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Uscire dalla maggioranza?

Quando ci dicono “uscite dalla maggioranza” io li capisco, capisco la rabbia, capisco la delusione di vedere la possibilità di fare e subito dopo vedere Draghi arrivare.

Però se usciamo poi salutate il reddito di cittadinanza, restituite i soldi del superbonus, del reddito di emergenza, dite bye bye all’assegno unico… perchè questi stano costantemente a tentare di far saltare qualsiasi cosa abbiamo fatto.

Respinto il tentato blitz della Lega per cancellare il RdC
Respinto il tentato blitz della Lega per cancellare il RdC

Intendiamoci: se usciamo e ci mettiamo come Salvini in “modalità campagna elettorale permanente” diventiamo in meno di due mesi il primo partito.

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Distanze politiche

“LA DISTANZA PIÙ IMPORTANTE DA RIDURRE IN POLITICA È QUELLA TRA IL DIRE E IL FARE.” (Lucia Vergaglia)

Alla domanda classica sulle distanze che separano una forza politica da un’altra Chi sostiene come noi il M5S ha sempre risposto che ci sono buone idee e buona politica, e che queste non sono necessariamente di destra o di sinistra. In molti stati del mondo ad esempio il reddito minimo garantito gliele proposto dalle forze conservatrici mentre in altri da quelle progressiste. Per noi è semplicemente una buona idea.

E non è quello che fa la distanza tra il nostro modo di fare politica e quello di altri. La differenza è nella volontà di realizzare le cose che promettiamo, di trasformare le belle parole in atti politici e fatti concreti.

Nel nostro osservatorio privilegiato sulla politica locale in Umbria, in particolare nel territorio orvietano, abbiamo visto troppe volte scomparire impegno dopo campagne elettorali fatte di grandi proclami.

Al al contrario noi siamo sempre stati conseguenti oppure a quanto si decideva insieme attraverso quei meccanismi di democrazia partecipativa come ad esempio il Rousseau del M5S. Il caso emblematico è stato l’avere ottenuto le unioni civili qui ad Orvieto dopo la scelta fatta dai cittadini convocati da Beppe Grillo sul portale del MoVimento. Oppure la scelta condivisa, attraverso il nostro ben più modesto blog, di proporre una via di uscita contro l’accattonaggio forzato che è ben presente qui ad Orvieto.

Qui qui di seguito le parole di Lucia Vergaglia, promotrice di Orvieto città per la Costituzione.

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Essere vincenti anche se in minoranza. L’esperienza M5S Orvieto, Umbria

SE NON NEL 2014 AVESSIMO SCELTO DI NON PARTECIPARE PER IL RISCHIO DI FINIRE IN MINORANZA AVREMMO CERTAMENTE FATTO UNO SBAGLIO.

Siamo stati in consiglio comunale ad Orvieto compressi con il nostro unico voto tra la ex maggioranza (5 voti + tutte le cariche di garanzia) e la maggioranza (9 voti + il voto del Sindaco + tutti i ruoli e le cariche principali).
Un confronto talmente platealmente sproporzionato e tutti gli osservatori avevano giudicato come una situazione nella quale non avremmo potuto avere alcuna voce in capitolo, soprattutto se privi delle cariche di garanzia che dovrebbero essere date di base alla effettiva minoranza.
Invece con impegno ed abnegazione siamo riusciti a dettare una agenda politica ponendo questioni rilevanti

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Amministrative 2019. Sintesi

AL VOTO CIRCA LA METÀ DEI COMUNI ITALIANI. QUESTO IL QUADRO DI RIFERIMENTO.

Complessivamente, considerando tutte le regioni, i numeri della consultazione elettorale sono i seguenti:

  • comuni al voto: 3.843 su 7.914 comuni italiani (48,6%)
  • appartenenti a regioni a statuto ordinario: 3.657su 3.843 (95,2%)
  • appartenenti a regioni a statuto speciale: 186 su 3.843 (4,8%)
  • comuni superiori (*): 238 su 3.843 (6,2%)
  • comuni inferiori (*): 3.605 su 3.843 (93,8%)
  • capoluoghi di provincia: 30 (di cui 6 capoluoghi di regione)
  • sindaci eletti al primo turno: 3.658 su 3.843 (95,2%)
  • comuni al ballottaggio: 141 su 3.843 (3,7%)
  • comuni con elezioni non valide: 13
  • comuni con elezioni posticipate: 31

La sintesi di Lucia Vergaglia

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Il countdown delle elezioni amministrative ed europee segna -1. Vergaglia: cosa è il silenzio elettorale

TUTTI NE PARLANO MA COSA È DAVVERO IL SILENZIO ELETTORALE?
Il silenzio elettorale designa la pausa della campagna elettorale che si effettua il giorno prima e il giorno stesso delle elezioni e, come tutta la campagna elettorale ed è disciplinato dalla legge.

Sono vietati comizi, le affissioni, la propaganda pubblica, la propaganda attraverso i media e le affissioni nei luoghi pubblici.

La legge che regola la materia risale al 1956, ed è stata modificata numerose volte negli anni successivi ma tuttora non fa riferimento al web, ai social, ad esempio a sistemi di messaggistica.

Questo significa anche che se un politico irrompe sui social con un proprio video messaggio, un proprio testo immagine, anche se propagandistica, in realtà non compie violazioni. Naturalmente se questo sia etico oppure no martellare anche oggi su Facebook sta a voi giudicarlo.

Le valutazioni delle persone impegnate nella campagna elettorale passano anche dalla

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Vergaglia (Orvieto Umbria): – 11 alle elezioni e nessuno parla ai giovani

IL COUNTDOWN CONTINUA, AMMINISTRATIVE ED EUROPEE SI AVVICINANO E VOTERANNO PER LA PRIMA VOLTA I CENTENNIALS E NESSUNO HA UNA PAROLA PER LORO.

La Generazione Z o Centennials identifica le persone nate dopo i Millennials. La generazione è generalmente circoscritta tra i nati dal 1995 fino al 2012. Un aspetto importante di questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet sin dalla nascita: in generale danno per scontato che possono trovare e sapere tutto dove vogliono quando vogliono. Coloro che sono abituati agli orari della trasmissione televisiva, a cercare il canale, a comunicare con note scritte, messaggi o sms ed ai Social così come li conosciamo non hanno molto in comune con costoro che utilizzano la voce per dare ordini articolati e complessi alle macchine, che considerano la connettività un diritto e non un privilegio ed i propri smartphone come una estensione della loro possibilità di fare e studiare, non solo per comunicare.

In termini antropologici le persone nate in questo periodo si Bassano sul paradigma di interpretazione del mondo radicalmente diversi da chi li ha preceduti. Per capirci non sono i millennials (ai quali comunque nessuno della politica locale, e di quella europea che dovrebbe andare al voto anche dalle nostre parti, sta parlando) E comunque non basta dire che si faranno delle politiche giovanili o si darà voce ai ragazzi per mettere in programma qualcosa che riguardi veramente queste nuove generazioni con le loro specifiche esigenze in un mondo che, ci piaccia o meno, non è più quello dei primi anni 2000 oppure dei periodi precedenti. Chi studia i fenomeni sociali generazionali predispone più di uno schema per individuare le differenze espiegarle

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70 anni dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo

UNA TUTELA GIURIDICA UNIVERSALE NEL DOPOGUERRA ERA NECESSARIA. LA NOSTRA COSTITUZIONE FU ISPIRATRICE DI TALI CONTENUTI CHE PERÒ VANNO RESI VIVI ED ATTUALI.

La Giornata mondiale dei diritti umani si svolge ogni anno il 10 dicembre, data scelta per ricordare la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Tale ricorrenza è occasione per confermare l’impegno di istituzioni quanto della società civile nel garantire il rispetto delle libertà fondamentali e proteggere i diritti umani di tutti soprattutto qui in Italia che, in europa, si è dotata di una delle costituzioni nazionali che sono state di ispirazione proprio per questa dichiarazione universale.

Tali diritti non hanno frontiere, riguardano tutti gli individui, non fanno distinzioni tra uomini e donne, tra chi è cittadino e chi non ha ancora i documenti per esserlo. La loro tutela è un problema difficile, spinoso, in continua evoluzione, come dimostrano le innumerevoli violenze in tutto il mondo tra brutalità evidenti e altre velate. Talvolta anche in Europa come la cronaca di questi giorni ci ricorda ma altrove sono milioni le persone che si sentono costrette in condizioni di vita disumane ed a questo il mondo, non solo l’Europa, deve dare risposta.

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Il caffè con la portavoce ad Italia5stelle

IL CAFFÈ CON LA PORTAVOCE SI TRASFERISCE A ROMA PER #ITALIA5STELLE. NOI CI SAREMO, E VOI?

Lucia Vergaglia sarà a Roma per il grande evento del MoVimento 5 Stelle sin dall’apertura. Con l’eccezione della partecipazione alle due conferenze relative alla regione Umbria ed alla trasparenza potete incontrarla assieme agli altri portavoce al Circo Massimo durante la manifestazione.

Sarà anche l’occasione per fare il punto sulla questione delle prossime amministrative per le quali noi siamo già attrezzati e pronti ma per le quali il programma elettorale dovrà essere elaborato anche in filiera col programma nazionale e regionale. E questi incontri servono anche a trovare le occasioni di confronto ed approfondimento per quelle specifiche tematiche territoriali che possono sfuggire all’inquadramento più generale e per le quali occorre mettere in relazione a specifici uffici e specifiche professionalità dello Stato, delle regioni ed in qualche caso addirittura dell’Unione Europea, con i nostri consigli comunali e le amministrazioni locali.

Quindi la kermesse di Italia5stelle per noi è contemporaneamente un momento di sviluppo delle attività territoriali, una occasione di confronto tra i cittadini ed i portavoce faccia a faccia ed infine, e non è poco, l’occasione per incontrare ed ascoltare Beppe Grillo, Davide Casaleggio che saranno insieme a Virginia Raggi ed a Luigi Di Maio i padroni di casa. Assieme a loro tutti gli altri ospiti istituzionali che saranno a Roma, su tutti Giuseppe Conte,il nostro premier, che è del MoVimento 5 Stelle.

Ma oltre a questo Lucia vergaglia è lì soprattutto per essere a sua volta a disposizione dei cittadini che vorranno incontrarla e parlare delle questioni che interessano il movimento ed il territorio, magari davanti a un buon caffè.

Occorre un codice etico

LA VICENDA DEI BRACCIALETTI COSP HA SOLLEVATO QUESTIONI IMPORTANTI RIGUARDO LA QUALITÀ E LA DIGNITÀ DEL LAVORO PER CHI VIENE PAGATO CON I NOSTRI SOLDI.

Abbiamo inserito i principi di qualità e dignità del lavoro all’interno dello Statuto cittadino di Orvieto città per la costituzione.
Dobbiamo essere quindi conseguenti nel ricercare anche nei contratti con i nostri appaltatori il raggiungimento della miglior qualità dell’occupazione possibile ed anche in questo senso i consueti atteggiamenti pilateschi delle amministrazioni non vanno più bene.
Invece bisogna essere presenti e portare i capisaldi statutari a costo di redigere un codice etico per i prossimi appalti e, ove possibile, nei contratti di servizio.

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