Orvieto è stata individuata quale capofila di un progetto nazionale sul quale è stata costruita la campagna elettorale dell’attuale Sindaco Giuseppe Germani, il progetto “Aree Interne” dell’ex ministro Barca.
Si tratta di una formula tutta italiana per la quale si individuano zone del territorio lontane da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dotata di risorse che mancano alle aree centrali, con problemi demografici ma anche fortemente policentrica e con forte potenziale di attrazione. In pratica più della metà dell’Italia e più di un quarto della popolazione. In ogni caso quest’opportunità esiste e con essa Piano Nazionale di Riforma (PNR) ed un Strategia per contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree attraverso fondi ordinari della Legge di Stabilità e i fondi comunitari indiretti. Il nostro territorio rientra nella descrizione, l’orvietano anzi è un’area pilota di questa iniziativa.
I prerequisiti di accesso ai fondi saranno un accordo di partenariato e la gestione condivisa di servizi comunali, ovvero cose sulle quali siamo in trincea da tempo. Lo stato d’attuazione prevede una “Istruttoria pubblica” nel segno della maggiore democrazia partecipativa, e qui sorge il problema.
Le riunioni ci sono ma avvengono, a nostro avviso, senza l’adeguata pubblicità e comunicazione pubblica. A solo titolo di esempio il gruppo consiliare M5S non è stato avvertito della riunione del 27 agosto, a successiva verifica sugli organi di comunicazione del Comune non vi erano avvisi o risultanze di tale riunione , in particolare nell’albo pretorio e nelle aree informative del sito del Comune, tantomeno sul sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) nelle pagine dedicate ad Aree Interne; approfondendo anche attraverso la stampa locale le notizie sull’incontro del 27 agosto non compaiono prima del gi0rno successivo, il 28 in un comunicato della minoranza Pd pubblicato sulle testate online che poi sui social network confermerà l’avvenuta riunione. E’ lecito domandarsi una cosa: visto che non veniamo a saperlo noi che siamo all’interno del Comune come potrà averne notizia il cittadino, l’imprenditore o l’associazione della nostra città?
Decisamente un fatto increscioso, dunque, ma come è stato possibile?
Il Comune di Orvieto, ricordiamolo un comune capofila per un territorio ampio, ha messo a disposizione solo un funzionario dell’ufficio cultura, il quale non sembra aver comunicato nulla, e conferito speciale delega al capogruppo Taddei del Pd in ordine proprio ad “Aree Interne”, creando a nostro avviso una situazione di potenziale criticità in ordine alla necessaria limpidezza ed al necessario equilibrio istituzionale. Insomma la situazione è confusa e se il Comune deve essere una “casa di vetro” per gli orvietani che vogliono contribuire, od anche solo seguire e controllare, queste sono proprio le situazioni da evitare, soprattutto quando in ballo ci sono fondi cospicui e qui si parla di ventiduemilioni di euro ai quali entro l’anno si aggiungeranno i sette milioni e mezzo previsti dal Governo nella Legge di Stabilità 2015. Noi, se non avvertiti, vista l’assenza della notizia dagli appositi albi avremmo potuto averne informazione solo attraverso voci di corridoio, purtroppo semivuoti per le vacanze, e vista l’assenza dai calendari, dei siti tematici e degli scadenziari dal sito dell’Amministrazione (in difformità dalla norma riguardante trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, il DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33) non ci resta che chiederci se si possano considerare valida parte del processo decisionale di “Aree Interne” queste riunioni non comunicate adeguatamente.
«Vogliamo considerarlo uno scivolone, in ogni caso e fuor di polemica, chiediamo al “delegato” Taddei d’informare dei risultati della riunione ed all’Assessore Custolino, responsabile del comparto informatico, di provvedere a che il sito del Comune sia un vero strumento d’informazione, a norma di legge. All’Amministrazione tutta la fermissima richiesta della maggior trasparenza possibile, soprattutto nella trattazione di questa importantissima materia che rappresenta una potenziale svolta in assenza di altre politiche di sviluppo.» Lucia Vergaglia, M5S Orvieto.