Orvieto: capitale delle iniziative dimenticate

SEMBRA DI VIVERE IN UN ETERNO PRESENTE IN CUI OGNI INIZIATIVA È DESTINATA A NON LASCIARE TRACCIA MA SOLO A CONSUMARE QUEI (POCHI) FONDI CHE ARRIVANO. UNA CITTÀ FERMA NEL TEMPO.

C’era una volta e c’è ancora una città chiamata Orvieto famosa per un pozzo e per il Duomo, in cui non ci si va per il Natale ma per quel concerto jazz che d’estate a Perugia ed in primavera a Terni mentre passa il Capodanno proprio ad Orvieto. Tutto il resto non lascia tracce e viene dimenticato rapidamente. E se una amministrazione non ne fa tesoro Di chi è la colpa?

Ancora una volta ci avviciniamo all’appuntamento elettorale con quella quantità di slogan che negli ultimi anni hanno rivendicato con forza l’idea di andare oltre il passato , anche il proprio passato , a nostro avviso senza fare tesoro degli insegnamenti e delle cose buone fatte che invece si lasciano arrugginire o prender polvere in qualche deposito.

《Siamo ostaggi di curatori seriali di iniziative temporanee nella sede, prestigiosa, che è la nostra città. Questa è la verità ed a riprova potrei fare un elenco lunghissimo di tutte quelle peculiarità ed unicità presenti ad Orvieto che non vengono valorizzate sulle quali non c’è alcuna iniziativa memorabile dell’amministrazione. E comunque ogni iniziativa viene dimenticata subito dopo. E non parlo solo di emotional Umbria , dell’archivio Maoloni oppure del centro Rodari o del museo diffuso invece parlo proprio dell’approccio che va cambiato e per il quale sono inadatte le persone che si sono proposte fino ad ora. Orvieto non è il temporary Shop degli assessori che si alternano oppure degli organizzatori privati fi eventi con i quali l’amministrazione non ha mai saputo creare un vincolo temporale. Orvieto è una città che ha bisogno di dimensioni temporali culturali che sappiano essere generazionali od addirittura più lunghe. Ma è troppo tempo che manca sia la concretezza del qui ed ora che la capacità di visione di lungo periodo, e questo a malincuore devo dire che investe anche le forze più giovani che hanno saputo perdere le occasioni messe a loro disposizione con quel progetto di street art che doveva riqualificare quelle parti di Orvieto Scalo che con una brutta parola l’amministrazione definì suburbio. Occorre una amministrazione invece che sia di ispirazione oltre che di concretezza in modo da poter dare inizio da un lato A concreto recupero di quanto abbiamo e dall’altro l’opportunità di mettere radici a chi sa e può aggiungere valore ed attrarre intelletti e talenti coinvolgendo anche il nostro territorio ed i nostri cittadini che hanno le loro qualità e necessità da solo di poter fare sistema. E non c’è bisogno di reinventare la ruota, ma se hai bisogno di visione e volontà. Insomma di quelle cose che fino ad oggi non si sono viste quantomeno nelle ultime amministrazioni. Orvieto con loro è diventata sì una capitale, ma la capitale delle iniziative dimenticate.》Lucia Vergaglia M5S Orvieto