LE AMMINISTRAZIONI CHE SI SONO SUSSEGUITE HANNO DATO CENTRALITÀ AL SETTORE PRIMARIO PRODUTTIVO AGRICOLO OPPURE IN ALTERNATIVA AL TERZIARIO DEL TURISMO. LE CITTÀ PROSPERE DIVERSIFICANO.
La produzione agricola e zootecnica sono in genere considerati come il settore primario delle economie, l’industria manifatturiera e la trasformazione sono quello secondario mentre i servizi come ad esempio il turismo sono considerati il settore terziario. Si intende per quarto settore, in questo articolo, il no profit ad alto impatto.
È vero che non si può fare sempre tutto e che ci sono delle specializzazioni nei vari territori però, va detto, che a parte poche eccezioni le cittadine che riescono a mantenere la propria prosperità durante i periodi di crisi sono generalmente quelle capaci di una maggiore diversificazione e meno dipendenti da un singolo settore. In pratica manca equilibrio tra i quattro settori. E questo è successo nonostante l’alternanza tra le forze politiche. Qui di seguito un estratto dalla documentazione della nostra portavoce in preparazione per la fase conclusiva delle iniziative sullo sviluppo economico locale.
Lucia Vergaglia, segreteria della Consulta per lo sviluppo economico locale:
《Ad Orvieto nonostante le forze politiche che si sono alternate in amministrazione le nostre istituzioni, in alcuni casi, sembrano non aver toccato palla in certi specifici settori. Il grosso del dibattito infatti verte sui servizi, in particolare su quelli relativi al mercato turistico come accoglienza, mobilità e ristorazione, ed al più sul commercio locale. Nel frattempo il territorio ha subito una vera e propria desertificazione industriale e si è visto costretto a contingentare di anno in anno la produzione di vino e l’assegnazione delle denominazioni. Anche il sottosettore culturale è uno dei più gettonati mentre manca del tutto la politica di rilancio degli insediamenti produttivi e dell’artigianato di qualità. Persino il quarto settore sembra essere in sofferenza, non avendo sul posto eventi annuali o punti di riferimento sostanziali relativi ad enti come Unicef o le grandi fondazioni filantropiche, è pressoché adagiato sulle piccole associazioni e sulla fondazione legata alla locale cassa di risparmio. Riportare equilibrio sia nel dibattito cittadino che nell’azione amministrativa in relazione ai settori dell’economia locale è certamente una missione che toccherà dopo le elezioni di Orvieto 2019 alla prossima amministrazione. Da parte nostra lasceremo in forma di deliberato quanto siamo riusciti a raccogliere nel pubblico confronto durante le riunioni mensili della consulta per lo sviluppo economico locale. E questo in qualità di Ente e non di forze politiche di parte. Personalmente ammetto che avrei voluto poter fare di più ma ci sono dei limiti legati al ruolo; sono pur sempre l’ex candidato a sindaco che è arrivata terza ed ha dovuto lavorare rimanendo compressa tra le forze politiche di maggioranza di centro-sinistra e quelle dell’ex a maggioranza di centro-destra, come a dire contro tutto e contro tutti. Quindi da giugno prossima si dovrà ripartire Comunque da queste considerazioni e cercare di riportare equilibrio dove manca se si vuole lo sviluppo del territorio, la sostenibilità della crescita e la partecipazione dei cittadini alla redistribuzione del Benessere ricavato. Questo almeno è il mio punto di vista.》 Lucia Vergaglia M5S