SI È FATTA MOLTA CONFUSIONE SULLE TARIFFE PER L’ACQUA MA NOI NON DIMENTICHIAMO CHE LA QUESTIONE È UN’ALTRA: TORNARE ALL’ACQUA PUBBLICA.
Il quadro generale: Si avvicina la discussione in Aula alla Camera della nostra proposta di legge sull’acqua pubblica e puntualmente si intensificano gli attacchi da parte di chi ha interesse a mantenere il modello di gestione così com’è, per garantire i dividendi ai privati a scapito degli interessi della collettività.
È riprovato che con la gestione privata e con le società quotate in borsa le bollette aumentano mentre non si fanno gli investimenti per ammodernare una rete vecchia e malandata, che butta via più del 40% dell’acqua che trasporta.
Ma che c’entra l’acqua con la finanza delle società quotate in borsa? Che c’entrano le multinazionali con un diritto da garantire a tutti? Con la legge a prima firma di Federica Daga, facciamo in modo che i capitali esteri non abbiano più accesso alle nostre risorse naturali. Ci è già capitato di dover scongiurare il tentativo di cedere ai privati le nostre fonti idriche e non vogliamo che sulla risorsa più preziosa si facciano altre speculazioni. Basta con i Comuni costretti a razionare l’acqua, basta con le multe dell’Europa per le fognature e i depuratori inesistenti o malandati!
Applichiamo la volontà espressa dal popolo con il referendum del 2011 e cambiamo radicalmente il sistema, con la gradualità e l’attenzione che merita un passaggio così importante.
Nessuno vuole chiudere le multiutility, che hanno altri servizi e mercati da coprire. E nessuno vuole tornare indietro: sta avvenendo in tutta Europa e avverrà presto anche in Italia, l’acqua tornerà nelle mani degli italiani.
La situazione orvietana:
《Voglio ricordare un episodio che ha caratterizzato sin dall’inizio la presenza costruttiva del Movimento 5 Stelle al momento in cui la lista Orvieto 5 stelle si è trovata ammessa al consiglio comunale ma senza la possibilità di partecipare al ballottaggio. Ci si poteva la questione avanzata dagli attivisti e dei simpatizzanti di dover scegliere tra il votare il candidato di centro-destra, quello di centro-sinistra o astenersi. È pratica comune del MoVimento 5 Stelle del non dare indicazioni di voto. A noi però non sembrava sufficiente e così potremmo pubblicamente 5 domande ai candidati Concina e Germani relative appunto alle cinque stelle che rappresentano acqua pubblica, sviluppo, trasporti, rete o connettività ed energia. Lo facevamo in maniera tale che le risposte potessero essere valutate appunto dai nostri simpatizzanti, ed in questo senso fu una nostra azione politica relativa alla nuova composizione del Consiglio Comunale, senza però avere la pretesa a nostra volta di dare indicazioni ai cittadini che tuttavia hanno deciso in maniera più consapevole proprio grazie a queste 5 domande. L‘impegno di Germani per l’acqua pubblica fu estremamente chiaro e riportato nel primo atto amministrativo del sindaco che è quello della presentazione delle linee di governo cittadino, tanto è vero che a fronte della presenza del nostro stesso programma in quelle linee di indirizzo non potremmo che approvare l’atto. La storia ha poi dimostrato che il sindaco Germani non ha onorato quella scelta politica arrivando a ribadire nell’ultimo consiglio comunale la necessità di una nostra presenza strategica nella multiutility che gestisce l’acqua che, a nostro avviso, deve tornare pubblica. La sottoscritta infatti è stata l’unica ad opporsi al piano comunale per le partecipate proprio per questo motivo e, va detto, siamo stati l’unica voce contraria visto che il resto della minoranza si è limitato ad astenersi. La cosa ovviamente non può finire qui e nelle scorse settimane ho depositato una interrogazione in modo tale che possa chiarire pubblicamente i motivi per i quali ancora oggi non abbiamo una prospettiva di ripubblicizzazione dell’acqua. Ancora una volta saranno quindi i cittadini a trarre le proprie conclusioni e decidere se gli sta bene avere le tariffe ed il servizio in mano privata a fronte di canoni di concessione ridicoli e spesso pagati con ritardo oppure se valutare un percorso per il quale la multiutility torni a fare la gestione tecnica insieme agli enti pubblici titolari, appunto, dell’acqua a nome e per conto dei cittadini.》 Lucia Vergaglia M5S Orvieto
PS
La dichiarazione di Germani (link):
«La cosiddetta privatizzazione era disciplinata da una legge dello Stato e fu, a fine anni ’90, un processo ineludibile. Ora, non solo la volontà popolare espressa dal referendum va rispettata, ma è nostra convinzione che oggi ci siano le condizioni per poter ritornare a soluzioni “in house” che garantiscano un buon servizio ad un prezzo adeguato. Ci lavoreremo, perché siamo convinti della validità di questa azione. Sarà un percorso difficile ma non impossibile.»