Orvieto, anno 2015,
In questa caldissima estate da tutto il territorio orvietano arrivano proteste e segnalazioni relative alla scarsa manutenzione ed all’erba alta. Interrogazioni specifiche di tutte le parti politiche chiedono come sia possibile l’abbandono di parchi, bordi stradali, aree verdi. Tantissime le petizioni dei cittadini e gli interventi delle associazioni riportati dalla stampa locale.
Troppi per non dover trarre la conclusione che l’intero comparto manutentivo si sia un po’ adagiato.
A nostro avviso la questione proprio in questi giorni ci espone a rischi che sarebbe meglio evitare; l’erba alta e la scarsa manutenzione da un lato favoriscono e non impediscono la presenza dei rettili velenosi, le vipere, dall’altro nascondono alla vista il pericoloso animale creando implicitamente una insidia per i cittadini, in particolare i minori che stanno rientrando dalle vacanze e non riprenderanno la scuola per altre settimane e comunque non a pieno regime fino a fine mese di settembre.
Nel 2015 il veleno di vipera si combatte sotto controllo medico e negli ospedali attrezzati. Qui ci sorge un grave dubbio dopo il caso, pazzesco, della bambina di 18 mesi morsa due settimane fa nel ternano e palleggiata tra ambulanza e reparti dell’ospedale prima di rendersi conto che il siero antiofidico, il cosiddetto siero antivipera, non si trovava in tutta la regione (regione dove manca del tutto una terapia intensiva pediatrica, ricordiamolo) e che a giustificazione di ciò c’era la potenziale allergenicità del siero stesso. A questo punto la piccola ha dovuto resistere fino al centro antiveleni del Bambin Gesù a Roma dove le è stato somministrato il siero e la piccola si è ripresa, senza segni di allergia.
Chiediamo quindi oggi come il Sindaco, quale ufficiale di Governo responsabile della salute pubblica, abbia intenzione di affrontare la situazione attuale. Se si voglia ripristinare lo stato di manutenzione ordinaria delle aree versi, strade (e relativi bordi) e parchi, se il personale è stato sottoposto ad accertamenti allergenici specifici, e se vi siano adesso dosi dell’antitossina nelle nostre disponibilità. Limitiamo a questo la nostra interrogazione a causa dei limiti dello strumento ma ci chiediamo se il siero antivipera ad uso veterinario sia disponibile, i cani da tartufo, ad esempio, sono a volte vittime di questi incidenti.
«Oggi, fuori di allarmismo, parliamo di vipere e cerchiamo di capire come sia possibile evitare problemi alla popolazione. Mutuando la legge in materia di rischi sul lavoro potremmo dire di evitare se è possibile, prevenire, proteggersi e proteggere e prepararsi a mitigare i danni. Evitare le aree verdi può essere una soluzione, certo, ma a parte la limitazione alla libertà pare che l’assenza del contatto con la natura contribuisca allo sviluppo di mali quali l’asma, che miete molte più vittime delle vipere, in un sistema complesso come quello della gestione di una città non è certo questa la soluzione. Prevenire lo è. La manutenzione delle aree verdi, fatta da personale che non sia esposto a rischi ulteriori in caso di morsi, è certamente le prima linea di prevenzione. Poi seguono la protezione dal pericolo dei singoli individui attraverso strumenti (abiti e calzature) e comportamenti adeguati all’ambiente, di questo ne è investita la scuola ed il comune stesso, che operano informando, formando ed educando direttamente, delegando od assieme ad altri enti. Infine, ed anche questo investe la dimensione di un Comune esteso come il nostro, punto di riferimento del territorio, c’è la mitigazione del danno ovvero la capacità di affrontare con risorse mediche e servizi d’intervento eventuali avvelenamenti. Un caso come quello di Monteforte ha trovato a impreparata l’intera comunità regionale, oggi ci chiediamo se sia stato di lezione e come vogliamo comportarci qui nell’orvietano oltre il ridicolo e vano rifugiarsi nella superstizione facendo gli scongiuri e chiamando “gufo” chi pone i problemi. Il nostro, in Comune come nelle tante sedi istituzionali, è un lavoro serio, facciamolo bene.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto
Segue il testo dell’interrogazione:
Al Sindaco Dott. Giuseppe Germani
Al pres. del Cons. Comunale Dott. Pettinacci
Loro SediOGGETTO: Interrogazione a risposta in Consiglio “Rischio Vipere”
Premesso che
Il Sindaco, ed in sua assenza chi ne fa le veci, oltre ad essere il responsabile amministrativo della città è ufficiale del Governo ai sensi del dettato di legge ed in particolare dall’art. 54 del D. Lgs n. 267/2000 (TUOEL) che individua nel Primo Cittadino il responsabile della salute della popolazione del suo territorio ed Il consiglio comunale, nelle sue varie articolazioni, condivide questa responsabilità ai sensi e nei casi previsti al punto 10 dello stesso articolo del TOUEL;
considerato che
Durante tutto l’agosto 2015 sono state numerosissime le pubbliche denunce legate allo stato di incuria su tutto il territorio comunale, in particolare sono numerose le interrogazioni depositate da colleghi Consiglieri Comunali relativi alla scarsa manutenzione del territorio ove spesso si osserva la presenza di crescita incontrollata ed erba alta, inoltre sono numerose le richieste dei singoli cittadini e le petizioni con lo stesso oggetto, alla data del 31 agosto le ultime risultavano interessare il parco giochi di Sugano, la zona di Fontanasecca e Le Colonnacce;
Osservato che
In assenza di manutenzione ordinaria, a queste temperature, la presenza dei rettili velenosi, quali sono le vipere, risuta favorita e non disincentivata e che tale insidia resta celata, nascosta dall’erba alta, e viene rilevata con maggior difficoltà dal cittadino avventore, soprattutto dai minori;
La fine del periodo estivo e l’avvicinarsi del periodo scolastico riportano in città il maggior numero di minori in settembre, e nello stesso periodo la scuola non funziona ancora a pieno regime e parchi, ed aree verdi, sono naturale punto di riferimento di questa fascia di popolazione;
In caso di morso di vipera, in presenza di un quadro clinico aggravatosi per la nota emotossicità del veleno, la profilassi comprende il trattamento con il Siero Antiofidico, il cosiddetto siero antivipera, previo valutazioni allergeniche o tecniche atte a rimuovere i tossici già assorbiti quali la plasmaferesi;
Ricordato che
Il locale ospedale non risulta attrezzato per poter pienamente affrontare trattamenti quali la plasmaferesi e che recentemente una nostra concittadina ha perso la vita nell’attesa dell’elicottero per il trasferimento a struttura con attrezzatura idonea;
Che grande scalpore ha destato in regione il caso della bambina di 18 mesi di Montefranco che, resosi necessario il trattamento con siero antivipera, ha dovuto resistere fino al trasporto al centro antiveleni romano del Bambin Gesù per ricevere adeguate cure;
Pone formale interrogazione
alla S. V. chiedendo :
Se e quali iniziative avesse formalmente proposto l’Amministrazione per il ripristino della corretta manutenzione di aree verdi e parchi e se, in ordine anche alla sicurezza sul lavoro, il personale addetto alla pulizia abbia effettuato prove allergeniche relative alla profilassi con siero antiofidico;
Se all’ospedale locale vi sia disponibilità di questo tipo di profilassi in assenza, come già visto, di altre cure come la plasmaferesi e quale sia questa disponibilità in termini di dosi annue;
In ordine alla nostra responsabilità verso i nostri concittadini più piccoli quale sia il centro di terapia intensiva pediatrica elettuario per il nostro territorio per questo tipo di sciagurata casistica;
In attesa di un pronto riscontro l’occasione ci è gradita per augurare buon lavoro e porgere
Distinti Saluti
Cons. Avv. Lucia Vergaglia