Nel pieno degli scandali rifiuti e della pressione mafiosa evidenziata dalle tante interdittive in regione e nella vicina Viterbo e nell’incapacità di una risposta strategica da parte della regione Umbria tutta presa a tentare di forzare la mano sulla discarica di “Le Crete” c’è una piccola rivoluzione in atto con la scomparsa dei 4 ATI ed il subentro della nuova autorità AURI che si occuperà di rifiuti ed acqua.
Noi nel respingere ogni ipotesi di allargamento della discarica vogliamo anche dare una risposta politica seria e concreta, sostenibile nel tempo, quindi cogliamo un’occasione per proporre ufficialmente l’inclusione della “Riduzione a monte della produzione dei rifiuti” conformemente al raggiungimento e mantenimento degli obiettivi fissati dal D.Lgs n.152/06 in vista della valutazione della bozza di statuto della nascente Autorità AURI stiamo procedendo alla richiesta d’inserimento nel capo statutario “Finalità” della nascente autorità AURI l’essere altresì “strumento di promozione territoriale della riduzione nella produzione dei rifiuti”. Tale richiesta ha lo scopo primario d’introdurre un vincolo etico, conforme agli orientamenti di legge ed europei, alle scelte di politica operativa della nascente autorità soprattutto in tempi come questi dove intorno tali realtà si coagulano interessi speculativi e, purtroppo, della malavita organizzata. In tale senso diciamo che vogliamo cominciare a portare la strategia #RifiutiZero negli enti più rappresentativi e direttamente impegnati, cosa che in regione non sembrano capaci od interessati a farlo.
«Un piccolo grande Comune come Orvieto, pur all’ombra di una discarica tra le più imponenti della regione, se ha volontà può fare la differenza, può innescare un processo virtuoso per la riduzione a monte della produzione di rifiuti e ci si chiede: se non lo facciamo noi che abbiamo “Le Crete” chi lo farà?
Questo impegno ha spaventato gli assessori regionali che addirittura cercano di ricorrere alla commissione VIA ed governo centrale contro i pronunciamenti avvenuti, volendo impedire agli orvietani della possibilità di decidere del proprio territorio.
Una posizione autoritaria da respingere e stigmatizzare. A questo punto rilanciamo ancora sull’AURI proponendo di intervenire anche sui vincoli anticorruzione con l’adesione alla “Carta di Avviso Pubblico” che è un’impegnativa formale estremamente stringente per l’ente e per gli amministratori e questo, con licenza parlando, è anche una risposta di politica vera. Ed a quegli assessori regionali che sembrano puntare a leggi speciali, chiedendo l’intervento del governo centrale e delle commissioni per espropriare il Consiglio Comunale di Orvieto e gli orvietani da sempre contrari all’espansione della discarica, per la gestione d’una emergenza che, diciamolo una volta e per tutte, è anche responsabilità del fallimento della loro stessa amministrazione, dell’incapacità evidenziata dalle infiltrazioni malavitose di esercitare i controlli per prevenire le problematiche che la magistratura sta sollevando, e soprattutto del non avere un piano B che non preveda cdr, incenerimento e discariche. Questo nel 2015, da un ammnistrazione regionale in continuità con la precedente, davvero non è accettabile.» Lucia Vergaglia, MoVimento 5 Stelle Orvieto