Disagio e pressapochismo

ASSETTO STRADALE, DECORO URBANO E CURA DEL VERDE LASCIATI A METÀ. UN PAESAGGIO CITTADINO TRA IL DISAGIO DEI RESIDENTI ED IL PRESSAPOCHISMO DI CHI AMMINISTRA.

Fondi stradali sconnessi, cartelli fuori posto, Ceppi d’albero tagliati a metà e poi borberi di cemento ed altri ostacoli urbani disposti in modo discontinuo e, quantomeno apparentemente, irrazionale.

Un modo di lavorare da parte delle precedenti Amministrazioni, tutte, che sembra privilegiare il “sì più o meno così potrebbe anche andare bene”. Un metodo di fondo che non si riesce a riconoscere; il rigore e l’aderenza a degli standard ci saranno pure ma è come se fossero 100 standard diversi per ogni piazza o via della città di Orvieto, quindi è come se non ce ne fosse nessuno.

Prendiamo i borberi: ve ne sono a sezione conica oppure a forma di prisma oppure anche cubici, fatti in miscele di colore diverso e alcuni anche sono dipinti come quelli che fanno da base a pali e a cartelli. Pali che sono di altezza, colore e decorazione diverse nelle varie parti della città e che se tendono catene possono essere a loro volta ne nere, bianche e rosse, grigie o cromate e magari essere nella medesima piazza. Insomma si è privilegiato il pressappoco, il più o meno, l’in effetti, l’abbastanza, il quasi e l’approssimativamente.

E magari per qualcuno questo non è neanche sinonimo di mancanza di ordine ma potrebbe addirittura essere un positivo segno di creatività. Secondo noi invece è un modo sbagliato di operare, di pensare e di amministrare i beni pubblici.