L’argomento della cittadinanza agli immigrati, ed ai loro figli nati qui, è uno di quelli scottanti, cavallo di battaglia al limite della xenofobia da un lato e troppo spesso della strumentalizzazione dall’altro ma sta di fatto che la discussione dello Ius soli e dello Ius culturae sta andando avanti molto rapidamente in Parlamento.
Lo Ius soli (in latino «diritto del suolo») è un’espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori ed è applicata in larga parte del mondo americano avanzato senza condizioni ed anche in parte d’Europa sebbene secondo alcune condizioni. Lo Ius culturae riguarda invece per coloro che arrivano nel nostro paese entro i 12 anni di età e poi frequentano le scuole per cinque anni acquisendo padronanza di lingua e cultura certificata dal percorso scolastico.
In conseguenza di ciò chi acquisisce la cittadinanza italiana in questo modo diventa cittadino italiano ed europeo con pieni diritti e può ad esempio chiedere, attraverso i propri tutori se minori, anche il ricongiungimento familiare con i genitori. Ora, al di la delle considerazioni di etica del provvedimento su cui c’è quasi una guerra di religione, c’è da fare delle considerazioni di merito e di prospettiva nel caso questa legge andasse in vigore perchè, nel caso succedesse, avremo nuovi concittadini che non andranno considerati di serie b, ma sostenuti per essere assieme a tutti coloro che cittadini già sono, motore della rinascita di questi territori in affanno.
«Il M5S Orvieto ha fatto stimare l’impatto numerico con l’impianto normativo in discussione e si tratta precisamente di 147 nuovi cittadini per lo Ius soli e 32 per lo Ius culturae, considerati i ricongiungimenti familiari avremmo un cambio di status per che impatta poco meno del 3% della popolazione residente. Pochi? Molti? Troppi? La valutazione dipende da cosa la politica sia capace di fare.
Il nostro Comune è uno dei più “vecchi” d’Italia per la grande percentuale di cittadini nella terza età che vi abitano, ed è molto prossimo a scendere alla categoria di microcomune se cala sotto i 20.000 abitanti, perdendo trasferimenti e dovendo ridurre servizi e spese generali quindi c’è questo quadro da considerare ed in questo senso l’intera cittadinanza attuale dovrebbe, probabilmente, sperare nell’accoglimento della norma.
Venendo al tema dei diritti, della pura etica, la discussione del M5S è molto aperta. Alessandro di Battista è un fautore dello Ius soli, Beppe Grillo vorrebbe invece dare la parola alla rete. La sottoscritta vuole ricordare che nell’etica cattolica i temi dell’accoglienza e dell’ospitalità sono sacri e sono alla base del messaggio più limpido e puro che il senso d’umanità richiede. Ci mancherebbe quindi che i nati qui da genitori con permesso di soggiorno siano considerati stranieri in terra straniera, e che i bambini cresciuti qui, con i loro coetanei, nelle stesse scuole, che parlano lo stesso dialetto e tifano le stesse squadre siano per sempre stranieri, su questo io orgogliosamente sono dello stesso avviso di Alessandro di Battista.
Ma questo non pregiudicherà l’approccio razionale, partecipato e concreto alla problematica. Innanzitutto il MoVimento orvietano non si farà prendere di sorpresa quale che sia la decisione del Senato e pertanto ha voluto studiare ed approfondire la questione con dati certi e ne ha individuato luci come l’incremento demografico ed ombre come l’esigenza di un percorso d’integrazione per almeno una parte dei familiari protagonisti dei successivi “ricongiungimenti”. Tuttavia nulla che un paese moderno e capace non sia in grado di gestire. Bisogna solo averne la volontà e noi, come abbiamo dimostrato ogni volta toccato i temi del lavoro e del reddito, di volontà e di concretezza ne abbiamo da vendere anche sui temi più scottanti dove sarebbe gioco facile parlare alla pancia della gente urlando slogan di parte salvo lasciare tutti in quella zona grigia dove ha prosperato proprio sull’accoglienza Mafia Capitale che troppo è già costata in euro ai cittadini italiani ed in gravi soprusi a tutti gli altri. No grazie, abbiamo già dato.» Avvocato Lucia Vergaglia, portavoce MoVimento 5 Stelle città di Orvieto