Sosta in centro per residenti

Nei giorni scorsi, complice il clima politico ed alcune scelte “muscolari” dell’amministrazione, per le quali si è assunto la responsabilità in prima persona l’Assessore Vincenti con un gesto che realmente apprezziamo, è stato difficile lo svolgimento di quegli incontri pubblici, noti come QSV, dai quali dovrebbe nascere la nuova visione del centro storico.

Il problema dei varchi elettronici, dei permessi e della sosta in centro per i residenti sono a nostro avviso strettamente legati ed influenzano non solo la mobilità pubblica e privata, ma lo stesso valore degli immobili cittadini ed il livello dei servizi nella città. La proposta che avremmo voluto consegnare in quella sede all’assessore Vincenti ed al city manager Olivadese era legata alle risposte sul budget a disposizione, purtroppo abbiamo ricevuto la risposta esattamente in chiusura e siamo stati impossibilitati a parlarne in pubblico così ci vediamo messi nella situazione di doverla pubblicare e mettere agli atti.

Dal nostro punto di vista, già esposto dall’ex candidato David Tordi con la presentazione del piano traffico del M5S che tanto interesse sembra riscuotere nella cittadinanza più attiva e presente, le risorse per gestire la sosta dei residenti esistono, sia in termini di spazi e stalli che nell’opportunità di gestione offerta dai moderni sistemi informatici che lavorano in rete.

Principali obbiettivi

  • Permettere agli anziani over 65, ai diversamente abili, alle donne in dolce attesa o con figli piccoli ed in generale al maggior numero di gruppi familiari possibili di disporre di spazi auto nei pressi delle proprie abitazioni, quanto meno per il carico e lo scarico.
  • Ridurre drasticamente il fenomeno della sosta selvaggia lungo il corso e le arterie principali del centro storico.
  • Contribuire a mantenere alto l’appeal del centro storico riducendo l’impatto “visivo” delle auto e razionalizzando il traffico veicolare.

Come procedere da subito

La nostra idea è di utilizzare la logica dei varchi creando con l’arredo urbano opportuno delle aree dedicate alle auto necessarie isolandole dal contesto del borgo antico. Immaginiamo tutti quei luoghi come, ad esempio, Piazza Belisario, Piazza Monaldeschi, Piazza Simone Mosca come aree separate da siepi (od altra formula d’arredo urbano quali pannelli con mappe, anteprime delle bellezze della città ecc…) che celano alla vista del visitatore l’immagine certamente non bellissima del parcheggio nel centro storico, ed un varco con sbarra per permettere la sosta notturna dei veicoli, immaginiamo che l’ingresso sia concesso per gruppi e priorità ai residenti e che sui display all’ingresso in città (Piazza Cahen, Rotatoria di fronte a porta maggiore) siano indicate le disponibilità così come potrebbe anche avvenire su un’apposita app realizzata con gli stessi crismi di quella dell’orvietanissima Vetrya che individuava la posizione dei singoli figuranti del Corteo Storico, immaginiamo gli spazi solitamente occupati per la sosta selvaggia con le rastrelliere per le biciclette, immaginiamo ogni 10/15 negozi delle aree carico-scarico ben delineate, immaginiamo che le siepi separatorie delle piazze possano in seguito ospitare i ripari e le panchine di attesa autobus quando e se decideremo una strategia di trasporto pubblico lungo il corso, od in quelle occasioni speciali con i trenini per i turisti.

 

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Avremmo un corso realmente senza auto parcheggiate e con l’afflusso delle sole auto necessarie, senza quel viavai dei residenti alla disperata ricerca di un posto in questo o quell’anfratto, con gli spostamenti solo in specifici orari, con la possibilità di definire dei limiti alle soste di lunga durata “tracciando” informaticamente la posizione delle auto stesse. Al tempo stesso alcune specifiche servitù (il garage e lo spazio dei tavolini in piazza Monaldeschi ad esempio) potrebbero essere gestiti con trasparente efficienza e vantaggio, non disvalore.

Evoluzione futura della mobilità

Il posizionamento delle siepi di separazione ed il design può mascherare completamente la presenza delle auto internamente parcheggiate e può permettere, sentita la sovrintendenza e gli enti preposti, un maggior numero di stalli rispetto a quelli attuali, le via minori come il vicoletto all’altezza del n. 220 del Corso Cavour, possono invece ospitare gli stalli per i motoveicoli od, in prospettiva, per eventuali strumenti automatici a servizio della logistica o della pulizia. In ogni caso le siepi separatorie e gli accessi vanno ipotizzati come strutture riposizionabili, per le diverse esigenze che si possono avere durante l’anno. Ma c’è di più.

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L’inserimento in un piano integrato “finanziabile”

Il compito di produrre un piano integrato, a valle dei tanti buoni proponimenti che arrivano dalla cittadinanza, dalla società civile, dalle forze politiche e dalle istituzioni stesse, resta compito del QSV in seno al Comune di Orvieto ma noi ci permettiamo di aggiungere il suggerimento, anzi poniamo l’urgente necessità, di partecipare alla seconda tranche del bando Urbact III 2015 che è dedicato ad aiutare le cittadine europee nell’elaborazione di strategie di sviluppo urbano sostenibile, che è quello che qui, faticosamente, cerchiamo di fare e per cui c’è disponibilità economica e la possibilità di partecipare come partner dei gruppi ammessi alla call finale martedì 16 giugno. Abbiamo la possibilità di proporci nelle prossime settimane ed invitiamo l’Amministrazione a tener d’occhio questo bando(*) che potrebbe finanziarci anche la parte di studio e sviluppo delle soluzioni.

«La soluzione che proponiamo in queste brevi righe non è il migliore dei mondi possibili, e non è certamente il nostro obbiettivo finale che resta una città libera dalla auto e dotata di servizi pubblici di mobilità adeguati ad un borgo turistico e di valore come il nostro, ma rappresenta una visione nuova, dimensionata alle esigenze e, soprattutto, praticabile per ridurre i problemi del parcheggio e della sosta dei residenti. E, da non sottovalutare, può essere “spesa” in sede di bandi europei o regionali come opportunità finanziabile sia nell’alveo delle smart cities che nelle tante “call” come l’Urbact III, orientate alla sostenibilità.

Siamo indipendenti sia dalla maggioranza che dall’e maggioranza ma per garantire concretezza, sviluppo e salvaguardia del centro storico noi ci siamo sempre.» (Lucia Vergaglia, Capogruppo M5S)

*) NB: Aggiornamento!
Con un tempismo assolutamente perfetto il Comune ha informato la cittadinanza di essere già in via di partnership per l’Urbact III attraverso il network “CittàSlow”. Molto bene. Avremmo evitato la sovrapposizione di proposte se l’Assessore Vincenti si fosse degnato di rispondere alla nostra interrogazione sull’attività del suo Ufficio in relazione ai Fondi Europei Diretti.

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