Tocchiamo con mano i problemi della sanità nell’orvietano

SANITOUR. GLI APPROFONDIMENTI SUL MONDO SANITARIO ORVIETANO IN PRESA DIRETTA.

MariaGrazia Carbonari (M5S Umbria)

《Ieri accompagnata dalla consigliera Lucia Vergaglia e dal mio collega Andrea Liberati ho girato il comprensorio Orvietano.
Il canile comunale è gestito da un associazione chiamata “Gli amici di Charlie”, attualmente diffidata dai NAS per le tettoie e l’asfalto, gestiscono 90 cani del comprensorio, effettuando una media 20 adozioni l’anno. Questo canile, come tanti altri è solo rifugio, costretti a portare i cani a Narni o a Todi per le cure sanitarie.
Spostandoci all’ospedale di Orvieto abbiamo girato diversi reparti, oltre ad aver trovato la risonanza magnetica in un furgone all’esterno dell’ospedale, ho provato a confrontarmi con i responsabili del reparto di ortopedia, senza ottener successo, invitandomi a fare una richiesta di accesso agli atti per ottenere informazioni o consultare il sito.
Diverso è stato l’approccio del CSM, ad oggi uno dei pochi nuclei operativi ad aver pieno organico, collocati all’interno dell’ospedale, 16 persone tra psicologi, psichiatri e infermieri, lavorano in 5 minuscole stanze.

Attenzionando ogni singola realtà, con Andrea abbiamo visitato la comunità diurna per minori “il tucano”, attualmente funzionante dal lunedì al venerdì per 3 o 4 ore, aiutano i minori a rischio con situazioni familiari critiche; il gruppo appartamento “futura” dove delle ragazze, ormai maggiorenni, diventano autonome ed entrano a far parte del mondo del lavoro e la casa di riposo San Giorgio, posizionata in una villa settecentesca, ospita circa 20 anziani principalmente non autosufficienti. Tutte queste strutture nominate rispondono ad un’unica cooperativa “il Quadrifoglio”. Continuerò il mio giro, verificando tutte le piccole realtà ma ho bisogno di tutti voi per svolgere al meglio il mio lavoro, continuate a segnalare. 》

Il commento di Lucia Vergaglia

《 un’esperienza davvero poco gratificante vivere le difficoltà nei luoghi nei quali deve essere maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini. E purtroppo nei momenti in cui provare uno spirito corporativo o burocratico a poco vale anche l’impegno dei singoli medici e del personale dell’ospedale che con la loro disponibilità e professionalità sono la prima linea contro quel muro di indifferenza che circonda spesso i degenti. Una umana disponibilità che permette di aggirare le difficoltà di sono sicuramente competenti Ma che spesso perdono di vista dei particolari che rendono l’esperienza della degenza ancora più disgraziata e poco sopportabile. Voglio fare un paio di esempi per capirci: se hai la sfortuna di essere indigente oppure o familiare o addirittura un medico con necessità di accedere ad un laboratorio dell’ospedale costretto in sedia a rotelle probabilmente non riusciresti ad aprire senza aiuto i portoni esterni dell’ingresso principale ed al tempo stesso se dovessi andare all’interno della macchina della risonanza magnetica Appena consegnata per la quale tante polemiche sono state riversate sul nostro consiglio comunale non potresti entrarci ne lavorarci. Dovresti farti aiutare a salire le scale oppure rinunciare. Questo difetto di accessibilità si manifesta in diversi ambiti. Ed è uno di quelli per il quale Basterebbe davvero poco intervenire. Il senso di responsabilità dovrebbe prevalere sul principio di aderenza stretta al mansionario per il quale non si fa nulla e non sia esplicitamente previsto e regolamentato. E purtroppo quando succede questo la burocrazia vince sui diritti ed intacca la pazienza dei cittadini. È chiaro che ho citato di proposito un problema apparentemente minore per fare il quadro della situazione. Assieme ai consiglieri regionali ci siamo occupati delle problematiche che sono più spesso sulla pagina delle polemiche come ad esempio la mancanza degli anestesisti o del personale delle apparecchiature tecnologiche, le crescenti liste di attesa e la chiusura di alcuni reparti. Ci occuperemo anche dell’accorpamento di alcuni servizi che non dovrebbero essere calati al centro della realtà ospedaliera come ad esempio il Centro di Salute Mentale CSM. E sicuramente chiederemo conto del perché per accedere alla risonanza magnetica bisogna farlo stando all’addiaccio nonostante fosse prevista la copertura del passaggio da alcuni mesi. Ma la sanità locale non è soltanto l’ospedale, E invece la somma dei servizi ambulatoriali e del sistema medico di prevenzione e dei dispensario, il sistema di guardia medica ed il rapporto prezzo vita pubblica, privata ed i cittadini. I dati drammatici dell’overbooking di richieste ad esempio logopedica e l’assenza denunciata in commissione sanità il servizio pubblico che la possa affrontare impedisce di risolvere non solo il tempo reale i problemi ma non importa testimonianze che superano le due annualità nel sistema delle liste di attesa. Hai voglia a dire che l’Umbria è una regione a Benchmark e ci sarebbe solo da prendere esempio, La realtà è che è vero il contrario. E noi le tocchiamo con mano tutti i giorni.》