica di questi giorni e promossa da Amici della Terra, nel caso di una differenziata particolarmente efficiente diventa antieconomica perchè l’inceneritore andrebbe alimentato a combustibile o spento, e quindi in prospettiva non punta affatto al miglioramento della qualità della gestione dei rifiuti.
Con il TMB, la nostra proposta, il residuo delle raccolte differenziate entra nell’impianto e viene separato meccanicamente in diversi flussi (relativi ai vari materiali presenti: vetro, metalli, plastiche…). La parte organica separata dal residuo inorganico è ulteriormente separata per sottoporla in parte al compostaggio (per creare un compost per riempimenti e opere di copertura di discariche) e in parte alla digestione anaerobica per produrre biogas (impiegato come combustibile). Alla fine del processo rimane una piccola frazione residua da mettere in discarica (attualmente stimabile in un 9% di tutti gli RSU). Ma tale frazione è inerte, 10 volte meno inquinante del caso degli RSU (rifiuti solidi urbani) non trattati nelle discariche tradizionali. E sviluppi contemporanei stanno presentando prospettive di riutilizzo anche per esso.
Ma lo sapete che secondo diversi studi più del 10% di ciò che finisce in discarica è composto da pannolini e pannoloni?
Il gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle, propone la riduzione a monte della produzione dei rifiuti attraverso l’adozione di buone pratiche e seguendo le normative e le direttive europee basate sulle più moderne e virtuose strategie note come principio delle 4R ovvero Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero, dove la Riduzione e la prevenzione dei rifiuti vanno considerate come prioritarie anche rispetto alla raccolta differenziata.
Ne abbiamo parlato a lungo in campagna elettorale e, non potendo attivare direttamente quanto nel nostro programma, siamo costretti a presentare ogni strategia un piccolo pezzo alla volta. Nel puzzle di #PiccoliPassi che comporrà tutta la nostra azione politica ed istituzionale oggi ci sono anche i pannolini lavabili. Ne abbiamo parlato con Serenella Bartolomei, di Ecologic Point, nostra candidata portavoce alla regione Umbria.
La diffusione dei pannolini lavabili, secondo il nostro punto di vista, su larga scala consentirebbe importanti risparmi di materie prime, ma a livello comunale o di area vasta, in particolare alla zona sociale 12 a cui appartiene Orvieto, risparmierebbe l’introduzione in discarica di tonnellate di rifiuti, con minori costi da parte dei cittadini sui costi di conferimento.
Occorre ricordare che pannolini “usa e getta”, già nelle fasi di produzione, consumano ingenti risorse e inquinano l’ambiente (consumo di cellulosa, acqua ed energia, sbiancanti chimici, materie plastiche, ecc..); secondo la letteratura tecnica per produrre pannolini per un solo bambino (che ne utilizza circa 6000 nei primi tre anni di vita) si richiede una quantità di cellulosa pari a circa 10 grandi alberi e che la loro degradazione, che avviene in non meno di 500 anni, rilascia nell’ambiente svariate sostanze chimiche nocive, tra cui il poliacrilato di sodio, stagno tributile (TBT), diossina, xylene, ethylbenzene, e isopropylene.
Viceversa i pannolini “lavabili e riutilizzabili” rappresentano una scelta rispettosa dell’ambiente e, secondo molti, anche della salute degli stessi bambini; i benefici sono infatti molteplici poiché evitano l’esposizione ed il contatto con le suddette sostanze non naturali, migliorano la traspirazione delle zone genitali, migliorano notevolmente la percezione delle funzioni fisiologiche e contribuiscono, per le loro dimensioni maggiori, al mantenimento della posizione ottimale per il corretto sviluppo dell’articolazione delle anche.
Per questi motivi già molti comuni italiani hanno scelto di incentivare la diffusione dei pannolini lavabili con vari approcci: si va dalle campagne di informazione e sensibilizzazione ai sostegni diretti alle famiglie, attraverso la distribuzione di kit prova omaggio, rimborsi sugli acquisti dei pannolini lavabili, l’introduzione nei nidi comunali, convenzioni con le farmacie, esenzione totale o parziale delle tasse sullo smaltimento dei rifiuti.
Tutte forme di incentivi che, in questo particolare periodo storico, costituirebbero un sicuro sostegno socio-economico alle famiglie che potrebbero così risparmiare importanti somme, se consideriamo che per un bambino si spendono in media circa 1650 euro per i pannolini nei primi 2/3 anni di vita, contro i 3/400 euro circa (dipende dai modelli e dalle marche) di quelli lavabili, senza contare che si possono eventualmente riutilizzare per altri figli, raddoppiando i risparmi.
Per fare il quadro completo, non limitandoci all’orticello di casa, non possiamo ignorare che il bilancio “ecologico ed economico” tra le due tipologie di pannolini, anche tralasciando l’aspetto legato ai rifiuti, risulta nettamente a favore di quelli lavabili. In particolare se consideriamo i consumi idrici ed energetici dovuti al lavaggio dei pannolini in lavatrice non risultano superiori a quelli del ciclo vitale-produttivo dei pannolini usa e getta; se poi consideriamo l’utilizzo di lavatrici ad alte prestazioni energetiche, a pieno carico e a temperature medie, consente di spostare nettamente il bilancio idrico ed energetico a favore dei pannolini lavabili.
Il M5S Orvieto esporrà questa proposta al Consiglio Comunale, siamo certi col sostegno trasversale sia della maggioranza attuale che dell’ex maggioranza, per prevedere nel bilancio preventivo risorse per avviare e sostenere progetti di promozione ed incentivazione per l’utilizzo dei pannolini lavabili, nelle forme che si riterranno più idonee, insieme alla necessaria informazione sui vantaggi per i bambini, per le famiglie e per l’ambiente.
La politica non è solo grandi balzi ma soprattutto piccoli passi.
Ad Orvieto la politica si è improvvisamente scoperta Ambientalista e nelle sue dichiarazioni pare aver sposato le tesi del MoVimento 5 Stelle. (Continua dalla prima parte)
“La realizzazione di un piano di ambito nel settore della gestione dei rifiuti deve prevedere necessariamente meccanismi di riduzione della produzione, recupero e riciclo dei rifiuti stessi – dichiara infatti l’Assessore all’ambiente Claudio Margottini – in particolare l’art. 179 del Decreto legislativo 205/2010 prevede che la gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente gerarchia del trattamento rifiuti: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo, come per esempio il recupero di energia e smaltimento. I Comuni dell’Orvietano, quindi, intendono proporsi come area sperimentale per l’avvio di un nuovo modello di gestione dei rifiuti che si collochi nella linea prevista dalla normativa. In particolare vogliono raggiungere l’autosufficienza gestionale realizzando una serie di impianti che limitino lo smaltimento in discarica ad una frazione residuale della raccolta RSU. Da tale politica si vuole innescare inoltre, un processo di sviluppo virtuoso che vede nel riciclo una occasione di occupazione ed imprenditoriale”. Ovviamente, qui ad Orvieto Civica, di quest’ultima frase avvertiamo lo stimolo agli appetiti delle lobby locali sempre pronte a correre in soccorso di una costosa gestione privatizzata. Continua a leggere Orvieto Vedelago. Dalla politica delle discariche ai centri del riciclo? (Parte Seconda)→
L’ondata di protesta ha finalmente scosso i palazzi del potere e tutti, ma proprio tutti i personaggi coinvolti in scandalose pratiche sulla gestione dei rifiuti, stanno tentando di riacquistare una verginità politica e farsi passare quasi per ambientalisti della prima ora. Anzi a sentirli oggi si direbbe che siano tutti degli attivisti del 5 Stelle e non abbiano nel loro DNA nessuna traccia del loro pur recente passato.
Ma a noi va bene così, ci fa piacere che la barra del timone venga orientata verso gli obbiettivi che abbiamo sempre segnalato come prioritari, anche se sappiamo che si tratta dei soliti trappoloni e dei cospicui interessi che in qualche modo, i soliti noti, cercano di salvaguardare.
Sono anni che come 5 Stelle, e molto più modestamente come OrvietoCivica, spingiamo per la strategia RifiutiZero. Abbiamo ospitato in regione lo stesso Paul Connett mentre ancora si dibatteva sulle opportunità date dagli inceneritori. Però il vento è cambiato ed oggi che non siamo più degli sparuti protester con banchetti e siti web ma possente forza politica vediamo sempre più ex-pdl-pd-udc-verdi ecc.. folgorati sulla via di Damasco che cominciano a proporsi come gattopardiani agenti del cambiamento. Mi si perdoni dunque la lunga premessa ma qui si parla di rifiuti, quindi di tanti ma tanti soldi per alcuni e di ambiente e qualità della vita per altri.
Mercoledi 17 Ottobre 2012 ore 21 a Terni in Via Aminale
si svolgerà un’incontro con PAUL CONNETT, Professore di Chimica Ambientale all’ Università St Lawrence di Canton, New York.
Padre della Teoria “ZERO WASTE” – “Rifiuti Zero”.
Da anni Connet gira tra l’America e l’Europa esponendo la sua teoria “Zero Waste”, ormai attuata con successo economico e ambientale in centinaia di città di qualsiasi dimensione geografica e demografica, dando dimostrazione di come gli inceneritori siano ancora in vita solo perchè rappresentato un grosso affare per gli imprenditori che li gestiscono, a discapito dell’ambiente, della salute dei cittadini e dell’economia locale.
Ringrazio sentitamente il COMITATO NO INCENERITORI TERNI, promotore dell’ incontro e che da tempo si impegna nella divulgazione di informazioni a tutela dell’ambiente e della nostra salute e vorrei ricordare ai concittadini che parte delle ceneri tossiche prodotte dall’inceneritore di Terni finiranno ad Orvieto, nella tristemente nota discarica de “Le Crete”
Come Orvietani quindi siamo molto interessati e ci saremo.
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Movimento 5 Stelle, promotrice Napoli città per la Costituzione, politica e territorio.
Alla negazione della libertà, e perfino della possibilità della libertà, corrisponde la concessione di libertà atte a rafforzare la repressione. H. Marcuse