Ambiente: lettera aperta ai cittadini orvietani

Geotermia, inceneritori, discarica, costo dei rifiuti, indiscrezioni sulle cooperative che si occupano della pulizia, inquinamento del Paglia, dissesto idrogeologico… sono troppe le vicende di cui parlare, le “provocazioni” a cui rispondere e le informazioni da dare in trasparenza ai cittadini di Orvieto e del suo circondario per parlare solo delle singole questioni. Lucia Vergaglia sintetizza in una lettera aperta la posizione del M5S ed invita gli orvietani di qualunque orientamento politico e estrazione culturale e sociale ad informarsi, approfondire e fare sentire il proprio fiato sul collo ai propri rappresentanti politici ed istituzionali per verificare quanto il MoVimento afferma con forza: il tema dei rifiuti è quanto di più democratico esista!

Fiato Sul Collo Lettera aperta ambiente

«Si dice che in Italia le peggiori azioni politiche avvengono durante le ferie d’agosto o quelle di Natale. Sono i momenti in cui i cittadini sono  forse meno attenti, o semplicemente preferiscono rilassarsi, e quindi una certa compagine politico – affaristica sente di avere più libertà d’azione. Ad Orvieto e dintorni questa diceria trova conferme ed ammissioni da parte degli stessi protagonisti. Mi si perdoni il necessario gergo militare che andrò ad usare nonostante la mia personale natura pacifista, e lo stile “ghandiano” dell’intero MoVimento, ma è doveroso esordire affermando in maniera ferma ed inequivocabile che questa estate si è combattuta una battaglia per la salvaguardia del nostro ambiente ed il conflitto è tutt’ora in corso.

Partiamo da un dato di fatto, un dato finale che tutti hanno imparato a conoscere: i cittadini pagano carissima la gestione dei rifiuti e la città non è diventata più pulita. E’ un problema diffuso in tutta la regione e le tariffe sono il risultato di accordi pessimi che la politica ed il mondo imprenditoriale, mi riferisco principalmente alle cooperative più presenti, hanno stilato. Le altre regioni che fanno la differenziata hanno  andamenti tariffari molto diversi dalla nostra, hanno visto la rotazione dell’imprenditoria che cura raccolta e trattamento rifiuti secondo logiche di mercato e buona amministrazione, ed hanno curato anche con i fondi europei ed anche al livello dei singoli comuni progetti di abbattimento a monte della produzione di spazzatura, di recupero e riciclo con vantaggi economici per gli enti e per i cittadini. Qui ad Orvieto è aumentato tutto, non si è innovato nulle e quindi o la politica è stata incapace di buone pratiche o qualcuno ci sta lucrando in maniera eccessiva. Noi paghiamo troppo, lavorano sempre gli stessi e la qualità del servizio è scarsa; questo è il dato di partenza.

Sul territorio orvietano, come noto, insiste una discarica, un potenziale strumento d’inquinamento in caso di fuoriuscite o problemi per eventi fortuiti o eccezionali, teoricamente dovrebbe ricevere solo i rifiuti speciali non pericolosi invece riceve anche il rifiuto urbano e quindi si riempie e prevedibilmente si saturrerà troppo rapidamente. Il M5S vuole il superamento delle logiche di discarica e l’avvio di logiche di recupero del rifiuto, la cosiddetta Strategia Rifiuti Zero, parte del più ampio concetto di economia circolare recentemente Approvato dal Parlamento Europeo su nostra presentazione grazie all’azione incisiva della nostra eurodeputata umbra dott.ssa Laura Agea. Per la discarica di “Le Crete” che va ad esaurimento abbiamo presentato una serie di iniziative sulla gestione dei fondi per il dopo chiusura, il cosiddetto post mortem, in cui si opera la messa in sicurezza e si avvia una attività di euro progettazione per accedere ai fondi Life, che sono tantissimi, per la bonifica definitiva del territorio assicurando lunghi anni di lavoro ed un ambiente più salubre. Ne consegue che ci stiamo opponendo ad ogni ipotesi d’espansione della discarica ed al terzo calanco. Per farlo abbiamo deciso di non essere da soli ed abbiamo promosso l’Osservatorio Le Crete e la partecipazione ad un tavolo tra le forze politiche e sociali orvietane, tavolo a cui sedevano anche gli “Amici della Terra” quale associazione pro ambiente. Mentre questi signori sedevano con noi, in spregio alla trasparenza e di nascosto, andavano ad incontrare Acea assieme all’ex sindaco Toni Concina che, agendo come se fosse un lobbista e rivendicando che gli inceneritori sarebbero una miglior soluzione per Orvieto, ha usato suoi canali personali da uomo dei salotti industriali del passato per facilitare l’incontro, appena è venuta a galla la vicenda l’ex sindaco ha scritto una lettera in cui non smentisce affatto il suo interessamento alla vicenda pur cogliendo l’occasione d’attaccare il MoVimento con le solite penose accuse di populismo, per la mancanza di un qualunque argomento serio, e personalmente la sottoscritta proprio mentre era da me informato della mia assenza per importanti motivi di salute di mia figlia. Che delusione. Gli Amici della Terra, ma soprattutto degli inceneritori, dopo essere stati a loro volta sgamati, hanno scritto peste e corna di chi come noi si oppone a questa soluzione accusandoci di politica dello struzzo anche loro però senza smentire nulla. Vogliamo solo ricordare che ogni studio dice che gli inceneritori sono inquinanti e che in conseguenza della presenza delle emissioni nocive molte malattie sono favorite, ogni studio epidemiologico ha confermato che in presenza di inceneritori la popolazione manifesta incidenze tumorali, malformazioni e di malattie croniche in maniera molto maggiore dei luoghi dove queste ciminiere invece mancano. Di fronte a queste verità assodate chi mette la testa sotto la sabbia come uno struzzo? Tale posizione sulla questione è stata sempre esplicita e chi  ha votato il MoVimento 5 Stelle e tutti i cittadini che osservano la nostra azione politica non si aspettano nulla di diverso che la nostra annunciata e concreta coerenza nei fatti

Intanto, attorno alla città si moltiplicano le richieste di impianti geotermici, grazie anche al quadro di deregolation renziano che riduce le possibilità ai comuni di difendere il proprio territorio. Le tecnologie proposte, spacciate per innovative, sono datate e hai voglia a chiamare gli impianti “sperimentali” quando magari li costruisci con pezzi di vecchi impianti americani od israeliani mandati in disarmo per avere svuotato il proprio territorio dal prezioso fluido e quindi diventati pezzi da museo dell’archeologia industriale. Le società coinvolte sui giornali proclamano intenti di intraprendere cause legali provvedendo a denunciare coloro i quali mettono in dubbio la salubrità della propria azione quando bucano la crosta terrestre attraversando falde e strati più o meno permeabili raggiungendo in profondità le fonti di calore. Mi chiedo perché un soggetto privato debba ridursi a mettere paura a chi protesta e legittimamente pone questioni, anche gravi, vista anche la delicatezza del nostro territorio e delle nostre acque potabili già minate dall’elevata presenza, ad esempio, di arsenico da qui fino a Viterbo. Che occorra un supplemento di indagini è fuor di dubbio, che questa tecnologia sia economicamente vantaggiosa è tutto da dimostrare, che se vi fossero danni all’ambiente sarebbe un problema per la salute dei cittadini e per la commerciabilità dei nostri prodotti è altrettanto evidente e quindi è evidente che debba esser dato modo ai cittadini di esprimersi senza la minaccia di un lungo quanto esoso contenzioso in tribunale da parte dell’ente economicamente più forte. La nostra posizione è critica su questa tecnologia, sul riuso di impianti ricondizionati spacciati per innovazione, e sulla quantità, davvero scriteriata e speculativa, di titoli minerari che vengono messi a disposizione, ma soprattutto noi respingiamo tutte, ma proprio tutte, le iniziative di geotermia così presentate perché in casi come questi, con un impatto potenziale così notevole ed esteso, vogliamo che le decisioni finali vengano prese non nelle segrete stanze, ma sul territorio in un processo pianamente partecipativo con quelli che sono i veri proprietari delle risorse: i cittadini.

Inoltre, anche l’ombra della criminalità organizzata ha sfiorato la nostra città, successe nel passato quando arrivarono le 134.000 tonnellate di rifiuti dal Meridione d’Italia con le logiche dell’emergenza che tante inchieste hanno dimostrato essere stata in vario modo cavalcata dalle camorre e da una politica prona, succede oggi in cui la COSP è stata tirata in ballo dalle vicende di Mafia Capitale. Un supplemento di cautela ed attenzione è sicuramente necessario ed il nostro dovere di forza politica che dall’opposizione chiede rispetto delle regole, onore ed integrità non è mancato e non mancherà nel futuro. In tanti si fanno paladini di regole o della giustizia e poi fanno finta che tutto va bene. Ai cittadini ed ai colleghi del Consiglio Comunale ricordo che siamo stati gli unici a promuovere iniziative legalitarie ed anticorruzione come la Carta di Pisa. nel merito del  testo non mai approvato, a distanza oltre un anno dalla sua presentazione all’assise consiliare, mai discusso, ma banalmente quanto, a tutt’oggi inefficacemente, demandata all’esame, mai avvenuto, da parte della 2° Commissione.  Speriamo ancora  in una presa di coscienza che faccia recuperare il tempo perduto! Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica che sottolinea con forza il dato che l’Italia è un paese, dati Ocse, tra i più corrotti d’Europa.

Carissimi concittadini lo sapevate? Lo sapevate che la complanare sarà completata anche con i fondi dei gestori della discarica e che porterà direttamente dall’uscita dell’autostrada in direzione de “Le Crete”, lo sapevate che il nuovo impianto di trattamento della frazione umida del rifiuto, che aprirà a settembre sempre a “Le Crete” è in grado di assorbire e trattare l’intera produzione di rifiuto umido regionale da solo? Vi siete chiesti come mai una strada del genere, inutile per i cittadini e le altre aziende, è stata così spinta e sostenuta? Non sarà per fare da autostrada dei camion dell’umido verso i calanchi? Vi siete chiesti come mai quando abbiamo parlato dell’inquinamento del fiume Paglia c’è stato tanto imbarazzo delle istituzioni e di certa politica locale, e nessuna delle associazioni del cosiddetto “Contratto di Fiume” ha invece aperto bocca? Non sarà che girano tanti soldi e situazioni di “privilegio” sulla scelta degli espropri che forse la serenità di fare l’interesse della cittadinanza tutta era messa a rischio?

All’inizio di questa lettera ho usato un gergo militarista e lo confermo. Un conflitto è in atto, bisogna decidere da che parte stare e battersi a testa alta e facendo onore a cittadini e territorio. Noi siamo già in trincea e sia frontalmente che dietro le quinte ci stiamo già battendo, le tante nostre iniziative sul riportare i canoni per le acque minerali e l’idroelettrico nelle tasche dei cittadini, per la gestione dell’emergenza lupi, le azioni sulle valutazioni ambientali per gli impianti a biogas/biomasse assieme alle azioni congiunte con i nostri parlamentari di Roma e Bruxelles, al recentissimo Osservatorio “Le Crete” ed all’ispezione in discarica dimostrano che per davvero abbiamo l’ambiente come prima delle cinque stelle che ci rappresentano, e  daremo battaglia a tutto campo per difenderlo e sosterremo in questa lotta chi vorrà muoversi con noi; al tempo stesso confermiamo che non affiancheremo più chi ha già tradito e mentito, come quell’associazione pro inceneritori, e fronteggeremo gli strali delle aziende che minacciano i cittadini anche mettendo a disposizione i legali di Scudo della Rete, uno dei primi e più famosi progetti del MoVimento di cui la sottoscritta fa parte,  ma soprattutto dicendo chiaramente alle aziende di non azzardarsi ad abusare di una posizione di forza contro i singoli oppositori e piuttosto scegliere la più proficua via del dialogo e del confronto,  e se hanno ragione la cittadinanza lo capirà, ma se sono nel torto devono onestamente prenderne atto e tornare sui propri passi.

L’ambiente è la prima stella, noi partiamo da qui»

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