La geografia della politica.

IL RECENTE LAVORO DEL FILOSOFO E SOCIOLOGO FRANCESE LATOUR CERTIFICA QUANTO GIÀ NEL 2014 ILLUSTRAVA LUCIA VERGAGLIA PRESENTANDOSI COME SINDACO PER IL M5S.

Abbiamo sempre provato a indicare come punto di riferimento della prossima è necessaria azione politica di partire dalla geografia fisica ed antropica per l’impatto che hanno clima, disponibilità di acqua potabile, servizi, prodotti sostenibili, lavoro e un ambiente salubre, quartieri decorosi ed il paesaggio umano e territoriale.

Lucia Vergaglia alla presentazione elettorale 2014

L’ipotesi di Latour è che non si possono comprendere le posizioni politiche degli ultimi cinquant’anni se non si attribuisce un posto centrale alla questione del clima e della sua negazione, di cui Donald Trump non è che il simbolo più conosciuto. È questo che spiega l’esplosione delle ineguaglianze, l’ampiezza della deregulation, e successivamente la crescita di ciò che generalmente chiamano populismo. Siamo entrati nell’epoca di un profondo disorientamento, che vede la terra sottrarsi a noi umani come terreno di vita, reagendo alle nostre azioni con sconvolgimenti climatici globali. Per contrastare tale politica, occorre tracciare una nuova rotta e dunque disegnare una mappa delle posizioni imposte da questo nuovo paesaggio, avendo come obiettivo un mondo diversamente abitabile per sé e per i propri figli. Continua a leggere La geografia della politica.