VA DATA A TUTTI, MA SOPRATTUTTO AI PIÙ FRAGILI, LA POSSIBILITÀ DI VIVERE DEGNAMENTE. OGGI PARLIAMO DELLE AREE GIOCO PER I RAGAZZI CHE DEVONO ESSERE ACCESSIBILI ED UTILIZZABILI DA TUTTI.
La questione delle pari opportunità che spesso viene male Intesa come solo uguale opportunità di genere può e deve partire anche dai cittadini più fragili e bisognosi di sostegno e di inclusione come ad esempio i minori affetti da patologie o disabilità.
La Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia fu approvata il 20 novembre 1989. Sancisce, in maniera chiara, quali sono gli obblighi della comunità internazionale nei confronti dell’infanzia. Stabilisce anche il diritto al gioco per tutti i bambini. Un diritto che non sempre viene rispettato ma che è sancito dai due commi dell’articolo 31:
- Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
- Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.
È quindi assolutamente fondata dal punto di vista legale, oltre che da quello etico, la necessità che sottolinea il MoVimento 5 Stelle di adeguarsi nelle migliori buone pratiche amministrative per fare in modo che non vi siano discriminazioni per i nostri minori, soprattutto per quelli più fragili.
Occorre anche ricordare che era la nostra proposta iniziale per la costituzione di una commissione pari opportunità poi scippata e duplicata per evidenti motivi di riconoscibilità ed appartenenza che alcuni politici locali hanno voluto sottolineare a scapito dell’efficacia di tale strumento che, infatti, non ha per nulla funzionato.
Ma in ogni caso è fondamentale che i nostri cittadini possano vivere degnamente ed a pieno ogni propria stagione di vita.