IL RECENTE LAVORO DEL FILOSOFO E SOCIOLOGO FRANCESE LATOUR CERTIFICA QUANTO GIÀ NEL 2014 ILLUSTRAVA LUCIA VERGAGLIA PRESENTANDOSI COME SINDACO PER IL M5S.
Abbiamo sempre provato a indicare come punto di riferimento della prossima è necessaria azione politica di partire dalla geografia fisica ed antropica per l’impatto che hanno clima, disponibilità di acqua potabile, servizi, prodotti sostenibili, lavoro e un ambiente salubre, quartieri decorosi ed il paesaggio umano e territoriale.
L’ipotesi di Latour è che non si possono comprendere le posizioni politiche degli ultimi cinquant’anni se non si attribuisce un posto centrale alla questione del clima e della sua negazione, di cui Donald Trump non è che il simbolo più conosciuto. È questo che spiega l’esplosione delle ineguaglianze, l’ampiezza della deregulation, e successivamente la crescita di ciò che generalmente chiamano populismo. Siamo entrati nell’epoca di un profondo disorientamento, che vede la terra sottrarsi a noi umani come terreno di vita, reagendo alle nostre azioni con sconvolgimenti climatici globali. Per contrastare tale politica, occorre tracciare una nuova rotta e dunque disegnare una mappa delle posizioni imposte da questo nuovo paesaggio, avendo come obiettivo un mondo diversamente abitabile per sé e per i propri figli.
«Non senza stupore ci siamo accorti nel leggere l’ultimo lavoro di Bruno Latour di una quantità notevolissima di parallelismi con la posizione politica che Lucia Vergaglia aveva proposto il giorno della presentazione pubblica della campagna elettorale per il governo di Orvieto nel 2014.
Era una presentazione di livello che verteva su grandi in principi ed iniziava con il lavoro poi rilanciato con esponenti dell’Associazione dei medici per l’ambiente.
La nostra visione veniva ovviamente declinata sull’ ambito territoriale, pur partendo dalla geografia internazionale ed umana, e non come fa l’autore di “Tracciare la rotta” che la porta al livello più alto dell’ ambito globale in una prospettiva generazionale. Tuttavia la linea è quella ed il parallelo è a dir poco sorprendente visto che Bruno Latour è riconosciuto come uno dei massimi esperti di sociologia e antropologia di questa era contemporanea. Ed esserne sulla medesima falsariga è di per sè un riconoscimento di aver cominciato a tracciare la rotta già da tempo.
Addirittura prima che l’autore formulasse la propria teoria riconosciuta ed acclamata dagli studiosi di tutto il mondo.
Non vi nascondiamo che la cosa ci dà soddisfazione ed al tempo stesso aumenta la consapevolezza che avevamo di sapere anticipare i fenomeni e prevenirli così come di avere quella capacità, legale e sostanziale, di risolvere le questioni contingenti ed impostare una politica locale efficace, rigorosa sulle spese, che non tolga la speranza di poter riprendere la via dello sviluppo ai cittadini riportare la fecondità necessaria allo sviluppo del territorio ed alla prosperità delle famiglie. Oltre a questa consapevolezza infatti oggi si aggiunge che il quadro generale nel quale la proposta di Orvieto 5 stelle e di Lucia Vergaglia è stata presentata e su cui si sono basate molte delle nostre scelte di lungo periodo è divenuto il medesimo tra quelli proposti anche dalla Sociologia degli studiosi che cercano di prevenire l’impatto dei cambiamenti economici ed ambientali, che ormai non vengono più negati.
Intendiamoci questo non cambia nulla nel nostro modo di pensare. Tuttavia ci pone dalla parte di quelli che stanno con la ragione e con la scienza più di un gradino più avanti di quelli che invece non hanno saputo stare al passo con i tempi.
Al tempo stesso certifica che abbiamo saputo tracciare la rotta seguendo un metodo rigoroso e moderno a differenza della politica fatta di pezze di appoggio e continui cambi di direzione di troppi dei nostri antagonisti.
Ne siamo giustamente orgogliosi e Ve lo volevamo dire.»