Aree Interne: Troppa confusione.

E’ qualche tempo che nella dialettica politica dalla maggioranza, per scelta o per ventura, ad opposizioni e cittadinanza viene contestata l’assenza di proposte concrete e fattive.

Non è sbagliato in linea di principio chiedere la partecipazione dei cittadini e delle minoranze quindi ci mancherebbe altro che noi si resti alla finestra a guardare quindi in genere accogliamo questi inviti ed aggiungiamo al carico importante di proposte ed iniziative che presentiamo regolarmente attraverso il gruppo consiliare del M5S anche quelle nei vari “tavoli” tematici, però solo in risposta a precisa sollecitazione. Non vogliamo sottrarre spazio ai cittadini ma se veniamo accusati di non essere in grado di proporre soluzioni o, come nel caso di “Aree Interne”, bozze di progetto allora in genere mettiamo nero su bianco la dimostrazione di essere da cittadini almeno formalmente in grado di recepire questo genere di sfide pratiche. proposta aree interneIl Sindaco stesso nel richiamare alla partecipazione sia in presenza dell’ex ministro Barca poche settimane fa (il 26 gennaio, a fronte di 120 progetti) che nel focus organizzato da Valentino Filippetti la settimana scorsa (martedì 2 febbraio, quando i progetti erano già 139), momento in cui ci sono state in loco delle presentazioni di idee, ha risposto ad un mio personale e specifico intervento sul proseguire dell’accoglienza delle idee progettuali e sulla “dicotomia”, contraddittorietà apparente, tra le funzioni associate tra i comuni di Aree Interne ed i servizi necessari invece allo sviluppo esordendo sulla mia e nostra “non conoscenza” degli argomenti in questione.

No problem, incassiamo la critica anche se ci sarebbe da contestarla con i fatti visto che le funzioni associate (catasto e protezione civile) poco c’entran con la strategia aree interne che è sottesa allo sviluppo, al lavoro, al marketing territoriale, alla mobilità alla formazione, alla sanità ed alla cultura. Comunque da parte nostra, in risposta a quelle che sembrava una sfida a consegnare idee progettuali, stamani siamo andati a depositarne una per poi procedere a renderla successivamente pubblica.

La proposta è basata sulla documentazione originale della Agenzia di Coesione, responsabile generale, ispirata alla buone pratiche esposte dalle regioni più avanzate nella piattaforma “Cittadini per le Aree Interne” voluta nell’ambito del Programma Operativo Nazionale per la governance e l’assistenza tecnica “Pubblica Amministrazione per la crescita”, inoltre è stata formulata sui documenti presenti fino al giorno 6 sul sito del Comune di Orvieto ed in particolare sulla “Scheda Progetto” e presentata forti del fatto che non vi erano scadenze segnalate sul sito o comunicate nei focus stessi e… sorpresa, all’accettazione del comune capofila di Aree Interne, Orvieto, nessuno sa come o dove si debbano consegnare le proposte. Così noi che siamo dei “non conoscenti” abbiamo assistito ad un bizzarro rimpallarsi la patata bollente tra gli uffici e, mentre  i telefoni squillavano, dalle pagine ufficiali dal sito del comune http://www.comune.orvieto.tr.it/ sparisce proprio il modello di bozza “scheda progetto”.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Stiamo mettendo insieme le informazioni ma considerata la mole dei fondi e la già denunciata mancanza di trasparenza vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda che si svolge tra sedute pubbliche che paiono di facciata, la totale mancanza di comunicazione chiara ed univoca da parte dell’Amministrazione, deleghe politiche, informazioni che spariscono e manovre al chiuso di qualche ufficio.

Speriamo sia solo una questione di confusione e disservizi dovuti, vogliamo ipotizzare, alla rotazione del personale attualmente in atto per la nuova pianta organica; però vogliamo ricordare che #AreeInterne vale molti milioni di euro e la scarsissima cura con cui questa iniziativa viene portata avanti è inquietante. Le informazioni sembrano circoscritte all’entourage che frequenta i tavoli di lavoro le cui adunanze non sono pubblicamente calendarizzate, tant’è che c’è già una precedente interrogazione del M5S che riguarda proprio questa vicenda.
Questa mancanza di trasparente comunicazione sta impedendo di fatto ai cittadini senza santi in paradiso di avvicinarsi alla questione.

Però, cari amministratori, Vi pare questo un modo diligente ed esemplare di gestire una questione così importante?
Mettere un chiaro cronoprogramma ed un sistema di milestones (pietre miliari, obbiettivi di breve e medio termine) costa troppo?

Silvio Torre, Meetup Orvieto 5 Stelle