Carcaione, lavori sotto la lente

Stanno partendo i cantieri per la messa in sicurezza e mitigazione del rischio idraulico  del fiume Paglia e, titola il sito del Comune, delle opere previste dallo strumento del “Contratto di Fiume”.

Abbiamo posto la questione della lacunosa comunicazione con popolazione e residenti in ordine a questi lavori in numerose azioni dentro e fuori al Consiglio Comunale, riscontrando formali aperture dopo i nostri numerosi interventi. La questione della comunicazione è fondamentale nel caso delle procedure negoziali come, appunto, i “Contratti di Fiume”, in mancanza di queste l’intero impianto delle attività è privo di requisiti fondamentali.

Nella giornata internazionale delle azioni per i fiumi si impone una seria presa di posizione da parte del M5S

Ora nel lotto 2 dei lavori che saranno sotto le responsabilità dei tecnici del Consorzio di Bonifica “Val di Chiana Romana e Val di Paglia” sono compresi anche alcuni interventi sul Carcaione, affluente del Chiani, che stanno destando attenzione nella popolazione locale, secondo noi non adeguatamente coinvolta ed informata.

In particolare l’ intervento sul Carcaione proprio nel tratto che passa nel centro abitato nell’area del giardino pubblico. Il fatto è semplice: l’area  presenta un avvallamento di circa cm.80 rispetto alla sponda, pertanto tra le azioni di messa in sicurezza è prevista una “riprofilatura della sezione verticale dell’alveo” e quindi degli argini. Questa altro non è che una “micro cassa di espansione”.

I tecnici e le buone pratiche però ci ricordano che, stando alla letteratura scientifica ed alle pubblicazioni dell’ISPRA (Istituto Superiore per la. Protezione e la Ricerca Ambientale ) relative alla “mitigazione del rischio fluviale” le casse di espansione, o superficie di laminazione, vanno fatte a ”monte” del luogo che dovrebbe essere protetto.

Ponte sul torrente CarcaioneA questo aggiungiamo che, rettificando l’alveo del torrente, si andrebbe a togliere l’attuale” ponte-passarella pedonale” che non presenta alcun problema di stabilità e al posto di questo sarà realizzato un ponte pedonale lungo circa m.30 il quale naturalmente avrà il suo notevole costo immediato ed un costo manutentivo.

Insomma si va a sconvolgere il giardino pubblico e la parte circostante per fare un lavoro che non rientra tra quelli normalmente auspicabili ed opportuni, che andrebbero piuttosto fatti a monte dell’abitato. Non vorremmo trovarci di fronte alla necessità di incorrere in successive varianti per duplicare, stavolta a monte, lo stesso lavoro raddoppiando interventi e costi, oltre che disagi a residenti e territorio.

I recenti eventi organizzati nel quartiere transennando la viabilità ordinaria hanno segnalato ancora una volta, se fosse necessario, quanto è sentita l’esigenza di un’area attrezzata di quartiere.

Inoltre, e torniamo agli aspetti meno tecnici della procedura negoziale, manca completamente un’idea di recupero e sviluppo dell’area che sarebbe potuta essere un polmone polivalente, un’area attrezzata finalmente grande e disponibile per Ciconia, invece che semplicemente un mercato rionale residuale.

Il M5S di Orvieto il giorno 14 Marzo, giornata internazionale d’azione per i fiumi, ha depositato una interrogazione sui lavori in questione e sull’opportunità di queste scelte ed un atto di indirizzo per il ripristino e la valorizzazione di questa specifica area di un quartiere che vogliamo vivo e vitale, non un dormitorio al servizio di altre zone della città.

doafrlogo International Day of Action for Rivers

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